L'aria artica groenlandese sta per arrivare, domani crollo termico e maltempo

L’aria artica groenlandese sta per arrivare, domani crollo termico e maltempo

Daniele Ingemi

L’aria artica groenlandese sta per arrivare, domani crollo termico e maltempo

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mercoledì 09 Gennaio 2019 - 11:07
Meteo Stretto

La folata di aria molto fredda, di tipo artico marittima, partita lo scorso lunedì dal mar di Groenlandia, sta per sfondare sul Mediterraneo, dalla valle del Rodano, per raggiungere le regioni centro-meridionali e la Sicilia, apportando un nuovo brusco calo delle temperature, accompagnato da venti anche forti e rafficosi, rovesci di pioggia e possibili grandinate lungo le coste tirreniche.

Al momento lungo lo Stretto di Messina abbiamo una temporanea calma, indotta dal temporaneo richiamo libecciale che ha prodotto pure un temporaneo aumento termico. In alcune località ioniche si sono superati i +15°C +16°C, valori che non si vedevano da dicembre.

Il ramo freddo di questa circolazione depressionaria nel corso della prossima notte raggiungerà pure il messinese e il reggino, con un nuovo fronte freddo che dispenserà nuove piogge, rovesci e dei temporali sul comprensorio tirrenico e sullo Stretto di Messina, con sconfinamenti probabili fin sul settore ionico messinese, dove arriveranno delle piogge e dei rovesci.

L’abbassamento di quota dello “zero termico”, in parte indotto dalle stesse precipitazioni (di tipo convettivo, ossia prodotte da cumulonembi), favorirà il ritorno della neve, anche abbondante, fin dai 900-1000 metri sui Nebrodi, con tanti comuni a rischio imbiancata, e dai 1000-1100 metri sui Peloritani, incluse le vette sopra la zona sud di Messina che superano tali altimetrie (monte Scuderi, monte Ruvolo, Dinnamare, la Montagna Grande, monte Kalfa).

Ma solo a partire da domani, giovedì 10 gennaio, il clima diverrà veramente invernale, con temperature che scenderanno sotto i +8°C in città. In montagna, sopra gli 800-900 metri, avremo delle gelate che purtroppo potranno favorire anche la formazione di sottili lastre di ghiaccio nelle aree recentemente innevate, creando non poche insidie per quegli automobilisti che percorreranno le strade di montagna (specialmente sui Nebrodi).

I venti piuttosto sostenuti da NO ruoteranno più da N-NO e Nord, favorendo un ulteriore tracimazione del freddo, stavolta direttamente dai Balcani. I mari si presenteranno tutti da mossi a molto mosso il Tirreno, agitato nei pressi delle Eolie, con il ritorno di una sostenuta risacca lungo tutto il litorale, dalla costa palermitana fino alle spiagge della zona nord di Messina.

Gli effetti di questa ondata di freddo si percepiranno per bene fra venerdì 11 e sabato 12 gennaio, quando l’afflusso di aria via via sempre più secca favorirà un rapido diradamento dei residui rovesci e delle ultime gragnolate attese in mattinata sulle coste tirreniche e lungo lo Stretto di Messina. Incluso lo stesso capoluogo, interessato in mattinata da residui rovesci intermittenti, che assumeranno carattere nevoso sui colli, a partire dagli 800-900 metri.

Sui Nebrodi sono attese delle buone nevicate, sin da quote alto collinari, con accumuli che potrebbero superare anche i 30-40 cm in montagna, mentre fra i 5-10 cm di neve fresca, mista alla gragnola, potranno cadere sulle cime dei Peloritani che a partire da domani dovrebbero apparire imbiancate, soprattutto dalla zona sud della città.

Per i Peloritani si tratterà del secondo evento nevoso dell’inverno, dopo le nevicate d’inizio gennaio che imbiancarono appena le vette, fra cui Dinnamare, monte Scuderi, la Montagna Grande e la Rocca di Novara. Nell’ultimo episodio freddo i colli messinesi furono sfavoriti dalle precipitazioni, tanto che solo da Dinnamare verso sud si registrarono accumuli (di neve ghiacciata dalle successive gelate).

A differenza dei Peloritani meridionali che hanno fatto il pieno di neve fresca fino alle sottostanti vallate. La parziale fusione del manto nevoso, piuttosto cospicuo, caduto nei giorni scorsi ha alimentato molti fiumi e fiumare che ora si presentano cariche d’acqua. I detriti trascinati fino al mare da questi corsi d’acqua si possono osservare anche dalle immagini dei satelliti meteo ad alta definizione.

Daniele Ingemi

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