Clima di delusione per i rappresentanti dell’associazione
L’Adasc ( associazione difesa ambiente salute dei cittadini) torna a far sentire la propria voce, a seguito di una notizia apparsa su un noto quotidiano in merito alla costruzione del nuovo impianto ad idrogeno HMU3 presso la Raffineria di Milazzo.
“Condividiamo- spiega il presidente Maimone- le fondate preoccupazioni sollevate da alcuni consiglieri comunali, difatti è inspiegabile l’atteggiamento del sindaco Pino nei confronti dell’industria. Si è divertito a sbandierare dai palchi durante la campagna elettorale che si sarebbe battuto per la tutela dell’Ambiente e della Salute dei Cittadini. Solo parole! Dopo 8 mesi dal suo insediamento constatiamo una totale assenza di una politica ambientale ed uno stretto rapporto di collaborazione con il colosso industriale che ha creato, crea e continua a creare problemi alla città ed ai suoi cittadini”.
Secondo l’iter autorizzativo il Comune rilascia 2 autorizzazioni: il permesso di costruire (DPR 380 e s.m.i.) e il certificato di agibilità (legge 1150/42 e s.m.i e Legge 47/85 e s.m.i).
Circa 2 anni fa, l’”A.D.A.S.C.” , L’Associazione Agendo 21, Cittadinanzaattiva di Milazzo e il Comitato Uniti contro la Snam, hanno inviato delle osservazione ministeriali, senza nessuna risposta.
“Il sindaco, doveva avere l’obbligo istituzionale di convocare le associazioni attive sul territorio per decidere una linea comune- afferma la segretaria Assunta Sciacca- e la commissione consiliare ambientale come si è espressa sull’argomento? Adesso è arrivata l’ora della mobilitazione popolare, dobbiamo decidere noi cittadini cosa ne vogliamo fare del nostro territorio e della nostra salute”. “L’assessore regionale Tranchida- prosegue l’Adasc nella sua nota- ha decretato Milazzo città turistica. Purtroppo, continuando su questa linea Milazzo resterà solo un paese industriale con un alto tasso di disoccupazione, colonizzato da gente che ha come unico obiettivo il lucro. Da condannare inoltre i sindacati che si sono fatti promotori del rilascio dell’Aia, a loro interessa solo il posto di lavoro. Vista l’attuale crisi economica, è corretto difendere il posto di lavoro, ma è insopportabile pensare che pur di mantenerlo si subisca il ricatto occupazionale. 1, 10, 100, 1000 posti di lavoro non si possono paragonare alla vita di tanti cittadini”.
“L’amministrazione Pino- continua Maimone- è amica delle industrie o dei Milazzesi? I fatti dimostrano chiaramente che il Sindaco Pino è amico delle Raffineria, non considerando le ripercussioni sui cittadini. Cambierà il suo modus operandi ambientale? Abbiamo molti dubbi!! Siamo pronti a ricrederci se ci saranno fatti ma non parole! È chiaro che ci sentiamo delusi, amareggiati da questo comportamento viste le promesse elettorali fatte alla popolazione”.
“L’opposizione- conclude il presidente- non esiste solo in politica, noi come associazione scenderemo in piazza, coinvolgendo la cittadinanza, associazioni, movimenti per difendere per l’ennesima volta il nostro territorio, la nostra salute da politiche intraprese dall’amministrazione rivolte esclusivamente ai colossi industriali”.
