Diverse le proposte per la valorizzazione del bene
Un contributo di idee per poter dare al Castello il giusto ruolo nel contesto della promozione
turistica attraverso una adeguata valorizzazione del bene.
Questo quanto emerso nel convegno tenutosi a palazzo D’Amico su iniziativa dell’Amministrazione comunale e l’organizzazione del prof. Dario Russo, esperto del sindaco in collaborazione con la dottoressa Elvira Resta.
Al convegno, svoltosi a a Palazzo D’Amico, sono intervenuti l’architetto Natalia Famà, dirigente dell’Ufficio tecnico del Comune di Milazzo, Giuseppe Bonarrigo, direttore dei lavori al Castello, Ferdinando Torre, responsabile del procedimento e Antonino Giardina, redattore del progetto preliminare, che hanno ripercorso le tappe degli ultimi restauri al castello.
Nei vari interventi è stata fatta la crono storia degli interventi. Dai lavori del 1990, grazie ai fondi Fio di 25 miliardi di vecchie lire, per passare poi a quelli del 2004, con i 12,5 milioni di euro dei finanziamenti Pios. Con i primi si è intervenuti all’esterno della struttura, con gli ultimi invece all’interno per migliorare l’interno, attraverso interventi di restauro e manutenzione di ambienti segnati dal degrado, ricostituendo gli antichi volumi.
”Ad oggi – è stato evidenziato – la struttura non è completamente visitabile, in attesa che vengano portati a termine gli ultimi interventi”. ”L’obiettivo – ha detto il prof. Russo – è quello di adottare un modello di gestione moderno e idoneo a portare vantaggi sotto il profilo economico e turistico. Nessuna decisione predeterminata però ma un percorso partecipato di progettazione dell’uso del castello, affinché diventi luogo di espressione dell’intelligenza siciliana, sottoforma di artigianato, arte e cultura”.
Tante le proposte venute fuori nel dibattito: dalla gestione -in house-, che garantirebbe la piena potestà del bene monumentale, alla gestione in affidamento, dalla fondazione alla società mista, dalla gestione consortile a quella in trust.
Si è parlato inoltre di destinazione d’uso museale o anche di polo culturale, mentre suggestiva è stata pure la proposta di creare un laboratorio artigianale.
”Il Castello rappresenta il bene culturale per eccellenza della nostra città – ha detto il sindaco Carmelo Pino – e dunque è opportuno programmarne una fruizione che sia rispettosa della sua storia, coinvolgendo tutti sulle ipotesi di sviluppo. Questo convegno è stato il primo momento, nei prossimi mesi torneremo a confrontarci, dando la massima disponibilità a tutti coloro che volessero dare contributi di idee o iniziative”.
”Puntiamo molto sul Castello – ha aggiunto l’assessore ai Beni Culturali, Stefania Scolaro – che costituisce un unicum per complessità ed ampiezza. È un tesoro a portata di mano che va valorizzato attraverso un adeguato sfruttamento dei manufatti restaurati e degli spazi aperti”.