Sulla polemica per i mutui al Comune di Milazzo arriva la replica del sindaco Lorenzo Italiano al consigliere Franco Pino.
-E’ davvero paradossale, sfiora quasi il ridicolo, quando il consigliere Pino interviene a
proposito della deliberazione approvata dal consiglio comunale per contrarre un mutuo e
pagare il debito con la Fondazione Lucifero. Vorrei ricordargli che quel debito scaturisce
dalla necessità di risarcire un danno determinato da una delibera adottata nel 1996
dall’amministrazione Pino, allorquando, come sentenziato dal Cga, a causa di atti e
procedure illegittime messe in atto dall’allora dirigente esterno del Comune, un debito di
300 milioni di lire è lievitato sino ad arrivare al risarcimento fissato dalla sentenza
giudiziaria. E sempre per rimanere alla questione Palasport, va ricordato che occorre
pagare altri 300 mila euro di debiti con la ditta Passaniti. Ecco quindi la necessità di dover
contrarre un mutuo per onorare un debito. Ciò perché questa Amministrazione ha scelto la
linea di onorare, come è giusto che sia, i debiti nei confronti di terzi. Debiti purtroppo
ereditati da precedenti amministratori, come nel caso di Magnisi, per il quale siamo stati
costretti a versare ben 3 milioni e 900 mila euro, o lo stesso Munafò, altri 650 mila euro.
Se poi aggiungiamo Cooplat e Tirreno Ambiente, altri debiti non pagati o ancora la pratica
degli eredi Marullo, ecco che risulta un totale di quasi 20 milioni di euro che sono stati
sborsati dalle casse comunali. Se questa non è la gestione di un buon padre di famiglia!
Sarebbe facile amministrare posticipando i pagamenti dovuti. Quindi anziché proclami,
credo sia opportuno avere il buon senso di tacere e prendere atto di quello che stiamo
facendo nell’interesse della città. E a tal proposito è paradossale che il consigliere Pino
faccia riferimento a mutui, con paragoni che non reggono. Questa Amministrazione si è
caratterizzata per operatività e i mutui che abbiamo contratto su nostra iniziativa sono
stati fatti per cofinanziare progetti di riqualificazione della città e dunque operare
interventi dopo decenni di inerzia assoluta. Milazzo aveva necessità di uscire dalla fase di
stasi in cui era stata fatta precipitare-.