Milazzo. Le piscine di venere "proprietà privata"? Ecco cos'è successo

Milazzo. Le piscine di venere “proprietà privata”? Ecco cos’è successo

Salvatore Di Trapani

Milazzo. Le piscine di venere “proprietà privata”? Ecco cos’è successo

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martedì 03 Agosto 2021 - 15:58

Un cartello con su scritto "proprietà privata" impedisce, da questa mattina, l'accesso alle piscine di venere a Capo Milazzo.

Niente accesso alle piscine di Venere, a Capo Milazzo, per visitatori e turisti che questa mattina si sono recati sul posto. A precludere l’accesso alla caratteristica zona del capo, da sempre apprezzata dall’intero comprensorio e non solo, due cartelli: uno con la dicitura “proprietà privata” e l’altro che recita “vietato l’accesso“. A bloccare il transito, anche una catena che chiude il cancello che delimita l’area.

Non si conoscono ancora le dinamiche della vicenda, certamente da chiarire nel corso delle prossime ore, ma i vertici dell’Area Marina Protetta di Capo Milazzo hanno già rilasciato le prime dichiarazioni dicendosi “estranei ai fatti“.

piscine venere milazzo vietato accesso
I volontari dell’AMP sono intervenuti sul posto.

«Una situazione –ha spiegato il presidente Giovanni Mangano- alla quale il Consorzio è assolutamente estraneo e che si ritrova a dover subire, visto che l’accesso è stato impedito anche ai nostro volontari che si occupano di controllo e accoglienza».

AGGIORNAMENTO:

Non si sono fatte attendere le dichiarazioni dell’amministrazione comunale di Milazzo, che dichiara di voler chiedere soluzioni drastiche alla regione Sicilia, così da evitare il ripetersi di episodi di questo tipo.

«Quanto accaduto oggi, da chiunque posto in essere -ha dichiarato il sindaco Pippo Midili- è stato un fatto gravissimo, che ha arrecato un rilevante danno di immagine alla nostra città. Nessuna ragione può impedire a cittadini e turisti di poter accedere in quell’area e apprezzare le straordinarie bellezze naturale presenti».

Il primo cittadino ha quindi concluso auspicando il ritorno alla normalità già per domani, invitando la Fondazione Lucifero -proprietaria dell’area- a risolvere eventuali problematiche: «Questa amministrazione ha dato e chiesto al tempo stesso alla Fondazione Lucifero massima disponibilità. Chiediamo alla stessa che ci sia dunque volontà comune per evitare simili ed incresciosi episodi».

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