Cronaca

Minore accoltellato a Reggio, Falcomatà: vorrei vedere i giovani scendere in piazza…

REGGIO CALABRIA – La gravità dell’accoltellamento del 17enne di sabato scorso spinge il sindaco sospeso di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, a tornare sul tema sulla sua pagina Facebook.

Non è soltanto qualcosa che “può accadere”…

«Sabato sera, quando tutti i reggini si riversano nel loro “salotto buono”, un ragazzo veniva accoltellato. Accoltellato. Fissiamole bene le immagini che ci richiamano queste parole – scrive il politico piddino – perché ci stiamo abituando sempre di più a vedere tutto come qualcosa di scontato, qualcosa che non sorprende, qualcosa che “può succedere”. Chiamiamo le cose in modo sbagliato e, quindi, diamo loro un peso sbagliato o sicuramente diverso da quello che dovrebbero avere».

«No all’indifferenza su un episodio di simile gravità»

La riflessione di Falcomatà va oltre: «Se parliamo di “emergenza educativa”, è più comodo rispondere che si tratta di “giovani dediti alla preservazione delle nostre tradizioni”. Se evidenziamo che la violenza fra gli adolescenti è sempre più in crescita la risposta di “conforto” è che quello delle risse in piazza è un fenomeno nazionale»… Ma la verità è che «non si può rimanere indifferenti rispetto ad un episodio così grave o, cosa peggiore, nascondersi comodamente nell’ignavia», con atteggiamenti moralistici o in qualche modo paternalistici.

Gli auspici: un Cosp e giovani in piazza, come a Castrolibero

«Mi auguro intanto che si convochi immediatamente un “Comitato ordine e sicurezza” in Prefettura», si esprime allora il primo cittadino sospeso, appellandosi al contempo agli «attori principali delle attività educative, dalla famiglia alle associazioni passando per la scuola e la Chiesa» affinché intensifichino i loro sforzi verso i giovani.
Ma l’appello più grande, Giuseppe Falcomatà lo rivolge direttamente ai giovani reggini: «Mi piacerebbe vedervi scendere in piazza, come tante volte vi ho visto fare in questi anni e come altri vostri coetanei stanno facendo in questi giorni, come gli studenti di Castrolibero o di Roma. Ecco forse questo, più di tutto il resto, farebbe davvero la differenza».