Sbaraccamento, De Luca chiede la dichiarazione dello Stato d'emergenza

Sbaraccamento, De Luca chiede la dichiarazione dello Stato d’emergenza

Rosaria Brancato

Sbaraccamento, De Luca chiede la dichiarazione dello Stato d’emergenza

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sabato 11 Agosto 2018 - 05:39

La situazione è "endemica e gravissima" e l'amministrazione ha chiesto al governo ed alla Regione Sicilia misure straordinarie attraverso la dichiarazione d'emergenza: "occorrono risorse ingenti". La palla passa a Musumeci.

Sul fronte sbaraccamento l’amministrazione De Luca non perde tempo e richiede al governatore Musumeci la dichiarazione dello stato d’emergenza, misura necessaria e urgente a sostegno di una tabella di marcia che prevede l’ultimo step entro il 31 dicembre.

La giunta si rivolge sia al governo regionale che a quello nazionale reclamando risorse finanziarie per una situazione di degrado che viene dichiarata “endemica”.

Gli strumenti ordinari non sono bastati e la legge 10 del ’90 in 28 anni non ha sortito gli effetti per i quali era stata varata.

I numeri sono impietosi: in base all’ultimo censimento, quello del 2002, nelle baraccopoli cittadine ci sono ben 3.336 nuclei familiari.

Com’è noto i 7 Piani Particolareggiati di risanamento riguardano i 7 ambiti individuati.

Ambito "A" – Annunziata;

Ambito "B" – Giostra/Ritiro/Tremonti;

Ambito "C" – Camaro/Biscontc;

Ambito "D" – Fondo Saccà;

Ambito "E" – Oazzi Fucile/Via Taormina;

Ambito "F' – S. Lucia/S. Filippo;

Ambito "G" – Bordonaro/S. Filippo Alto:

Il 6 agosto De Luca ha firmato l’ordinanza che mira a porre fine, dopo decenni di ritardi, silenzi e rinvii, a sbaraccare definitivamente tutte le aree. Gli step prevedono entro il 31 agosto le relazioni di tutte le istituzioni coinvolte, entro il 31 ottobre tutte le baracche dovranno essere sgomberate ed entro il 31 dicembre demolite.

Un piano che però dovrà fare i conti con la realtà oggettiva di decenni d’immobilismo e caos (spesso creato ad arte).

Da qui la decisione del sindaco di richiedere la dichiarazione dello stato d’emergenze perché “sussiste ancora oggi, un'oggettiva emergenza sanitaria-socio- ambientale. derivante dal disagio abitativo, con gravi conseguenze sul piano igienico- sanitario, in ampie zone della Città. Ho ritenuto indispensabile ed improcrastinabile dover disporre adeguate misure a carattere preventivo, verificando l'insussistenza delle condizioni minime igienico-sanitarie, di sicurezza e di abitabilità disponendone, l'eliminazione mediante demolizione entro il 31.12.2018. L’ordinanza, di carattere contingibile e urgente, è stata adottata per l'attuale, evidente e gravissima situazione igienico-sanitaria al fine di impedirne perpetuarsi a danno della salute delle persone, dell'ordine, dell'incolumità e della sicurezza pubblica”.

Nella richiesta dello stato d’emergenza la giunta evidenzia come la situazione sia endemica e gravissima e che di conseguenza servono interventi e risorse straordinarie

Vista la gravità e eccezionalità della situazione è indispensabile l'intervento del Dipartimento nazionale della protezione civile che interviene "…al fine di tutelare l'integrità della vita, i beni, gli insediamenti e l'ambiente dai danni o dal pericolo di danni derivanti da calamità naturali, da catastrofi e da altri eventi calamitosi"

I costi che l’amministrazione dovrà sostenere necessitano di intervento di aiuti stati e regionali mediante la dichiarazione dello stato di emergenza sanitaria-socio-ambientale.

A Musumeci quindi De Luca chiede l’assegnazione di adeguate risorse finanziarie straordinarie.

In mattinata il sindaco aveva incontrato i vertici dell’Iacp e nel primo pomeriggio i capigruppo consiliari.

L’incontro con i consiglieri si è reso necessario perché De Luca punta tutto sull’Agenzia per il Risanamento (approvata grazie ad un suo emendamento da deputato regionale).

Il sindaco ha fatto appello ad un clima di condivisione che porti l’Aula a votare lo Statuto dell’Agenzia entro il 31 agosto (oltre questa data infatti il rischio è che le somme destinate all’Agenzia, 500 mila euro, vengano dimezzate).

Secondo il sindaco l’Agenzia potrebbe essere quello strumento operativo che porterà a termine quanto finora non è stato fatto. Con i consiglieri De Luca vuol condividere le linee guida dello statuto e dei passaggi successivi e affrontare un percorso che dovrebbe concludersi entro tre mesi.

Tra i temi da affrontare anche quello del censimento: l’ultimo è del 2002 ma effettuarne uno nuovo potrebbe comportare tempi biblici. Dalla sua parte il sindaco trova Beppe Picciolo e Sicilia Futura. Con una nota il segretario regionale di Sicilia Futura sottolinea come sia sotto gli occhi di tutti che la gestione dei fondi per il risanamento sia stata finora pessima "Certo qualche segnale in quasi 30 anni si e’ visto… ma si vedono ancora purtroppo baracche e degrado- scrive Picciolo- E allora se De Luca deputato è riuscito a fare un assist a De Luca Sindaco ed oggi vuole affidare il coordinamento di un possibile risanamento della Città ad una Agenzia o Ente o Parrocchia o Ufficio a guida messinese ed assumendosi, poi, le eventuali responsabilità politiche di ciò che comporterebbe un malaugurato fallimento di questa Sua scelta dai “nobili” propositi… ma davvero esiste qualcuno che può pensare che, fatte le verifiche essenziali di legittimità e competenza del Consiglio Comunale, si possa solo pensare di ostacolare una simile scelta parlando di “carrozzoni" o di “fattibilità" ? Certo non noi Sicilia Futura i nostri Ragazzi che hanno dimostrato già in queste prime battute d’Aula concretezza e pragmatismo! Le chiacchiere e le previsioni catastrofiche non appartengono alla nostra concezione di Politica del Fare! Grande attenzione sugli Atti ma grande concretezza.

Dietro le righe si legge quindi l'annuncio di una collaborazione vigile solo sulle cose concrete e realizzabili, senza pregiudizi o preconcetti. Se davvero il nuovo sindaco dovesse riuscire a portare a termine entro dicembre anche un terzo di quanto annunciato, sarebbe un risultato non solo "epocale" ma che metterebbe a nudo le incapacità di quanti finora hanno guidato il Comune, dal '90 ad oggi.

La freccia è stata lanciata, occorre vedere cosa farà Musumeci, sebbene sarebbe assai difficile spiegare ai messinesi (che tra l’altro a novembre lo hanno votato massicciamente) un no alla richiesta dello Stato d’emergenza, con tanto di risorse. Stesso argomento vale per il governo nazionale.

Rosaria Brancato

3 commenti

  1. MessineseAttenta 11 Agosto 2018 09:22

    L’homo flumendinsis è un contadino e, come tutti quelli della sua genia, crede che lui è furbo e gli altri sono scemi.
    Il Governo, sia esso regionale che nazionale, non scucirà un centesimo.
    E poi, dov’è questa emergenza?
    Dal 1908 è diventata emergenza adesso?
    Lui è come i suoi amici grillini: ha fatto troppe promesse ed adesso non è in grado di mantenerle.
    Ha promesso le case, che non ci sono, ed ha promesso i soldi, che non ci sono.
    Messina ha il sindaco che si merita!!!!!!

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  2. MessineseAttenta 11 Agosto 2018 09:26

    Dott.ssa Brancato, 1 o 3.336 nuclei familiari, sono TUTTI abusivi e la Legge impone che gli abusivi siano cacciati ed il loro tuguri abbattuti.
    Da sempre, vanno in giro con i macchinoni, si possono permette la TV satellitare full time e passano l’estate a Rodia.
    Risultano poveri, non pagano tasse, usurpano contributi ed aiuti.
    Cacciamoli fuori a pedate e la casa se la comprino loro!!!

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  3. Il censimento e il controllo dei redditi si farà ovviamente con i Vigili urbani e Guardia di Finanza per essere sicuri di stanare i furbetti.Anche se si perde tempo si faranno cose giuste e senza imbrogli
    Non si scherza con i soldi del POPOLO.

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