Parcheggi riservati, Democrazia Disabile chiede le dimissioni di Pizzino

Parcheggi riservati, Democrazia Disabile chiede le dimissioni di Pizzino

Parcheggi riservati, Democrazia Disabile chiede le dimissioni di Pizzino

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mercoledì 17 Settembre 2014 - 07:57

L’associazione chiede al dirigente del Dipartimento comunale alla Mobilità di rimettere il proprio mandato. L’accusa: in città manca una politica che tuteli il diritto alla mobilità dei disabili. Gli scivoli sui marciapiedi sono presenti solo nel centro urbano, ma sono spesso ostruiti dalle auto in sosta

Un cambio di atteggiamento amministrativo in materia di disabilità e di diritto alla mobilità. E’ quanto chiedono i componenti dell’associazione Democrazia Disabile, che si sono rivolti al dirigente del Dipartimento comunale alla Mobilità, Mario Pizzino, per chiederne le dimissioni.

Pomo della discordia, l’ordinanza sui parcheggi a pagamento per i disabili, considerata una scelta impopolare e lesiva del diritto costituzionale alla mobilità. “Il Diritto Internazionale – scrive il responsabile dell’associazione, Mario Midolo – sancisce elementi fondamentali ed importanti in riferimento ai pubblici servizi, tra i quali rientrano i parcheggi dedicati ai disabili che, in alcun modo, possono diventare fonte di speculazione economica per un Ente pubblico, ravvisandosi, in assenza o impossibilità al gratuito utilizzo, il reato di interruzione di pubblico servizio dedicato.

Quanto sopra, viene ulteriormente aggravato, dall’impossibilità per noi disabili, nel poter usufruire degli scivoli posti sui marciapiedi, o per la maleducazione della gente nel parcheggiare, o per l’assenza degli stessi nei marciapiedi, in considerazione che solo le vie del centro città sono allo stato attuale provviste di opportune rampe”.

Basta, dunque, spostarsi verso la zona sud o verso la zona nord, perché venga a mancare la possibilità di poter passeggiare autonomamente su un marciapiede o accedere ad aree dedicate. “Sciaguratamente – prosegue Midolo – denotiamo la mancanza di un disegno politico ed amministrativo in favore della mobilità e dei servizi per i disabili. D’altronde nella città delle mille rivoluzioni o involuzioni, non ci è permesso neanche l’accesso in buona parte delle strutture istituzionali, per l’inadeguatezza dei siti e la palese mancanza di volontà da parte di chi le gestisce”.

Infine, la richiesta: “Coscienti della sua professionalità mostrata negli anni e consapevoli delle difficoltà estreme rappresentate dalla gestione di un così particolare settore della vita pubblica – conclude Midolo – le chiediamo un gesto di grande “dignità ed orgoglio”, ovvero di rimettere il Suo incarico al sindaco, avviandosi per la conclusione della sua carriera in altro dipartimento, ove sicuramente potrà essere valorizzato e lasciando il settore della mobilità a dirigenti più giovani e sensibili, soprattutto alle problematiche delle fasce deboli messinesi”.

2 commenti

  1. DEMOCRAZIA DISABILE si è accorta in ritardo, in forte ritardo, come gli ARCHITETTI, della Messina COSA non a misura di cittadino, memica giurata della qualità della vita quotidiana, quella dei bambini, delle persone in avanti con gli anni, dei lavoratori e degli imprenditori alle prese con la mobilità, ma anche dei nostri visitatori, luoghi splendidi dal punto di vista storico e paesaggistico sono irragiungibili. I DIVERSAMENTE ABILI sono i più penalizzati, li abbiamo cacciati dai nostri marciapiedi, dalle nostre piazze, restringendo spudoratamente quegli spazi destinati alle persone, vedi isola pedonale. Da un Comune che utilizzi nei documenti ufficiali le parole PORTATORE DI HANDICAP o da una associazione che li chiami DISABILI quale FUTURO potranno aspettarsi, NESSUNO. Invito l’associazione a cambiare nome in DEMOCRAZIA DEI DIVERSAMENTE ABILI, per la miseria sono ABILI, ABILI, ABILI, lo sono DIVERSAMENTE, scecchi ca cuda.

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  2. DEMOCRAZIA DISABILE si è accorta in ritardo, in forte ritardo, come gli ARCHITETTI, della Messina COSA non a misura di cittadino, memica giurata della qualità della vita quotidiana, quella dei bambini, delle persone in avanti con gli anni, dei lavoratori e degli imprenditori alle prese con la mobilità, ma anche dei nostri visitatori, luoghi splendidi dal punto di vista storico e paesaggistico sono irragiungibili. I DIVERSAMENTE ABILI sono i più penalizzati, li abbiamo cacciati dai nostri marciapiedi, dalle nostre piazze, restringendo spudoratamente quegli spazi destinati alle persone, vedi isola pedonale. Da un Comune che utilizzi nei documenti ufficiali le parole PORTATORE DI HANDICAP o da una associazione che li chiami DISABILI quale FUTURO potranno aspettarsi, NESSUNO. Invito l’associazione a cambiare nome in DEMOCRAZIA DEI DIVERSAMENTE ABILI, per la miseria sono ABILI, ABILI, ABILI, lo sono DIVERSAMENTE, scecchi ca cuda.

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