Il Movimento No Ponte: "La relazione ministeriale è lacunosa e superficiale"

Il Movimento No Ponte: “La relazione ministeriale è lacunosa e superficiale”

Redazione

Il Movimento No Ponte: “La relazione ministeriale è lacunosa e superficiale”

giovedì 30 Marzo 2023 - 12:05

La replica alla nostra analisi sulla relazione scritta da un gruppo di docenti, rettori e direttori di facoltà tecniche

Riceviamo e pubblichiamo la replica del Movimento “Invece del Ponte” al nostro articolo dal titolo: “Se anche il Movimento No Ponte cita una relazione ministeriale Sì Ponte…“, pubblicato ieri.

Fa piacere che la ri-uscita pubblica del movimento No ponte stimoli l’approfondimento dei temi trattati e vengano fuori anche critiche, il compito dell’informazione certamente non può essere quello di semplice “passacarte”. Confidiamo, allo stesso modo, che si verifichino anche parole, avverbi, soggetto, predicato e complemento delle mirabolanti e vuote promesse della propaganda pontista.

E venendo ai fatti, siamo accusati di avere citato solo parzialmente la relazione del “Gruppo di Lavoro” istituito dal (precedente) Ministero dei Trasporti per una valutazione “a spanne” (… molto a spanne) circa la fattibilità del ponte, alterandone il significato. Veniamo invitati a una replica.

Come era (e come è) evidente, abbiamo evidenziato, cosa inconfutabile, che perfino il gruppo di esperti nominato dal Ministero aveva espresso fondatissime riserve in merito al progetto-zombie resuscitato in pompa magna, l’unico progetto oggi sul tavolo di cui dobbiamo discutere.

Se avessimo voluto fare una completa valutazione, certamente avremmo sottolineato la totale insufficienza metodologica del documento: lo studio non considera l’alternativa all’attraversamento stabile, ossia l’efficientamento dell’attraversamento marittimo, e l’assenza della cosiddetta “alternativa-zero” rende tecnicamente irricevibile, inesistente la valutazione di beneficio dell’opera – questo lo sa chiunque abbia fatto solo il primo anno di Università -.

Avremmo evidenziato che un aumento del 2% dell’attraversamento dello Stretto nel periodo 2016-2019 è davvero poca cosa rispetto al calo di lungo periodo della stessa variabile e che nessuno studio serio estrapolerebbe prospettive di lungo periodo sulla base di dati del genere.

Avremmo stigmatizzato che la relazione favoleggia di benefici non quantificati e invece non evidenzia i costi di realizzazione e manutenzione dell’opera, mancando quindi dei dati essenziali per poterne effettuare una valutazione di potenziale utilità.

Per non parlare delle valutazioni e descrizioni dei contesti ambientali e sociali dell’area assolutamente superficiali, mentre più che lacunose quelle sull’impatto che la realizzazione del ponte avrebbe.

Abbiamo detto invece, e la ribadiamo, una verità: perfino questo studio ritiene preferibile un’alternativa tecnica al progetto “risuscitato”.

Per questo ci sentiamo confortati anche da quel gruppo di esperti che dice, sostanzialmente: “ma siete impazziti, davvero questo ponte vorreste fare, un ponte ad unica campata di più tre chilometri, con torri di quattrocento metri, quaranta chilometri di raccordi e lontano dalle Città che dovrebbero servire!”.

Le polemiche non giovano a nessuno, men che mai ai lettori che invece vogliono essere informati in maniera trasparente, distinguendo nettamente i fatti dalle opinioni.

Rispettiamo, e rispettate, le opinioni di tutti ma, per cortesia, non travisate le nostre parole.

Nota del redattore

La relazione è stata citata dal Movimento No Ponte, specificando che è stata redatta da insigni docenti universitari, rettori e direttori di facoltà tecniche e dicendo che avrebbe decisamente bocciato la possibilità di costruire un ponte ad unica campata lungo 3.300 metri.

Abbiamo letto le 150 pagine del documento e non abbiamo ravvisato alcuna decisa bocciatura, per quanto, questo sì, siano espresse diverse riserve da sciogliere con una lunga serie di analisi e approfondimenti, come abbiamo scritto. E’ inequivocabile, poi, secondo gli insigni docenti, anche perché ribadito più volte, che la realizzazione di un Ponte tra le due sponde sarebbe necessaria, quantomeno dal punto di vista ideale, a prescindere dalle valutazioni tecniche, che comunque vanno ovviamente fatte.

Il nostro articolo è composto quasi del tutto da ampi stralci della relazione, senza opinioni né polemiche.

Prendiamo atto che, secondo il Movimento No Ponte, la relazione citata da loro stessi e redatta da insigni docenti ha una “totale insufficienza metodologica, favoleggia di benefici non quantificati, fa valutazioni e descrizioni assolutamente superficiali e lacunose”.

5 commenti

  1. Certo la relazione è lacunosa…soprattutto perchè non prevede rimborsi a tutti i propietari delle ville abusive.

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  2. Il ponte probabilmente non si farà mai ma per quanto riguarda le lacune i protagonisti no ponte in testa ne hanno tante.

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  3. ANTONIO BARBERA 30 Marzo 2023 14:32

    A Messina abbiamo già in ambito marittimo un chiaro fallimento : il Porto di Tremestieri , costruito da eminenti ingegneri , che per motivi sconosciuti , hanno sottovalutato il sito conosciuto da secoli come inadatto . C’era il finanziamento ed è stato costruito infischiandosene della continua azione di insabbiamento dei due approdi . Ovviamente le società di volta in volta incaricate di liberare gli approdi ringraziano. Purtroppo questa rivalutazione di un progetto Ponte fallimentare ha resuscitato famelici appetiti.

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  4. Quindi le relazioni ministeriali servono quando si trova una riga con cui si è d’accordo mentre sono lacunose in tutte le altre circostanze?

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  5. Questi no ponte avranno forse dei consulenti esperti in tutte le discipline che interesseranno il ponte? oppure sono essi stessi esperti tuttologi e quindi, dall’alto della loro “sapienza” giudicano la relazione lacunosa e superficiale.

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