Multe al Tono di Milazzo, le proteste per un'ordinanza "fuori stagione"

Multe al Tono di Milazzo, le proteste per un’ordinanza “fuori stagione”

Santi Cautela

Multe al Tono di Milazzo, le proteste per un’ordinanza “fuori stagione”

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venerdì 10 Maggio 2019 - 10:28

Chiudere la 'ngonia del Tono per 5 mesi consecutivi è per molti una scelta estrema e irragionevole, ieri però multe e verbali per i trasgressori.

L’ordinanza che limita la viabilità la zona del tono, in particolare la ‘ngonia del tono, continua a far discutere. I giornali avevano documentato di come molti milazzesi se ne siano fregati di quell’ordinanza continuando normalmente a transitare nell’area e a parcheggiare.

Ieri però il blitz della polizia municipale di Milazzo che ha anche disposto verbali nonostante vi fossero solo un paio di macchine. Nella zona è possibile accedere solo se residenti o per scarico merci.

Tendenzialmente sono in molti a criticare un’ordinanza del genere, non solo per la presenza di locali e strutture ricettive ma soprattutto perché la zona è un facile riparo con accesso alla spiaggia per anziani e bambini, senza dimenticare che al centro dell’area sorge una delle chiese storiche di Milazzo dedicate alla Madonna del Tindari.Una decisione irragionevole chiudere l’area al traffico.

I problemi legati a questo fattore sono infatti circoscritti alla domenica più che altro. Inoltre i periodi di alta pedonabilità turistica sono luglio e agosto e non si capisce perché sia stato necessario chiudere l’area della ‘ngonia da fine aprile a settembre. Se lo chiedono in molti cittadini che a loro spese ieri hanno scoperto questa interdizione.

Una decisione che, se unita all’installazione di dossi artificiali – di per sé giusti ma in numero esagerato – fa capire come l’amministrazione comunale sia allergica alle mezze misure (vedi movida Borgo). Che l’atmosfera fosse particolarmente tesa è facilmente ravvisabile dato che mentre facevamo qualche domanda per avere maggiori informazioni agli agenti di polizia locale, siamo stati allontanati bruscamente.

Se la “piazza” vive di qualche turista o cittadino intento a godere del promontorio o magari gustarsi un gelato, in pochi minuti ne è seguito il deserto. Una città che si definisce turistica e a misura di cittadino non può certo permettersi questo tipo di scelte amministrative estreme e irrispettose neri confronti della vocazione di un intero territorio.

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