Iniziano le manovre per il Consiglio comunale. Prima prova: le presidenze

Iniziano le manovre per il Consiglio comunale. Prima prova: le presidenze

Francesca Stornante

Iniziano le manovre per il Consiglio comunale. Prima prova: le presidenze

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venerdì 29 Giugno 2018 - 05:35

Il 10 luglio ci sarà la prima seduta di insediamento del consiglio comunale e sarà il primo test per gli schieramenti che dovranno eleggere presidente e vice presidenti. Circolano già i primi nomi, adesso le coalizioni dovranno sedersi e ragionare, ci sono in aula due candidati sindaco, la partita è aperta

A Palazzo Zanca, archiviate le prime uscite ufficiali di sindaco, giunta e consiglio comunale, adesso si inizierà a lavorare per i passaggi che delineeranno il quadro in cui si muoveranno i primi passi di questo nuovo corso. Una tappa decisiva sarà il 10 luglio, quando il consiglio comunale sarà chiamato alla prima seduta che segnerà il giuramento dei 32 membri di questo nuovo civico consesso e soprattutto porterà all’elezione dell’Ufficio di presidenza dell’aula. Durante la prima seduta, infatti, saranno eletti presidente, vice presidente e vice presidente vicario, incarichi molto ambiti e che le coalizioni adesso si giocheranno sul piano delle strategie e dei numeri. Stando agli schieramenti consegnati dalle urne, il centrosinistra conta 13 consiglieri, subito dietro c’è il centrodestra con 12 esponenti e poi la squadra dei 7 consiglieri del Movimento 5Stelle. Potenzialmente tutti mirano a ottenere lo scranno più alto della presidenza, ma la partita sarà tutt’altro che facile.

Nel centrosinistra circolano già i primi nomi e a contendersi il ruolo ci sarebbero già in pista Felice Calabrò del Pd, Biagio Bonfiglio, espressione dell’area accademica, e Nino Interdonato, pupillo di Beppe Picciolo e tra i più votati di questa tornata elettorale. Interdonato che tra l’altro nella scorsa legislatura aveva incassato già il ruolo di vice presidente. Potrebbe aspirare alla presidenza anche la riconfermata Antonella Russo, ma quello che adesso sarà fondamentale è trovare la quadra su un unico nome per non sfaldare una coalizione che in realtà potrebbe incrinarsi già da subito. C’è infatti l’avvicinamento di Beppe Picciolo al presidente Nello Musumeci che potrebbe scombinare le carte. Se questa operazione che si sta muovendo a livello regionale si rifletterà anche sulle prime mosse in aula, potrebbe portare ad una convergenza sulla candidatura di Nino Interdonato non tanto del centrosinistra quanto piuttosto di pezzi dell’ala di centrodestra. Ma per il momento viaggia tutto sul piano delle ipotesi. Sugli altri due nomi c’è sicuramente quello forte di Felice Calabrò che però potrebbe trovarsi a fare i conti con franchi tiratori in casa, quindi adesso i giorni che porteranno al 10 luglio saranno decisivi per mettersi tutti al tavolo e decidere la strategia migliore.

Dall’altro lato c’è anche un centrodestra che arriva in aula in condizioni tutt’altro che serene, visti gli scontri interni che si sono inevitabilmente scatenati dopo il risultato del 24 giugno. Intanto c’è una novità importante: Dino Bramanti non rinuncerà al suo scranno come invece aveva annunciato prima del ballottaggio, anche durante l’intervista doppia di Tempostretto. Domani mattina in conferenza stampa spiegherà i motivi della sua scelta e il 10 luglio anche lui sarà in aula a giurare da consigliere comunale. Un ingresso che sicuramente sarà ingombrante all’interno della coalizione e che potrebbe dare una bella scossa agli equilibri già precari. Non sono ancora emersi nomi per la corsa alla presidenza, all’interno della coalizione ci sono i cinque eletti della lista Bramanti, i 3 di Forza Italia, tra cui però c’è Ugo Zante che è espressione dell’ala di Tommaso Calderone che ha “salutato” Bramanti già prima del ballottaggio, i quattro di OraMessina espressione del deputato Luigi Genovese. Dunque anche in questo caso si dovranno fare i conti in casa e capire quali sono i margini per le alleanze interne e quali le eventuali strategie guardando al resto dell’aula.

Decisivi potrebbero essere i 7 dei 5Stelle. Da soli difficilmente potranno eleggere un presidente, c’è il nome di Gaetano Sciacca che può essere una candidatura importante, ma in quest’ottica servirà dialogare e trovare intese fuori dallo steccato. Anche perché dalla scelta della presidenza poi dipenderanno le vice presidenze.

Di certo c’è che in aula ci sono due dei candidati sindaco che hanno giocato queste elezioni, c’è un consiglio fino a questo momento “sciolto” dal sindaco Cateno De Luca e che dunque adesso dovrà scegliere quale ruolo interpretare. Molte cose si inizieranno a capire dalla prima seduta in programma il 10 luglio.

Francesca Stornante

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