Via Bova, un'altra strada "privatizzata" che rallenta la bonifica del Tirone

Via Bova, un’altra strada “privatizzata” che rallenta la bonifica del Tirone

Francesca Stornante

Via Bova, un’altra strada “privatizzata” che rallenta la bonifica del Tirone

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domenica 05 Ottobre 2014 - 23:28

La segnalazione è ancora una volta del presidente della IV Circoscrizione Quero che ha mandato al Comune tutte le carte che accertano la natura pubblica della strada. Potrebbe essere questo uno degli ostacoli che stanno tardando gli interventi al Tirone, Quero chiede immediata conferenza dei servizi.

Non solo via Nicaragua. Quello delle strade pubbliche trasformate in proprietà private è purtroppo un problema che non si esaurisce a San Licandro, lì dove anche “Le Iene” di Italia 1 sono giunte a documentare una vicenda assurda e paradossale. Di paradossi simili però in città a quanto pare ce ne sono altri. Basta spostarsi al Tirone e ci si imbatte nella via Bova, stradina che partendo da Via degli Angeli costeggia il muraglione spagnolo e il cui transito è ostruito abusivamente all'intersezione con la via Montebello. Un problema che non è certo nuovo e che sembrava aver trovato soluzione oltre dieci anni fa. C’è infatti una sentenza del Tribunale di Messina che sancisce senza alcun dubbio la natura pubblica di questa strada, sentenza che all’epoca condannò ad una sanzione l’uomo che si era appropriato indebitamente di questa porzione di strada. Oggi però via Bova si presenta ancora così. E a quanto pare sta rappresentando uno degli ostacoli alle operazioni di bonifica del Tirone.

A riaccendere i riflettori è il presidente della IV Circoscrizione Francesco Palano Quero che continua a seguire con molta attenzione gli eventi legati al Tirone. Da oltre un anno il consiglio del quarto quartiere chiede all’amministrazione interventi in questa zona. Un’area storica, lasciata in totale stato di abbandono, con pericoli costanti per l’incolumità di chi ci vive, sporca, ai limiti della vivibilità e delle minime condizioni igienico-sanitarie. Il Comune aveva iniziato a muovere dei passi significativi, ma ad oggi sembra di nuovo tutto fermo al palo.

Bisogna innanzitutto abbattere delle baracche in lamiera che insistono sulla via Degli Angeli. Pare che il Comune, attraverso il Corpo di Polizia Municipale, stia procedendo ai necessari controlli su queste strutture, Quero ha deciso di inviare tutta la documentazione su via Bova per accelerare i tempi e far subito chiarezza sulla strada che probabilmente potrebbe creare dei dubbi negli amministratori.

In attesa che la situazione si sblocchi al più presto il presidente Quero ha scritto a tutte la parti coinvolte in questa vasta operazione per chiedere la convocazione di una conferenza dei servizi che possa rimetter in moto l’iter. Per evidenziare l’urgenza di interventi immediati, il rappresentate del quarto quartiere fa qualche passo indietro e ricorda tutte le tappe salienti del lavoro per riportare decoro al Tirone. Le segnalazioni sono iniziate a settembre 2013, quando si segnalava che erano necessari immediati e indifferibili interventi di messa in sicurezza o demolizione, da effettuare in danno dei proprietari, di un fabbricato pericolante nella Scalinata Sergi, oggetto di crollo nei mesi scorsi che, solo per fortuna, non ha causato vittime. Già un anno fa Quero denunciava le condizioni igienico-sanitarie del Tirone, accertate peraltro da una relazione della sezione Decoro della Municipale. Nel frattempo nessuna notizia neanche sulla Stu, la società di trasformazione urbana che avrebbe dovuto cambiare il volto del Tirone. E così si è giunti a giugno 2014 con gli incontri, i sopralluoghi e gli interventi che hanno visto protagonisti gli esperti per il Laboratorio dei Beni Comuni. Luciano Marabello e l’esperto per i servizi sociali Clelia Marano, il Commissario Liquidatore di Messinambiente, l’assessore Daniele Ialacqua. E’ stata avviata la bonifica della parte pubblica del quartiere Tirone, con uomini e mezzi di Messinambiente, stabilendo che si sarebbe proceduto a richiedere al Terzo Ordine Francescano di intervenire per la parte di propria competenza, nonché allo sgombero del fabbricato di proprietà del Terzo Ordine sulla scalinata Sergi e all’abbattimento delle baracche in lamiera in via degli Angeli: nulla di tutto quanto previsto è stato realizzato.

Si attende, ma ciò non ha evitato che nei mesi estivi due incendi mettessero in luce tutta le pericolosità del Tirone.

Il presidente Quero spera che a questo punto possano velocizzarsi i tempi di intervento, a distanza di oltre sei mesi da quegli incontri. Chiara la richiesta: convocazione con immediatezza di una conferenza di servizi, alla presenza del Terzo Ordine Francescano, di Messinambiente, del Dirigente del Dipartimento Sanità, del Dirigente Attività Edilizie-Repressione Abusivismo, delle Sezioni Tutela del Territorio e Decoro della Polizia Municipale e degli esperti.

Francesca Stornante

2 commenti

  1. letterio.colloca 6 Ottobre 2014 14:52

    E allora ditelo……il TerzoOrdineFrancescano!!!!!
    E’ questa l’impasse che “ARGINA” il pronto intervento di tante meritevoli MENTI DIRIGENZIALI!
    Non si toccano i beni “curiali”! pena l’anatema!
    Solo a Messina devono intervenire ADDIRITTURA le Jene per sottolineare l’ANARCHIA,la NESSUNA REMORA NEL VIOLARE impunemente LA LEGGE.
    E’ una città allo SBANDO che rovinerà nella VERGOGNA,trascinando con se anche quella sparuta MINORANZA di MESSINESI ONESTI.
    Ovunque sento che si richiedono esclusivamente DIRITTI; i doveri sono assolti dalla “sparuta MINORANZA di MESSINESI ONESTI”.
    Vero il detto antico:
    “Quando la mexxxa sale in scranno,o fa puzza o fa danno”!
    Tra …spazzatura e municipalità ………..!!!!!
    Messina non può salvarsi!!!!

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  2. letterio.colloca 6 Ottobre 2014 14:52

    E allora ditelo……il TerzoOrdineFrancescano!!!!!
    E’ questa l’impasse che “ARGINA” il pronto intervento di tante meritevoli MENTI DIRIGENZIALI!
    Non si toccano i beni “curiali”! pena l’anatema!
    Solo a Messina devono intervenire ADDIRITTURA le Jene per sottolineare l’ANARCHIA,la NESSUNA REMORA NEL VIOLARE impunemente LA LEGGE.
    E’ una città allo SBANDO che rovinerà nella VERGOGNA,trascinando con se anche quella sparuta MINORANZA di MESSINESI ONESTI.
    Ovunque sento che si richiedono esclusivamente DIRITTI; i doveri sono assolti dalla “sparuta MINORANZA di MESSINESI ONESTI”.
    Vero il detto antico:
    “Quando la mexxxa sale in scranno,o fa puzza o fa danno”!
    Tra …spazzatura e municipalità ………..!!!!!
    Messina non può salvarsi!!!!

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