Lettera “shock”, il Ministero rivuole indietro l’anticipazione di 14 milioni di euro del Fondo di rotazione

Lettera “shock”, il Ministero rivuole indietro l’anticipazione di 14 milioni di euro del Fondo di rotazione

Lettera “shock”, il Ministero rivuole indietro l’anticipazione di 14 milioni di euro del Fondo di rotazione

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martedì 18 Novembre 2014 - 23:09

Secondo i beninformati di Palazzo Zanca, la comunicazione giunta dal Ministero è solo il preludio di ciò che accadrà a breve, con il primo responso sul Piano di Riequilibrio. Secondo rumors sempre più insistenti, per la sottocommissione ministeriale la manovra finanziaria varata dalla giunta Accorinti ed approvata dal Consiglio Comunale avrebbe numerose lacune, difficilmente colmabili

Mentre al Comune tutti attendono il primo esito sul piano decennale di riequilibrio, dal Ministero dell’Interno è invece arrivata una lettera che ha fatto calare il gelo su Palazzo Zanca.

Il Ministero rivuole indietro i 14 milioni di euro anticipati dal Fondo di rotazione nazionale. E li rivuole indietro indipendentemente dall’approvazione o dal diniego da parte della Corte dei Conti del piano di riequilibrio approvato dal Consiglio comunale lo scorso 2 settembre.

Un’altra brutta gatta da pelare per l’amministrazione Accorinti, già in enorme difficoltà sul fronte finanziario. La lettera, protocollata dall’Ufficio di Gabinetto lo scorso 7 novembre e dagli Uffici finanziari l’11 Novembre, è rimasta “nascosta” per giorni, probabilmente per non creare allarme.

Il super dirigente ministeriale Verde in pratica respinge la richiesta avanzata dal Comune lo scorso 27 ottobre di poter mantenere l’anticipazione straordinaria ex articolo 5 decreto legge n.174/2012, in virtù del quale per gli enti che chiedono di accedere alla procedura di riequilibrio finanziario, in presenza di eccezionali motivi d’urgenza, può essere concessa un’anticipazione a valere sul Fondo di rotazione, da riassorbire in sede di predisposizione e attuazione del piano di riequilibrio .

Il Comune di Messina aveva beneficiato nel maggio 2013 (durante l’era commissariale di Croce) dell’anticipazione, «erogata da quest’Ufficio», scrive Verde, il quale ritiene che «ad oggi non sussistono più, ai fini della concessione e del mantenimento dell’anticipazione i presupposti di cui all’art.5 del d.l. 174/2012…». Secondo il Ministero, manca infatti quel carattere di urgenza che aveva dato via libera al trasferimento anticipato delle somme.

La conclusione a cui giunge il Dipartimento per gli Affari interni e territoriali, Direzione centrale della Finanza locale, trova fondamento nella delibera 186 della Corte dei Conti, con cui i magistrati contabili della sezione regionale di controllo, in sede di verifica delle misure correttive, hanno bacchettato il Comune di Messina per l’eccessiva dilatazione dei tempi nell’avviare il percorso di risanamento, anche a causa dei continui interventi normativi che hanno cambiato le “regole del gioco” in corso d’opera, riscrivendo modalità e tempistica per l’adesione alla procedura di riequilibrio (VEDI CORRELATO).

Nella lettera recapitata al Comune, il direttore del Dipartimento ministeriale Verde fa dapprima un excursus delle modifiche legislative che hanno interessato la procedura di riequilibrio e poi riporta anche alcuni stralci della delibera 186 della Corte dei Conti, sottolineando che «ai fin che più interessano non può non condividersi quanto sostenuto dal giudice contabile nella già richiamata pronuncia…»

La Corte dei Conti scrive: «i tempi di avvio del risanamento dell’ente – ma prima ancora quelli certi di definizione di tale strumento di risanamento- sono stati ripetutamente procrastinati… frustrando il fondamentale interesse pubblico a che si acceda tempestivamente alle procedure di risanamento, previo immediato accertamento da parte dell’ente dei presupposti legittimanti sostanziali…, valutando seriamente, senza perniciosi indugi, le alternative rimediali previste dall’ordinamento».

Anche secondo Verde, esattamente come per i magistrati contabili, in questi due anni il Comune di Messina non ha fatto altro che rinviare il risanamento dell’ente, aggrappandosi – disperatamente – a tutti i nuovi appigli normativi, che gli hanno consentito di sostituire il vecchio piano targato Croce con un nuovo piano di riequilibrio, targato Signorino-Le Donne. Il Ministero ne deduce quindi che i continui rinvii fanno cadere il requisito dell’urgenza che sta alla base dell’erogazione dell’anticipazione. La conclusione della lettera firmata da Verde è una vera e propria mazzata: «tutto quanto premesso, quest’ufficio ritiene, dunque, per le motivazioni espresse…, che si possa procedere al recupero dell’anticipazione de qua, a prescindere dal fatto che la suddetta norma preveda unicamente il recupero dell’anticipazione solo in caso di diniego di approvazione del piano da parte della Corte dei Conti».

Secondo i beninformati di Palazzo Zanca, la comunicazione giunta dal Ministero è solo il preludio di ciò che accadrà a breve, con il primo responso sul Piano di Riequilibrio. Secondo rumors sempre più insistenti, per la sottocommissione ministeriale la manovra finanziaria varata dalla giunta Accorinti ed approvata dal Consiglio Comunale avrebbe numerose lacune, difficilmente colmabili.

Se già il Ministero fa resistenza, figuriamoci cosa succederà quando il piano di riequilibrio finirà sotto la lente di ingrandimento della Corte dei Conti. Cha da almeno tre anni ormai “rimbrotta” periodicamente il Comune di Messina. Qualora il documento di risanamento venisse bocciato, Palazzo Zanca si vedrebbe costretta a rinunciare alle risorse stanziate nel Fondo di Rotazione (complessivamente circa 74 milioni di euro da restituire in dieci anni ) e dichiarare dissesto. Intanto, dopo la lettera inviata da Roma diventa prioritario capire dove prendere i 14 milioni di euro che il Governo aveva già anticipato e che adesso vuole riprendersi.

Danila La Torre

26 commenti

  1. e alla fine della fiera mi piacerebbe capire chi pagherà i danni derivanti dalla mancata dichiarazione di dissesto e perché mai ci si ostina a non dichiararlo.

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  2. e alla fine della fiera mi piacerebbe capire chi pagherà i danni derivanti dalla mancata dichiarazione di dissesto e perché mai ci si ostina a non dichiararlo.

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  3. La vedo molto brutta per i Messinesi.
    Pur con i miei dubbi, ritengo, tuttavia, che l’unica strada sia la dichiarazione di dissesto.
    Se fino ad ora non è stato fatto è soltanto per proteggere i predecessori di renatino dalle indagini che la Magistratura dovrà avviare a dichiarazione avvenuta.
    Questo la dice lunga su chi realmente comanda a Messina.
    La lobby politica-massonica che ha tirato le fila continua a farlo.
    Tanti anni fa, ebbi una accesa discussione con renatino.
    Io sostenevo che a Messina le cose non sarebbero mai cambiate fino a quando le solite famiglie, che io chiamavo i Giovanni d’Austria, avrebbero comandato.
    Lui sosteneva che il popolo si sarebbe riscattato.
    Purtroppo, avevo ragione io.
    Povera Messina.
    George.

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  4. La vedo molto brutta per i Messinesi.
    Pur con i miei dubbi, ritengo, tuttavia, che l’unica strada sia la dichiarazione di dissesto.
    Se fino ad ora non è stato fatto è soltanto per proteggere i predecessori di renatino dalle indagini che la Magistratura dovrà avviare a dichiarazione avvenuta.
    Questo la dice lunga su chi realmente comanda a Messina.
    La lobby politica-massonica che ha tirato le fila continua a farlo.
    Tanti anni fa, ebbi una accesa discussione con renatino.
    Io sostenevo che a Messina le cose non sarebbero mai cambiate fino a quando le solite famiglie, che io chiamavo i Giovanni d’Austria, avrebbero comandato.
    Lui sosteneva che il popolo si sarebbe riscattato.
    Purtroppo, avevo ragione io.
    Povera Messina.
    George.

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  5. TRAPPOLE PER ACCORINTI – Quando la politica la facevano quelli che la sapevano fare queste cose, semmai fossero accadute, avrebbero avuto conseguenze politiche e di partito se non venivano risolte velocemente. Perchè l’apparato burocratico rispondeva al ministro e questi al proprio partito. C’era insomma un ordine precostituito di scala gerarchica.
    Oggi le cose sono cambiate e per di più a Messina c’è un sindaco che la politica – quella dei Palazzi – non ha scelto ma ha subìto, seppure gli ha fatto comodo. Ma nessuno pensi che a Roma vogliono aiutare Accorinti e la sua giunta che continuano a camminare come su di un campo minato. A questo punto giunti gli hanno voluto dire: dimettiti. Vedrete che senza Accorinti arriveranno le soluzioni.

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  6. TRAPPOLE PER ACCORINTI – Quando la politica la facevano quelli che la sapevano fare queste cose, semmai fossero accadute, avrebbero avuto conseguenze politiche e di partito se non venivano risolte velocemente. Perchè l’apparato burocratico rispondeva al ministro e questi al proprio partito. C’era insomma un ordine precostituito di scala gerarchica.
    Oggi le cose sono cambiate e per di più a Messina c’è un sindaco che la politica – quella dei Palazzi – non ha scelto ma ha subìto, seppure gli ha fatto comodo. Ma nessuno pensi che a Roma vogliono aiutare Accorinti e la sua giunta che continuano a camminare come su di un campo minato. A questo punto giunti gli hanno voluto dire: dimettiti. Vedrete che senza Accorinti arriveranno le soluzioni.

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  7. l’unica cosa che gli resta è emigrare definitivamente in Tibet e cosi i gattopardi,sempre in agguato e pronti ad azzannare la preda, si spartiranno le spoglie di quella che fu la città di “buddaci”. A meno che con uno scatto d’orgoglio non dichiarano il dissesto.

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  8. l’unica cosa che gli resta è emigrare definitivamente in Tibet e cosi i gattopardi,sempre in agguato e pronti ad azzannare la preda, si spartiranno le spoglie di quella che fu la città di “buddaci”. A meno che con uno scatto d’orgoglio non dichiarano il dissesto.

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  9. Direi ben ci sta! Accorinti aveva la possibilità di guastare la festa a chi comanda veramente in Città con la realizzazione del Ponte sullo Stretto che avrebbe sparigliato i tanti giochini che hanno messo in ginocchio la Città!!!

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  11. Avevo scritto questa cosa circa un anno fa. Le mie non sono profezie. Sono osservazioni relative ad una situazione insostenibile. L’ostinazione di questa giunta nel non volere dichiarare il dissesto e’ incomprensibile per chiunque sappia leggere (e capire ciò che legge).

    L’unico modo per evitare il dissesto (anche questo richiamato più volte) e’ di ottenere in qualche modo attraverso pressioni politiche una erogazione (non un prestito) a fondo perduto da parte di un ente sovraordinato per chiudere i principali sospesi.
    In assenza, inutile perdere tempo.

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  12. Avevo scritto questa cosa circa un anno fa. Le mie non sono profezie. Sono osservazioni relative ad una situazione insostenibile. L’ostinazione di questa giunta nel non volere dichiarare il dissesto e’ incomprensibile per chiunque sappia leggere (e capire ciò che legge).

    L’unico modo per evitare il dissesto (anche questo richiamato più volte) e’ di ottenere in qualche modo attraverso pressioni politiche una erogazione (non un prestito) a fondo perduto da parte di un ente sovraordinato per chiudere i principali sospesi.
    In assenza, inutile perdere tempo.

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  13. Li pagheremo, come già stiamo facendo, noi cittadini.
    Questa giunta e questo cc stanno dimostrando totale disinteresse per il riordino di una situazione pregressa insostenibile.

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  14. Li pagheremo, come già stiamo facendo, noi cittadini.
    Questa giunta e questo cc stanno dimostrando totale disinteresse per il riordino di una situazione pregressa insostenibile.

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  15. Infatti se il sindaco ha un minimo di orgoglio dovrebbe immediatamente portare il comune al dissesto.

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  16. Infatti se il sindaco ha un minimo di orgoglio dovrebbe immediatamente portare il comune al dissesto.

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  17. Siamo tutti sicuri che il dissesto possa essere una soluzione? se si dichiara il dissesto, alla fine non aumentano le tasse a tutti e tolgono tutto il superfluo? (che poi superfluo non è gia adesso non ci sono politiche sociali, non contando la casa dei senza tetto che è un bellissimo gesto ma rimane isolato, ma cag ecc… non ci sono! Alla fine chi paga siamo sempre noi!

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  18. Siamo tutti sicuri che il dissesto possa essere una soluzione? se si dichiara il dissesto, alla fine non aumentano le tasse a tutti e tolgono tutto il superfluo? (che poi superfluo non è gia adesso non ci sono politiche sociali, non contando la casa dei senza tetto che è un bellissimo gesto ma rimane isolato, ma cag ecc… non ci sono! Alla fine chi paga siamo sempre noi!

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  19. lei forse non tiene conto che dichiarando il dissesto,finiscono di comandare . essere “seduti” li per loro è tutto,il resto non gli interessa e cosi divorano una città dal “basso”.

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  20. lei forse non tiene conto che dichiarando il dissesto,finiscono di comandare . essere “seduti” li per loro è tutto,il resto non gli interessa e cosi divorano una città dal “basso”.

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  21. il dissesto non è la soluzione. è il minore dei mali. siamo amministrati e rappresentati (giunta e cc) da persone che “evidentemente” non hanno la più pallida idea di quello che bisogna fare per uscire dalle secche di una situazione che definire degradata è riduttivo.
    con il dissesto, che presenta molti aspetti negativi, si ha almeno il vantaggio di mettere un punto fermo dal quale ripartire.
    scrivere queste cose è molto triste, ma in 17 mesi la situazione cittadina è solo (a mio avviso) peggiorata.
    a questo punto importa ben poco di chi siano le colpe. si deve ripartire ed è meglio farlo da un punto fermo anziché inseguire il “recupero dell’irrecuperabile”

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  22. il dissesto non è la soluzione. è il minore dei mali. siamo amministrati e rappresentati (giunta e cc) da persone che “evidentemente” non hanno la più pallida idea di quello che bisogna fare per uscire dalle secche di una situazione che definire degradata è riduttivo.
    con il dissesto, che presenta molti aspetti negativi, si ha almeno il vantaggio di mettere un punto fermo dal quale ripartire.
    scrivere queste cose è molto triste, ma in 17 mesi la situazione cittadina è solo (a mio avviso) peggiorata.
    a questo punto importa ben poco di chi siano le colpe. si deve ripartire ed è meglio farlo da un punto fermo anziché inseguire il “recupero dell’irrecuperabile”

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  23. Voglio il default ora e subito! Bastaaaa! Tanto paghiamo e pagheremo cmq tutti! Mi dispiace soltanto per quei lavoratori che pagheranno più degli altri…

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  24. Voglio il default ora e subito! Bastaaaa! Tanto paghiamo e pagheremo cmq tutti! Mi dispiace soltanto per quei lavoratori che pagheranno più degli altri…

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  25. concordo ,solo che questi la sedia non la mollano,sono “attackati”.Ci vuole qualcuno dall’alto che li scolla.

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  26. concordo ,solo che questi la sedia non la mollano,sono “attackati”.Ci vuole qualcuno dall’alto che li scolla.

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