Nuovo codice degli appalti, l'Iacp di Messina ottiene la qualifica di prima fascia

Nuovo codice degli appalti, l’Iacp di Messina ottiene la qualifica di prima fascia

Redazione

Nuovo codice degli appalti, l’Iacp di Messina ottiene la qualifica di prima fascia

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martedì 04 Luglio 2023 - 20:00

Un riconoscimento obbligato, da parte dell'Anac, per le stazioni appaltanti. La soddisfazione del commissario straordinario Giovanni Rovito

MESSINA – L’Iacp di Messina è tra i primi enti pubblici della provincia di Messina a ottenere l’inserimento in prima fascia. In base al nuovo codice degli appalti, in vigore dal primo luglio, le stazioni appaltanti devono ottenere la qualificazione da parte dell’Anac, Autorità nazionale anticorruzione. Altrimenti si rischia il blocco delle procedure di gara. Così si esprime il commissario straordinario dell’Istituto autonomo case popolari, Giovanni Rovito (nella foto): “Sono soddisfatto anche perché gli stringenti criteri di selezione per l’ottenimento della qualificazione, con un ampio punteggio a nostro favore, hanno visto solo 1.571 stazioni appaltanti qualificarsi a fronte di 2.404 richieste”.

Dopo il riconoscimento, lo Iacp potrà operare per affidamenti di importo pari o superiori alle soglie di rilevanza comunitaria, che per gli appalti di lavori passa da euro 5.350.000 ad euro 5.382.000. E, per gli appalti di forniture, di servizi e per i concorsi pubblici di progettazione, passa da euro 428.000 ad euro 431.000, in base alla nuova legge. L’Istituto garantirà anche un sostegno alle amministrazioni comunali del territorio non ancora qualificate.

Sottolinea il commissario: “Un doveroso ringraziamento va rivolto alle qualificate competenze del personale in servizio che, anche se fortemente ridotto a causa delle decine di pensionamenti avvenuti negli anni scorsi e al blocco del turnover, ha permesso l’ottenimento della qualificazione in prima fascia con un elevato punteggio. L’Iap di Messina, nel dare la propria disponibilità a fungere da centrale di committenza per altre stazioni appaltanti non qualificate, ha pensato agli oltre 90 Comuni della provincia. Comuni con i quali intrattiene decennali rapporti istituzionali per la presenza di case popolari. Offrire quindi un supporto alle amministrazioni non ancora qualificate e che rischiano la paralisi nell’ambito delle gare pubbliche”.

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