Occhiuto: «Il Ponte? Riprendiamo il vecchio progetto, opere cantierabili sùbito»

Occhiuto: «Il Ponte? Riprendiamo il vecchio progetto, opere cantierabili sùbito»

mario meliado

Occhiuto: «Il Ponte? Riprendiamo il vecchio progetto, opere cantierabili sùbito»

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mercoledì 16 Novembre 2022 - 09:30

Intervista radiofonica a Radio24, il presidente della Regione osserva che «per i migranti la Calabria ha scelto l'accoglienza, ma il fenomeno va governato»

REGGIO CALABRIA – Riqualificare completamente la Statale “106” Reggio Calabria-Taranto è una priorità. Così come lo è tutelare le coste del Reggino da un numero incontrollato di sbarchi di migranti, che ne possano stravolgere la genuina vocazione turistica.

Questo e altro nell’intervista radiofonica rilasciata alle prime ore di oggi dal Presidente della Giunta regionale Roberto Occhiuto a 24 Mattino, su Radio24.

Rigassificatore e termovalorizzatore

«Spero che il rigassificatore di Gioia Tauro si faccia. La presidente Meloni ne ha fatto riferimento anche al Senato in sede di replica nel dibattito sulla fiducia. Io ne sto parlando da più di un anno, prima ancora che ci fosse la crisi energetica – ha rammentato tra l’altro il Governatore calabrese -. Il porto di Gioia Tauro, il primo porto d’Italia, il terzo d’Europa, al momento produce ricchezza soltanto per i terminalisti perché è un porto di transhipment, se invece ci fosse il rigassificatore sarebbe importante per il Paese e strategicamente importante per la mia Regione perché potrei far vivere anche l’area retroportuale.

Ho dato l’avvio alle procedure per il raddoppio del termovalorizzatore appena insediato alla guida della Regione – ha ricordato, ancora, Roberto Occhiuto -. Ho chiesto anche il rigassificatore. A volte le popolazioni hanno protestato. Ho parlato con loro, ma ho spiegato che sarei andato comunque avanti, perché quando si governa bisogna fare quello che si ritiene giusto anche se impopolare, perché siccome è giusto poi diventerà popolare. Spesso le proteste sono animate anche dall’atteggiamento dei decisori politici locali che le assecondano, perdendo di vista quello che è importante per il Paese e per il territorio che governano».

Nodo-infrastrutture, dal Ponte alla “106”

«In Calabria, c’è una chiara emergenza infrastrutturale – ha poi asserito il Presidente della Regione, che il 21 relazionerà in Consiglio sul tema –. Il Ponte ha un percorso più lungo: ma se, come immagino, si rendesse sùbito cantierabile il vecchio progetto, i tempi risulterebbero più brevi.

Io però governo una regione in cui c’è una sola strada di grande collegamento, l’autostrada “A2 – del Mediterraneo”. L’altra grande arteria è la “106”, da trent’anni soprannominata “la strada della morte”… Una cosa intollerabile, in una regione ‘civile’».

Sbarchi senza fine: «Accoglienza, ma il fenomeno va governato»

Ampio il riferimento pure ai continui sbarchi di migranti, fra i più intensi per numero dell’intero Paese, in particolare nella Locride e segnatamente a Roccella Jonica. «Purtroppo – così Occhiuto – sta diventando una delle rotte principali per i migranti. Dall’inizio del 2022, la Calabria ha accolto qualcosa come 16mila migranti: Roccella, che è un posto bellissimo, dall’inizio d’anno ha avuto oltre 70 sbarchi… Non abbiamo mai protestato, ma coi Prefetti abbiamo messo in campo tutti i dispositivi necessari per l’accoglienza.

Non abbiamo mai protestato, ma coi Prefetti abbiamo messo in campo tutti i dispositivi necessari per l’accoglienza. La Calabria è una terra che vissuto l’emigrazione: ci sono più calabresi di seconda e terza generazione in giro per il mondo di quanti ne vivano qui… Il punto – ha fatto presente il Governatore – è che l’emigrazione è un fenomeno che andrebbe governato: quando erano i calabresi ad “andare in giro per il mondo”, nei decenni passati, era così mentre oggi noi lo stiamo soltanto subendo. Ci sarebbe l’impellente necessità che direttamente l’Europa si facesse carico del problema: e mi stupisce che quando l’Europa “ci sbatte la porta in faccia” qualcuno in Italia festeggia… mentre io credo che se il Governo centrale non ottiene risultati sul piano continentale questo non sia un problema per “una parte”, ma per tutti gli italiani».

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