Occupazione al sud, la Sicilia in coda nell'Unione europea

Occupazione al sud, la Sicilia in coda nell’Unione europea

Marco Olivieri

Occupazione al sud, la Sicilia in coda nell’Unione europea

domenica 20 Aprile 2025 - 08:37

Con Calabria e Campania, l'isola occupa gli ultimi posti secondo i dati di Eurostat. A Messina il lavoro non c'è. E aumentano le diseguaglianze

di Marco Olivieri

La questione meridionale è più viva che mai. Basta leggere i dati Eurostat del 2024. Tre regioni del sud sono tra le peggiori quattro nell’Unione europea per tasso d’occupazione: la Calabria con il 44,8%, in aumento di 0,2 punti sul 2023; la Campania con il 45,4%, in aumento di un punto percentuale, e la Sicilia con un tasso di occupazione del 46,8%. E con la crescita di 1,9 punti in percentuale (fonte Ansa).

Manca un progetto per il sud d’Italia

In Europa, in media, il tasso di occupazione è al 70,8%, mentre in Italia si attesta al 62,2%. Occupazione femminile (al sud lavora 1 donna su 3) e istruzione sono elementi decisivi e che vedono il Meridione parecchio indietro. Ma senza un progetto per il sud d’Italia, e una modernizzazione, continueremo a commentare dati simili. Le diseguaglianze aumentano, con il divario tra chi ha molto e chi ha pochissimo, nel silenzio di una politica sempre più afona.

““Quando è caduto il muro di Berlino pensavamo avesse vinto la democrazia, in realtà aveva vinto il capitalismo. Negli anni seguenti, il neoliberalismo non è stato capace di regolare il capitalismo”.. Così l’ex ministra Rosy Bindi, in una trasmissione televisiva (“In altre parole” su La7), ha sintetizzato il predomimio, dal 1989, di un liberismo capace di liberarsi di ogni limite. E il disastro economico e sociale è visibile ovunque.

Messina e la Sicilia devono trovare la loro vocazione economica e contrastare l’emarginazione sociale

Ma cosa fare per ripartire, in una chiave nazionale ed europea? Giustizia sociale, incentivi per il lavoro, infrastrutture, servizi. riforma della burocrazia, patrimoniale, reddito di base universale, valorizzazione delle Zes (Zone economiche speciali): si può fare molto per invertire la rotta. Ma buona parte della classe politica vive di sondaggi e notizie mordi e fuggi. E l’imprenditoria è spesso prigioniera del passato.

Il sud deve trovare la sua vocazione economica. A Messina e in Sicilia, mentre il governo Meloni ha tolto il reddito di cittadinanza senza proporre alcuna valida alternativa, occorre generare un’occupazione stabile e non precaria. Bisogna creare le condizioni perché le imprese investano nel territorio e stimolare l’imprenditoria locale, favorendo anche la creazione di nuove realtà.

L’emarginazione sociale non è una condanna. Ma senza progetti e visioni rischia di esserlo ancora per i prossimi cinquant’anni. La crisi economica è la vera emergenza ma, in assenza d’interventi a breve e lunga scadenza, rischia d’apparire come un dato strutturale. Non più un problema drammatico da affrontare. Se non ora, quando?

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7 commenti

  1. Grandi opere, infrastrutture = sviluppo economia…
    Niente opere, niente infrastrutture = emigrazione

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  2. Sergio Indelicato 20 Aprile 2025 10:48

    Messina potrebbe essere un riferimento per il lavoro se solo sfruttasse quanto la natura e la sua posizione geografica offre.Siamo l’unica cittá del mondo a non sfruttare a pieno le potenzialità che un porto offre. Siamo una cittá con 32km di costa e con 1/2 di porticciolo turistico ma in compenso abbiamo 2 stadi di calcio. Non esiste una flotta di pescherecci eppure la nostra posizione è strategica per questo tipo di lavoro. Non esistono cantieri per il diporto. E infine non sappiamo sfruttare a pieno i laghi dove nessuno ha pensato di mettere qualche barchetta o potenziare la peculiarità delle coltivazioni dei mitili. Il totale è sempre la somma dei valori e i nostri sono troppo scarsi: questa è la verità.

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  3. creata da pd e i sinistroidi

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  4. L’intero articolo, con la messianica attesa di interventi “dall’alto” dimostra proprio come la Sicilia e in genere il sud Italia siano proprio vittime della loro cultura, passiva e sostanzialmente assistenziale. Rimpiangere il reddito di cittadinanza, poi, è la ciliegina sulla torta,

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  5. Purtroppo a Messina ha il lavoro chi non ha voglia di lavorare, ultimamente hanno assunto tanta gente che non ha mai fatto niente nella sua vita, ma che continua a dormire…e dove per strada così non li vede nessuno.Purtroppo vige la raccomandazione….

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  6. Antonio non è che diano il lavoro a chi non ha voglia di farlo, la questione è diversa.
    Non è che manchi la capacità di distinguere tra chi voglia lavorare o meno.
    Trattasi di “baratto” elettorale ed è un meccanismo difficilissimo da rompere perché si basa sul bisogno e sulla ignoranza, due condizioni che è complicato mutare ed impossibile di certo da fare in tempi brevi.

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  7. La verità è questa, le roboanti dichiarazioni di questa destra sono solo propaganda, propaganda che non si ferma neanche con la morte del Papa, anche questa nella Rai viene utilizzata per fare propaganda alla presidente. Bergoglio era anni luce distante dalle sue idee, sopratutto sui migranti.

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