Da Vulcano a Gioiosa Marea a nuoto. Biagio Scibilia, tra atletica e beneficenza

Da Vulcano a Gioiosa Marea a nuoto. Biagio Scibilia, tra atletica e beneficenza

Giovanni Passalacqua

Da Vulcano a Gioiosa Marea a nuoto. Biagio Scibilia, tra atletica e beneficenza

giovedì 14 Agosto 2014 - 13:23

L'atleta ha coperto 28 km in 12:48':37'', 4 ore più del previsto, a causa delle correnti avverse: “Grande soddisfazione personale, ma sono frustrato dal fallimento della raccolta fondi. La verità è che non hanno creduto in me”.

Dall’isola di Vulcano al golfo di Patti. 24 km, diventati oltre 30 a causa delle correnti avverse. Senza nemmeno l’ausilio delle pinne. Una vera e propria impresa quella portata a termine il 3 agosto scorso da Biagio Scibilia, 26enne triathleta catanese. Con uno scopo nobile: raccogliere soldi da donare in beneficenza.

Cosa l’ha spinta a tentare una traversata così estrema?
L’anno scorso, durante una tappa del campionati regionale di duathlon, mi sono infortunato a un ginocchio. Dato che pratico a livello agonistico sia atletica che triathlon, l’unica disciplina che mi restava per tenermi in forma era il nuoto; così ho deciso di affrontare questa sfida, che già meditavo da parecchi anni.

Come si è preparato per affrontarla?
Ho fatto allenamenti sia in piscina che al mare, con condizioni meteo a volte anche impossibili, e mi sono allenato per un totale di quasi 1000 km, 4/6 ore al giorno.

Durante la traversata ha incontrato molti imprevisti.
I problemi dati da meduse, correnti marine, onde alte oltre un metro e dolori alla spalla e al piede mi hanno reso la vita impossibile. Tuttavia, penso che l’importante sia stato arrivare, anche se con oltre 4 ore di ritardo. E, comunque, senza il mio staff che mi ha seguito lungo tutta la traversata, per me sarebbe stato impossibile. Sono stati fantastici e altamente professionali in ogni loro decisione.

L’iniziativa aveva uno scopo benefico: com’è andata la raccolta fondi?
Purtroppo è andata malissimo. Sono andato persino in perdita, ho dovuto coprire personalmente mille euro di spese! Pochissimi sponsor e risposte assurde per congedarmi subito. La verità è che pochi hanno creduto che io potessi farcela. Per questo ringrazio tantissimo chi invece mi ha sostenuto e ha contribuito alla raccolta.

Quali sono i suoi progetti per il futuro?
Come atleta, se tutto va bene con il mio ginocchio, riprenderò la prossima stagione a gareggiare con il podismo, con la polisportiva Milazzo, che è la società di atletica che mi segue da sempre. Poi riprenderò anche con triathlon. Per quanto riguarda futuri eventi “estremi”, ho in cantiere due eventi differenti e molto suggestivi, che entusiasmeranno il pubblico che mi segue .

Giovanni Passalacqua

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