Le "onde di sgambetto", i grandi muri d'acqua creati dallo Stretto

Le “onde di sgambetto”, i grandi muri d’acqua creati dallo Stretto

Daniele Ingemi

Le “onde di sgambetto”, i grandi muri d’acqua creati dallo Stretto

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lunedì 20 Febbraio 2017 - 23:09

Gli imponenti muri d'acqua creati dall'interazione delle onde sollevate dai forti venti di scirocco con le forti correnti contrarie che caratterizzano lo Stretto di Messina

Oltre agli “tsunami”, mari e oceani, in determinate condizioni, possono sfornare imponenti “muri d’acqua”, talora imprevedibili, meglio conosciuti con il termine di “onde anomale”. Dal punto di vista scientifico viene definita “anomala” quell’onda che risulta grande più dell’altezza dell’onda significativa, ossia della media aritmetica delle onde più alte. Purtroppo molto spesso il termine di “onda anomala” viene erroneamente associato e confuso, soprattutto nel mondo giornalistico, con lo “tsunami”. In realtà si tratta di due fenomeni diversi per origine e natura. Gli “tsunami”, a differenza delle “onde anomale”, vengono innescati da violenti terremoti superficiali che hanno epicentro in mare o in mezzo all’oceano, possenti eruzioni vulcaniche sottomarine di tipo esplosivo o da colossali frane sottomarine (sono quelli che investono il Mediterraneo) innescate da eruzioni vulcaniche o grossi terremoti (come quello di Messina e Reggio Calabria del 1908). Inoltre agiscono diversamente rispetto alle “onde anomale”. Lo spostamento d’acqua prodotto si propaga progressivamente in superficie creando onde superficiali molto lunghe, anche di qualche centinaio di chilometri, che si estendendo in tutta la superficie oceanica (come quando si lancia un sasso in uno stagno). Tanto per darvi dei numeri le onde di “tsunami”, quando attraversano un tratto di oceano molto ampio come il Pacifico, possono presentare delle lunghezze di circa 250-300 chilometri, raggiungendo velocità di propagazione impressionanti, si parla anche di 600-700 km/h. A differenza degli “tsunami” la dinamica delle “onde anomale” è un po’ diversa poiché vengono generate e alimentate dall’interazione di venti, correnti e morfologia del fondale marino. Generalmente queste onde si sviluppano in acque molto profonde, in pieno oceano, giungendo da più direzioni diverse rispetto a quella del vento e del tradizionale moto ondoso.

Queste gigantesche ondate, che possono superare pure i 18 – 20 metri di altezza, nascono anche in quei mari dove raramente si riscontrano tutti gli elementi necessari alla loro formazione. Un esempio può essere quello del mar del Nord, il Mediterraneo o persino il bacino dei Grandi Laghi nord-americani, lungo il confine tra Stati Uniti e Canada meridionale, dove il fenomeno dell‘”interferenza costruttiva“, ovvero l‘unione di onde di diversa origine e direzione, è alquanto rara. Fra le “onde anomale” più frequenti troviamo le cosiddette “onde di Sgambetto”, note anche in alcune aree del mar Mediterraneo. Questo tipo di onde si generano quando una forte corrente marina incontra una successione di grandi onde lunghe che si muovono nella direzione opposta alla corrente. Quando le onde lunghe incontrano la forte corrente contraria tendono a rallentare la loro velocità di propagazione, dato che la corrente marina agisce come una sorta di freno in profondità che ne ostacola il movimento. Tale processo genererà una sorta di vero e proprio “sgambetto” che può portare le onde in superficie ad accavallarsi le une sulle altre, creando una grande ondata gigante che può raggiungere altezze considerevoli. Il fenomeno dello “sgambetto” è molto comune sul Mediterraneo. Soprattutto nell’area dello Stretto di Messina, soggetta a perenni e forti correnti di marea che spesso si muovono in senso contrario al vento e al moto ondoso dominante. Ciò capita soprattutto quando nello stretto di Messina, per effetto “Venturi”, si incanalano gli intensi venti meridionali che spingono il moto ondoso fino alla parte centro-settentrionale del Canale. Spesso incontrando la corrente “Scendente”, che si muove da Nord a Sud in direzione opposta ai venti meridionali, queste onde vengono rallentate durante il loro movimento verso Nord, trasformandosi in onde molto ripide e irregolari, molto dure da navigare, che possono superare altezze di 3-4 metri.

Daniele Ingemi

6 commenti

  1. CastorinaCarmelo 21 Febbraio 2017 07:31

    Colgo l’occasione per ringraziare “Ingemi” per la dotta trattazione circa le correnti e il moto ondoso nel nostro stretto.
    Vorrei ad integrazione di quanto egli ha esposto, ricordare come l’antropizzazione selvaggia ha prodotto danni visibili alle nostre spendite coste e i potenziali pericoli per i bagnanti specialmente per i bambini. Ebbene, in certe zone l’arenile è cresiuto di molto ed in altre si è ritratto considerevolmente.Quindi dove la spiaggia è più lunga si è creato una sorta di “scalone” e le onde non avendo il debito sfogo, danno origine ad una sorta di fenomeno anomalo,occhio quindi ai bimbi quando giocano nel bagnasciuga..

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  2. CastorinaCarmelo 21 Febbraio 2017 07:31

    Colgo l’occasione per ringraziare “Ingemi” per la dotta trattazione circa le correnti e il moto ondoso nel nostro stretto.
    Vorrei ad integrazione di quanto egli ha esposto, ricordare come l’antropizzazione selvaggia ha prodotto danni visibili alle nostre spendite coste e i potenziali pericoli per i bagnanti specialmente per i bambini. Ebbene, in certe zone l’arenile è cresiuto di molto ed in altre si è ritratto considerevolmente.Quindi dove la spiaggia è più lunga si è creato una sorta di “scalone” e le onde non avendo il debito sfogo, danno origine ad una sorta di fenomeno anomalo,occhio quindi ai bimbi quando giocano nel bagnasciuga..

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  3. OTTIMO L’ARTICOLO APPENA LETTO . SIG. CASTORINA PURTROPPO L’EROSIONE COSTIERA NON E’ TANTO DETERMINATA DALLE ONDE ANOMALE NE TANTOMENO DALLE PERPETUE SCIROCCATE, BENSI DALL’ABUSIVISMO CREATO DAI PORTI , DA ALLUNGAMENTI DI QUEST’ULTIMI E DA TUTTE QUELLE OPERE APPROVATE DA GENTE CHE NON SA SE IL MARE E’ SALATO O DOLCE ….. SI METTE DI MEZZO ANCHE LA POCA PULIZIA DEI TORRENTI CHE INFLUISCE IL POCO RIPASCIMENTO COSTIERO.

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  4. OTTIMO L’ARTICOLO APPENA LETTO . SIG. CASTORINA PURTROPPO L’EROSIONE COSTIERA NON E’ TANTO DETERMINATA DALLE ONDE ANOMALE NE TANTOMENO DALLE PERPETUE SCIROCCATE, BENSI DALL’ABUSIVISMO CREATO DAI PORTI , DA ALLUNGAMENTI DI QUEST’ULTIMI E DA TUTTE QUELLE OPERE APPROVATE DA GENTE CHE NON SA SE IL MARE E’ SALATO O DOLCE ….. SI METTE DI MEZZO ANCHE LA POCA PULIZIA DEI TORRENTI CHE INFLUISCE IL POCO RIPASCIMENTO COSTIERO.

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  5. CastorinaCarmelo 22 Febbraio 2017 07:41

    Si sono d’accordo con Lei, per motivi di brevità non ho potuto dilungarmi sulle problematiche costiere. Lei deve essere un appassionato di mare come me, quindi entrambi conosciamo le dinamiche del nostro stretto e lo scempio che è stato perpetrato negli ulti cinquant’anni. Ci accorgiamo purtroppo che le variazioni morfologie le ha create l’uomo non la natura. Il nostro compito è di vigilare sulle ulteriori malversazioni e denunciarle agli Organi competenti, se vogliamo continuare a godercele e a farle apprezzare alle nuove generazioni.
    La saluto Cordialmente.

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  6. CastorinaCarmelo 22 Febbraio 2017 07:41

    Si sono d’accordo con Lei, per motivi di brevità non ho potuto dilungarmi sulle problematiche costiere. Lei deve essere un appassionato di mare come me, quindi entrambi conosciamo le dinamiche del nostro stretto e lo scempio che è stato perpetrato negli ulti cinquant’anni. Ci accorgiamo purtroppo che le variazioni morfologie le ha create l’uomo non la natura. Il nostro compito è di vigilare sulle ulteriori malversazioni e denunciarle agli Organi competenti, se vogliamo continuare a godercele e a farle apprezzare alle nuove generazioni.
    La saluto Cordialmente.

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