Il prossimo sindaco di Messina e le tante emergenze da affrontare. Immediatamente

Il prossimo sindaco di Messina e le tante emergenze da affrontare. Immediatamente

Danila La Torre

Il prossimo sindaco di Messina e le tante emergenze da affrontare. Immediatamente

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lunedì 24 Giugno 2013 - 12:39

Dall’ emergenza economico-finanziaria all’emergenza occupazionale, il primo cittadino dovrà dare risposte alla città ed ai cittadini e trovare soluzioni per fare uscire il Comune dal baratro in cui si trova

Amministrare la propria città è considerato uno degli onori più grandi da coloro i quali credono nella politica con la P maiuscola, intesa come servizio e non come privilegio . Ma il prossimo sindaco, oltre a fregiarsi dell’onore di rappresentare Messina, sentirà forte sulle sue spalle il peso della responsabilità e l’urgenza di dare risposte alla città ed ai cittadini. Il sindaco che da domani siederà ufficialmente nella poltrona più alta di Palazzo Zanca dovrà infatti immediatamente affrontare le innumerevoli emergenze che attanagliano Messina e trovare soluzioni per fare uscire il Comune dal baratro in cui si trova .

In primis, c’è da prendere di petto l’emergenza economico-finanziaria. Mai come adesso l’ente è stato ad un passo dal dissesto, che equivale non solo al fallimento dei conti ma di una intera città e di un’intera economia, che rischia di paralizzarsi. C’è da sbrogliare il nodo del piano decennale di riequilibrio e capire se ci sono i margini per apportare le modifiche necessarie ad evitare la bocciatura del documento da parte del Ministero e della Corte dei Conti. Da quel piano dipende sia l’adesione al “Salva-Comuni” nazionale e l’erogazione di circa 50 milioni di euro previsti per Messina nel Fondo di Rotazione sia lo stanziamento del prestito di circa 33 milioni di euro da parte del Governo regionale. Senza tali risorse, il prossimo sindaco sarà costretto ad avviare le procedure per il dissesto.

Il default non sarà l’unico “grattacapo” ( per usare un eufemismo) per il prossimo sindaco, il quale dovrà mettere fine all’ l’emergenza Partecipate. I conti in rosso delle società che orbitano attorno al Comune rientrano nella più generale emergenza finanziaria del Comune, ma se il dissesto alla fine sarà scongiurato, il primo cittadino dovrà mettere mani anche all’organizzazione delle aziende municipali. Atm e Messinamente sono i casi simbolo di una mala gestio perpetrata negli anni: sia l’azienda che si occupa di trasporto pubblico che la società che effettua la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti sono messe in liquidazione, per entrambe il futuro è nebuloso ed il primo cittadino dovrà tracciare il percorso da seguire, senza più scuse e senza più perdere tempo. In gioco c’è il futuro di un migliaio di lavoratori, circa 1200 in totale, e di due servizi essenziali, irrinunciabili, che qualificano una città come civile o incivile. Bilanci sani e conti in ordine delle società partecipate rappresentano l’unica via possibile per evitare che in futuro le strade di Messina siamo colme di sacchetti di spazzatura e prive di autobus.

Dalla dichiarazione o meno del dissesto dipende la sopravvivenza dei servizi sociali, anche questo settore in piena emergenza che il prossimo sindaco dovrà rivedere seguendo due finalità: garantire assistenza ai bisognosi veri ed assicurare un’occupazione agli operatori sociali, spesso bistrattati dalle cooperative e dimenticati dagli amministratori.

A pregare che il Comune non fallisca sono anche i 302 contrattisti di Palazzo Zanca, che rischiano di andare a casa, magari dopo 20 anni trascorsi in attesa di quella stabilizzazione promessa da più parti e mai arrivata. Alla situazione incerta dei precari comunali si aggiunge quella disastrosa di tanti altri lavoratori, già licenziati o in cassaintegrazione, nel settore pubblico ed in quello privato. E della preoccupante emergenza occupazionale il sindaco dovrà interessarsi in prima persona, anche quando le competenze non saranno dirette. C’è un popolo di “disperati” a cui far sentire almeno la propria vicinanza: ci sono i lavoratori della Triscele, dell’ Aicon, dell’Ente Fiera, dei Cantieri Rodriquez , dell’ex Detective, i lavoratori del comparto marittimi. E poi, ci sono i tanti, troppi giovani di questa città, senza un lavoro e senza più speranze.

Il sindaco dovrà essere per loro e per tutti loro un punto di riferimento, dimostrando di essere consapevole che rivestire la carica di primo cittadino è un grande onore che porta con sé grandi oneri. (Danila La Torre)

9 commenti

  1. nessun commento, strano

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  2. puzza di bruciato 24 Giugno 2013 18:52

    Vai accorinti comincia ad azzerare tutte le consulenze ed a far restituire i soldi delle consulenze non dovute… a proposito notizie dei soldini di quel tizio, mi sembra si chiamasse +++++++++++++, che doveva restituire il contestato maltolto.

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  3. Fine X l’edilizia che era è e sempre sarà volano per l’economia di questa città , adesso tutti a fare i giardinieri, grazie alla coalizione di sinistra ai grandi eletti in consiglio che dopo essersi assicurati la “pagnotta”al solito sono andati in vacanza preludio tutto ciò per capire che interessi e fini abbiano per le sorti di questa città , speriamo che questo serva d’insegnamento per i buddaci messinesi ed alle prossime elezioni cioè a breve massimo Aprile 2014 scelgano bene almeno una volta nella vita e non scelgano per co paranza ma soprattutto per pacchi di ++++++++++++++++++++++0 Vergogna , è proprio vero ognuno ha quel che si merita

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  4. adesso non avete più scuse, siete passati da coloro che protestano ( facile) a coloro che devono amministrare, e rischiate di essere come quelli che vi hanno preceduti e di durare poco

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  5. anche io vedo problemi, con pochi consiglierei e molte utopie

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  6. Peggio di quelli sarà impossibile….possiamo solo migliorare!

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  7. beh… non so per il resto… ma per i servizi sociali sul programma di accorinti si parla di sistema dei vaucher… lo hanno spiegato alla crocè??? mah… mistero…

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  8. E’ giusto che la miseria sia gestita dai xxxxxxxxxx. Accorinti e i suoi accoliti hanno contestato tutto ciò che poteva dare sviluppo alla città ed all’intero meridione. Ho tifato per Accorinti. Ora convinca tutti, lui che non è sposato e non ha figli, che è bello essere poveri, che si può girare in bicicletta, che è fantastico guardare nel cielo gli uccelli che volano nello stretto.
    CHIU FAMI PI TUTTI

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  9. PURTROPPO ACCORINTI TERRA IN MANO IL CERINO CHE ALTRE MALE AMMINISTRAZIONI PRECEDENTI HANNO ACCESO E QUASI COMPLETAMENTE CONSUMATO… E NON SI CREDA CHE IL GOVERNO REGIONALE E NAZIONALE RENDERANNO LA VITA SEMPLICE A QUEST UOMO GIUSTO CHE HA SAPUTO RACCOGLIERE IN CIRCA 2 MESI TUTTO CIO CHE I “BIG” DELLA POLITICA MESSINESE HANNO SCIALACQUATO NEGLI ANNI PRECEDENTI…. FARANNO DI TUTTO PER ADOMBRARE LA PARTE SANA DI MESSINA PUR DI DIRE “… VE L AVEVAMO DETTO CHE QUELLO NON CAPIVA NIENTE DI POLITICA” E RIPORTARE IN CITTA IL MARCIUME NEL QUALE CI SIAMO INZACCHERATI IN QUESTI DECENNI E CHE CI HA FATTO SALIRE ALLA RIBALTA COME PEGGIOR CITTA D ITALIA…. POVERA MESSINA…. E POVERI MESSINESI

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