Operazione 342, condanne cancellate per gli investigatori privati

Operazione 342, condanne cancellate per gli investigatori privati

Alessandra Serio

Operazione 342, condanne cancellate per gli investigatori privati

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mercoledì 26 Giugno 2019 - 07:35

Assolti Matteo Molonia e il collega Brigandì, ridotta la condanna per il poliziotto imputato con i due investigatori privati nell'inchiesta sulla fuga di notizie

Pietra sopra. E’ quella posta dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria sulla vicenda “talpe in tribunale”, ovvero l’inchiesta sui rapporti tra l’investigatore privato Matteo Molonia e alcuni appartenenti alle forze dell’Ordine. I giudici reggini hanno infatti cancellato del tutto due delle tre condanne rimaste in piedi, e notevolmente ridotto la condanna per un terzo imputato.

La sentenza di secondo grado è arrivata ieri ed è questa: assolti totalmente Molonia e Antonino Brigandì, entrambi “007” privati.  Condanna ridotta ad 8 mesi, pena sospesa, per il poliziotto Augusto Sturiale.

“E’ stata finalmente restituita giustizia”, commenta l’avvocato Carlo Faranda, difensore di Molonia. “Rimane l’amarezza – commenta invece l’avvocato Nino Cacia, difensore di Brigandì – per il peso umano di un procedimento che oggi si chiude con l’assoluzione ma che è costato molto al mio assistito, che all’epoca della cautela è stato autorizzato dalla I sezione penale del Tribunale a recarsi a Roma per i funerali del padre per soltanto un’ora, non è riuscito neppure a dire addio al genitore compiutamente”.

Il ribaltamento dei verdetti sin qui scritti arriva dopo la pronuncia della VI sezione della Corte di Cassazione, che ad ottobre scorso ha annullato la sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Messina nel novembre 2016, ed ha inviato il fascicolo ai giudici di II grado di Reggio Calabria

Tre anni fa i giudici di Messina avevano rideterminato la pena per lo “007” privato ad un anno, contro I 3 anni e due mesi del primo grado, assolvendolo dall’accusa di corruzione e derubricando ad accesso abusivo al sistema informativo l’accusa di rivelazione di segreti di ufficio. Più severi i giudici erano, e sono stati anche a Reggio, con l’investigatore pubblico Sturiale, difeso dall’avvocato Carmelo Vinci, imputato per accesso abusivo ai sistemi informatici.  

leggi qui: la sentenza di primo grado e i dettagli della vincenda

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