Palagiustizia, D’Angelo (M5S) e Gennaro( Pd ) criticano il sindaco De Luca

Palagiustizia, D’Angelo (M5S) e Gennaro( Pd ) criticano il sindaco De Luca

Redazione

Palagiustizia, D’Angelo (M5S) e Gennaro( Pd ) criticano il sindaco De Luca

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mercoledì 30 Gennaio 2019 - 11:08

La vicenda del secondo palazzo di giustizia tiene banco. Il progetto dell'attuale amministrazione incontra molte resistenze

MESSINA. «A differenza di quanto sostenuto nei giorni scorsi dal sindaco Cateno De Luca, la politica ha già deciso da tempo: il Palagiustizia satellite dovrà sorgere nell’area dell’ex Ospedale Militare del viale Europa, come stabilito dal protocollo di intesa siglato dal Comune di Messina, dall’Agenzia del Demanio e da due Ministeri. Si tratta di un progetto già approvato e calendarizzato, frutto di un accordo discusso e condiviso da tutte le parti in causa. Continuare a discuterne e a polemizzare è inutile e serve solo a esacerbare gli animi, con il rischio che si metta ulteriormente in discussione un progetto già in itinere, a danno dell’intera collettività». Così la senatrice del M5S Grazia D’Angelo, a nome dei parlamentari pentastellati messinesi, interviene sull’annosa questione del secondo Palagiustizia dopo i recenti scontri politici e la presa di posizione del sindaco Cateno De Luca.

«Dispiace – commenta – che il primo cittadino non condivida questa soluzione, ma la città non può permettersi di perdere ulteriore tempo. Ho già avviato da settimane delle interlocuzioni con tutte le parti in causa per accelerare l’iter dell’opera, che rappresenta la soluzione più idonea per convogliare in un’unica struttura i vari spazi per i quali adesso vengono spesi circa 1,1 milioni di fitti passivi, oltre ad essere in linea con le politiche del M5S di riuso delle aree dismesse o sottoutilizzate della città, in un’ottica di limitazione del consumo del suolo e di recupero dei beni demaniali esistenti».

«Il progetto prospettato dal primo cittadino di realizzare ex novo il secondo Palagiustizia nel parcheggio “fosso” di via La Farina – prosegue la PortaVoce pentastellata – presenta al contrario numerose criticità e la sua fattibilità è fortemente dubbia, senza considerare i costi stimati (pari a 40 milioni di euro, più del doppio rispetto ai 17 milioni già disponibili) e l’impatto che un edificio di nove piani e 13.000 metri quadri di superficie complessiva avrebbe in una zona centrale e nevralgica della città. Stupisce, inoltre, che De Luca citi fra i motivi ostativi al progetto dell’ex Caserma Scagliosi il fatto che sia il Demanio e non il Comune a occuparsi della progettazione: non è ben chiaro il perché ciò dovrebbe rappresentare un impedimento alla realizzazione di un’opera, già finanziata con fondi ministeriali, che la città attende da 35 anni».

«La priorità mia e del M5S – conclude la parlamentare, componente della Commissione Giustizia al Senato – sarà adesso quella di interloquire con tutti i soggetti politici e amministrativi coinvolti per superare eventuali impasse burocratiche, velocizzare l’iter e far rispettare il cronoprogramma».

Sull’argomento interviene anche il consigliere comunale del Pd Gaetano Gennaro

«Con riferimento al secondo Palazzo di Giustizia, ritengo sia politicamente sbagliato e, soprattutto, molto pericoloso, rimettere in discussione il Protocollo d’intesa siglato con il Ministero. La soluzione indicata dall’Amministrazione De Luca mi lascia perplesso sotto molti punti di vista. Ho la sensazione che l’unico intento sia quello di contestare a prescindere le scelte effettuate da chi era in precedenza al governo della città, indipendentemente dal fatto che siano utili o meno per la collettività. Sono convinto, invece, che Messina abbia bisogno di continuità amministrativa e programmatica. Non vi sarà futuro per la nostra città se ad ogni lustro si rimette in discussione tutto ciò che è stato fatto da chi ha amministrato in precedenza. Non ho mai condiviso questo modo di fare, né durante le sindacature Genovese, Buzzanca o Accorinti, né adesso. Tale modo d’intendere l’amministrazione della città non fa crescere la nostra comunità ed evidenzia una visione politica molto miope, che nuoce ai cittadini e a tutte le categorie produttive. Messina non può più permetterselo perché è già fortemente in ritardo su molte questioni, che dopo anni di dibattito e parecchi ripensamenti sono ancora aperte ed irrisolte.

«La vicenda del secondo Palazzo di giustizia è l’esempio principe di come non si giunga mai ad una conclusione. Credo che la città abbia bisogno di recuperare credibilità a tutti i livelli, soprattutto, rispetto al Governo nazionale. Credibilità che negli ultimi anni è sempre più diminuita (prova ne sia il diniego dei poteri speciali per il risanamento). Non ritengo, dunque, che mettere in discussione il Protocollo d’intesa con il Ministero ci consenta di fare progressi se non in senso negativo. Del resto, che credibilità può avere una città che per trent’anni non è riuscita a trovare un sito per il secondo Palazzo di Giustizia, nonostante la disponibilità del finanziamento?»

«Messina non può fare l’ennesima figuraccia e, soprattutto non può mettere a rischio né i finanziamenti previsti da anni, né la permanenza della Corte d’appello. Perdere anche uno solo dei due, a mio avviso, significherebbe dare un colpo mortale a tutta la classe forense messinese (attuale e futura) già abbastanza sofferente. Spero che il Sindaco si ravveda e si renda conto che la strada imboccata non fa intravedere risvolti positivi per la città».

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