Palagiustizia satellite, Grazia D’Angelo (M5s): «Entro il 30 settembre una soluzione definitiva»

Palagiustizia satellite, Grazia D’Angelo (M5s): «Entro il 30 settembre una soluzione definitiva»

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Palagiustizia satellite, Grazia D’Angelo (M5s): «Entro il 30 settembre una soluzione definitiva»

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mercoledì 24 Luglio 2019 - 09:18

La senatrice conferma che nel corso del tavolo tecnico sono emerse varie criticità relative ai costi del progetto e soprattutto ai tempi

MESSINA. «Finalmente, dopo le nostre numerose sollecitazioni, è stata affrontata concretamente una questione lasciata in sospeso per troppo tempo e sulla quale è necessario adesso fare chiarezza per capire cosa sia stato fatto (o non fatto) dalla stipula del protocollo ad oggi e sui contenuti dello stesso accordo, cercando di trovare delle soluzioni nell’immediato. Entro il 30 settembre, data del prossimo incontro fra le parti, la situazione va risolta improrogabilmente. Nel frattempo verranno convocati i sottoscrittori del protocollo per prendere una decisione risolutiva». Così la senatrice del M5s Grazia D’Angelo, di concerto con il capogruppo alla Camera Francesco D’Uva, commenta l’esito dell’incontro odierno al Ministero della Giustizia in merito al secondo Palagiustizia, al quale hanno preso parte, fra gli altri, il direttore dell’Agenzia del Demanio Massimo Gambardella e i sottosegretari alla Giustizia e alla Difesa Jacopo Morrone e Angelo Tofalo. La senatrice D’Angelo e il deputato D’Uva confermano implicitamente che sulla realizzazione del Palagiustizia si rischia di tornare all’anno zero.

«Nel corso del tavolo tecnico – prosegue – sono emerse varie criticità, in parte già note, relative ai costi del progetto e soprattutto ai tempi, che rischiano di essere procrastinati a causa del mancato rispetto dei termini previsti dal cronoprogramma. Senza entrare nel merito dei “contenziosi” politici sulla vicenda, e nella ferma convinzione che nessuno intenda mettersi di traverso al progetto dell’ex Caserma Scagliosi, o abbia tentato di farlo, siamo certi che ci sia la volontà da parte di tutti di trovare una soluzione che permetta di superare le impasse economiche e burocratiche, intervenendo eventualmente con un ulteriore “addendum” per non rischiare di gettare alle ortiche una soluzione condivisa da tutte le parti in causa dopo trent’anni di immobilismo e progetti mai portati a termine».

«Intanto – conclude – stiamo valutando ulteriori soluzioni a breve termine per risolvere le problematiche più urgenti».

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