Sul Previsionale è scontro Terranova-Calabrò: tutti i passaggi dell’acceso carteggio

Sul Previsionale è scontro Terranova-Calabrò: tutti i passaggi dell’acceso carteggio

Sul Previsionale è scontro Terranova-Calabrò: tutti i passaggi dell’acceso carteggio

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venerdì 29 Luglio 2011 - 09:14

“Incomprensioni” tra assessore e ragioniere generale sull’avanzo di amministrazione da impiegare nel previsionale. Il nodo è l’interpretazione dell’emendamento al consuntivo 2010, approvato da terzo polo e minoranza. E sulla copertura finanziaria per le Partecipate…

I rapporti tra l’Udc e Nanni Ricevuto continuano a non essere idilliaci. Le ripetute “uscite” dei centristi nel mese di giugno, culminate con la querelle legata all’approvazione del Consuntivo 2010, hanno confermato questo trend, nonostante la frattura definitiva non si sia ancora consumata. Eppure le avvisaglie continuano ad esserci, ad esempio sul Previsionale. Da una parte Nino Terannova, esponente dell’area D’Alia e dall’altra Nino Calabrò, segretario generale molto vicino al presidente dell’Ente. Chiaramente, nei contenuti dello scontro emerso da un fitto carteggio tra i due, si parla di questioni tecniche-contabili inerenti proprio alla redazione dello strumento finanziario. Ma questa stessa vicenda rappresenta l’ennesima dimostrazione che l’Udc non è disposta più a prendersi responsabilità per il bene di una maggioranza nella quale, al di là delle posizioni di facciata, ha smesso di credere da un pezzo.

Tornado al bilancio di previsione, mezzo fondamentale per l’attività amministrativa dell’ente, il nodo è rappresentato dalla diversa interpretazione che Terranova e Calabrò danno all’emendamento (approvato da terzo polo e opposizioni)che ha praticamente stravolto il consuntivo 2010: al centro dello scontro l’entità dell’avanzo di amministrazione da considerare per il Previsionale. Ma non solo. Il primo a scrivere è il dirigente (27 giugno) che evidenzia come l’approvazione dell’emendamento «non impedisca di considerare nella previsione di bilancio i dati dell’avanzo già vincolato (1.620.540,25euro) e quelli dell’avanzo disponibile (9.616.522,47euro)». Risponde l’assessore il giorno seguente (28 giugno), sottolineando l’importanza di «non disattendere la prescrizione che discende dalla deliberazione di approvazione del consuntivo. Gli stessi revisori – aggiunge Terranova –, nei pareri a corredo degli emendamenti presentati dai consiglieri provinciali, hanno esplicitamente consigliato che prudenzialmente, tutta quella parte dell’avanzo di dubbia esigibilità, non vada destinata, bensì accantonato». Infine il capitolo Partecipate: secondo l’assessore al bilancio, considerati i tagli dello Stato, nel Previsionale si dovrà dare priorità ai “servizi essenziali”. Sempre il 28 giugno scrive anche Calabrò, confermando la propria interpretazione dell’emendamento al consuntivo e annunciando, in assenza di dettagliate direttive dell’Amministrazione attiva, l’impiego in bilancio della sola quota di avanzo d’amministrazione vincolato.

Ancora un giorno (29 giugno) e Terranova risponde alla nota «volta a disattendere le direttive impartite», avendo Calabrò ritenuto di dover prevedere nella proposta solo la quota d’avanzo vincolato. «Esclusa l’ipotesi che la sua sia una tattica ostruzionistica – scrive l’assessore -, nel qual caso sarebbe opportuno che lasciasse ad altri il compito affidatole, sono portato a ritenere che l’ufficio della Ragioneria generale debba immediatamente procedere alla verifica, come richiesto dai revisori dei conti, sui residui attivi. Il Collegio ha evidenziato che gli eventuali dubbi sui residui in discorso comportano il loro accantonamento. L’ufficio di Ragioneria è dotato di professionalità che le consentono di affrontare siffatto compito, salva la buona volontà di provvedervi». Ma ancora il 29 giugno Calabrò respinge le “accuse” e precisa: «A mio parere l’emendamento non esclude lo stanziamento dei due tipi di avanzo, bensì il loro utilizzo, come d’altronde ribadito dal collegio dei revisori nell’emendamento con raccomandazione di “condizionare l’impegno delle spese al loro effettivo realizzo”. Avendo ricevuto però, il suo atto di indirizzo e non riscontrando dalle direttive dettagliate indicazioni in ordine all’utilizzo dell’avanzo disponibile, per cui non potevo che considerare nella proposta di delibera soltanto la quota dell’avanzo vincolato». Zoom successivo, sempre del ragioniere generale, sulle Partecipate: «Tenendo presente il suo indirizzo mi riservo di proporre una variazione al documento previsionale che possa eventualmente dare modo all’ente di ripianare i debiti in quel settore o in altri, in base a specifiche direttive che dovessero in seguito intervenire e dopo aver verificato l’esigibilità dei crediti». Le spese per i servizi indispensabili, viene poi chiarito, sono già state previste non a carico dell’avanzo ma con le limitate risorse disponibili.

Il muro contro muro prosegue e il 5 luglio arriva la nuova missiva di Terranova. Ancora sulle Partecipate: «Gli eventuali “ripianamenti vanno inseriti, dove già noti gli importi, nel bilancio di previsione non già in occasione di una successiva variazione. Infatti, questa, verrà effettuata laddove nuove esigenze dovessero renderla necessaria». E sull’avanzo: «A proposito dell’avanzo disponibile – prosegue l’assessore -, acclarato il suo realizzo, la somma disponibile deve essere presentata al presidente affinché dia le indicazioni del caso. La disponibilità implica il rispetto del patto di stabilità, per cui al presidente deve potersi prospettare con chiarezza la reale situazione in termini di “correttezza e legittima capacità di spesa dell’ente provinciale». Il 7 luglio Calabrò: «Il presidente, così come l’assessore alla Partecipate e il collegio dei revisori sanno che l’avanzo disponibile su cui potere dare precise indicazioni si aggira intorno ai due milioni di euro». Bilancio alla mano, Terranova muove il 13 luglio due appunti: la destinazione delle risorse disponibili deve essere effettuata secondo le direttive del presidente e per quanto la refluenza sul bilancio di previsione degli eventuali ripianamenti scaturenti dal disavanzo delle società partecipate, deve provvedersi nell’emanando bilancio. Il 20 luglio, sempre l’assessore, invita inoltre a tenere conto delle somme riscosse nel 2011 pari a 637.636,02euro, trattandosi di avanzo di amministrazione realizzato. Si tratta dell’ultimo segnale di fumo, prima dell’inizio del dibattito sul documento contabile avviato in seconda commissione.

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