Sicurezza del territorio: passano gli anni, il piano di protezione civile provinciale resta un fantasma

Il mancato rinnovo del contratto di pronta reperibilità della protezione civile provinciale, rappresenta solo l’ultima goccia di un crisi organizzativa preoccupante a palazzo dei Leoni. Nonostante i tanti richiami, le emergenze, le promesse e i soldi spesi, l’ente non si è infatti ancora dotato di un piano di protezione civile. Un argomento che in passato abbiamo più volte affrontato (vedi correlati in basso) ma purtroppo con scarsi risultati. Nulli.

La storia, molto lunga, può essere così sintetizzata. Il 5 novembre 2004 l’allora presidente della Provincia Salvatore Leonardi, con propria determina, individuava la società Ast Sistemi Spa per l’affidamento di compiti di collaborazione e consulenza tecnica per la reazione del Piano e l’organizzazione delle attività connesse, il tutto per un importo complessivo di 100 mila euro l’anno previsto dal Peg 2004. Determina che trova riscontro in una successiva determina dirigenziale datata 10 novembre dello stesso anno, attraverso la quale viene approvato lo “schema del Foglio Patti e Condizioni” che implica affidamento all’AST Sistemi e al contempo impegna la somma di 120milla euro, proveniente da due voci del Bilancio 2004. La convenzione con l’Ast sarebbe scaduta il 31 dicembre 2005, ma esattamente un giorno prima l’accordo stesso viene integrato da un ulteriore incarico affidato alla stessa società, e nell’ambito del piano provinciale venivano individuate nel territorio quattro aree idonee ad ospitare “Zone d’Ammassamento” che d’intesa con le amministrazioni locali interessate possono essere utilizzate anche per scopi diversi. Si è dunque poi proceduto all’impegno delle risorse necessario per l’attivazione del suddetto piano in attesa di un regolamento attuativo che si sarebbe dovuto trasmettere alla presidenza nel dicembre 2008. Da allora, clamorosamente, più nessun passo avanti.

La mancanza di un piano di protezione civile provinciale, che garantirebbe più sicurezza ai cittadini, maggior raccordo tra gli enti che operano sul territorio e una maggiore certezza sul cosa fare in caso di calamità, è diventato nel tempo cavallo di battaglia dell’opposizione a palazzo dei Leoni. Il capogruppo Pippo Rao ha presentato diverse interrogazioni, tutte però cadute nel silenzio. «Sono passati anni da quando ci era stato assicurato che in tempi brevi sarebbe stato pronto il documento ma ancora oggi non si sa nulla – afferma -. Messina frana e le difficoltà che i cittadini quotidianamente si trovano ad affrontare sono inquietanti, sia in città che nel resto della provincia». Il consigliere provinciale aggiunge poi: «La somma di 190mila euro, più i 100mila previsti nel Peg 2008, non sono una somma eccessiva per un piano che ancora non esiste?». Ricevuto ha garantito che, superato lo scoglio della riattivazione del reperibilità h24 della protezione civile provinciale, si adopererà per il rafforzamento dell’apposito dipartimento. Già, magari iniziando dall’assegnazione delle delega.