La Corte dei Conti: “La gestione delle società partecipate non è soddisfacente”

La Corte dei Conti, con la deliberazione numero 201, accende ancora una volta i riflettori sul Comune di Messina, in particolare sulle società partecipate. I magistrati contabili ricordano che, a conclusione della programmata indagine sulle partecipazioni detenute dai Comuni capoluoghi e dalle Province regionali, è stata accertata la presenza di una serie di criticità per le quali si è richiesta, agli enti oggetto dell’indagine, l’adozione nel termine di 90 giorni di idonee misure correttive. Successivamente, alla scadenza del termine, il magistrato istruttore ha rilevato, con la relazione del 2 ottobre 2014, la mancata adozione delle misure correttive da parte degli enti oggetto di indagine per i quali ha richiesto, al presidente della sezione, la convocazione dell’adunanza al fine di poter verificare, in contraddittorio con gli enti interessati, l’effettivo puntuale adempimento delle misure. Soltanto a seguito della convocazione per l’adunanza del 14 ottobre 2014, gli enti interessati hanno fatto pervenire le proprie deduzioni successivamente integrate in sede di adunanza. Entriamo nello specifico di ciò che accade a palazzo Zanca.

IL COMUNE DI MESSINA

La Corte dei Conti relaziona l’operato dell’ente sulle sette misure correttive richieste.

“Con riferimento alla prima misura correttiva richiesta, ovvero una nuova ricognizione dell’esistenza dei presupposti per il mantenimento delle partecipazioni detenute, l’ente con la documentazione trasmessa, si è limitato a richiamare le precedenti deliberazioni esitate dal Consiglio comunale e, da ultimo, quella adottata il 2 settembre con la quale il Consiglio comunale ha approvato il piano di riequilibrio pluriennale procedendo ad un’attenta disamina della situazione economico-finanziaria dei singoli organismi partecipati e delineando le condizioni per ripristinare le condizioni di efficienza ed efficacia gestionale”. Il Comune di Messina ha inoltre informato i magistrati contabili che, “a seguito della predetta attività di ricognizione compiuta”, sta provvedendo ad avviare l’attività istruttoria per l’adozione di un provvedimento concernente il mantenimento della partecipazioni possedute in considerazione del giudizio di convenienza economica conseguente alle nuove modalità gestionali prefigurate.

“Col riferimento alla seconda misura correttiva richiesta, ovvero la predisposizione di un sistema di governance che permetta un reale ed effettivo controllo delle partecipazioni detenute, con una verifica continua dei risultati contabili conseguiti e degli standard qualitativi dei servizi prestati e con la successiva elaborazione di un bilancio consolidato, l’ente ha riferito a tal riguardo che è stato soltanto programmato ma non ancora realizzato l’acquisto di un apposito software per la gestione dei dati contabili ed extracontabili riferiti alle società partecipate”. Secondo la Corte dei Conti, “gli elementi dedotti, anche in considerazione della particolare situazione dell’ente e della complessità delle problematiche afferenti lo specifico settore delle partecipazioni, permettono di evidenziare come, allo stato, non appare certamente soddisfacente il sistema di governance e di controlli sugli organismi partecipati…”. I magistrati contabili evidenziano anche la mancanza di acquisizione di report contabili infra annuali, così come “appare ancora in fase di organizzazione l’attività di monitoraggio sulle partecipate al fine di assicurare il rispetto di tutte le prescrizioni normativa ed il necessario indirizzo a favore dei rappresentanti degli enti in seno ai predetti organismi”.

Per quel che attiene alla terza misura, ovvero la realizzazione obbligatoria di una regolamentazione dei rapporti con le società partecipate attraverso strumenti convenzionali (contratti di servizio) e comunque attraverso appositi atti di indirizzo rivolti a rappresentanti degli enti in seno agli organismi gestionali esterni, “l’ente, con le deduzioni trasmesse, ha soltanto evidenziato che il settore preposto alla gestione delle partecipazioni societarie ha rilevato la necessità di tenere conto della predisposizione dei contatti di servizio di quanto previsto dalla normativa vigente. La documentazione prodotta non ha però consentito di accertare la successiva definizione e l’approvazione dei contratti di servizio con le società e gli organismi partecipati al fine di regolarizzare i rapporti intercorrenti con una precisa determinazione in sede convenzionale degli oneri e degli obblighi posti in capo alle parti”.

Rispetto alla quarta misura correttiva, ovvero la relazione sui rapporti di debito/credito dell’ente verso le società partecipate e l’asseverazione da parte degli organismi di revisione, “l’ente spiega che vi sarebbe una ricognizione puntuale e motivata della complessiva situazione creditoria e debitoria del Comune di Messina nei confronti degli organismi partecipati alla data del 31 dicembre 2013 asseverata dal collegio dei revisori dell’ente e dagli organismi di controllo e di revisione delle medesime società”.

Con riferimento alla quinta misura correttiva richiesta, ovvero l’adozione dei necessari interventi rispetto a partecipazioni societarie caratterizzate da ripetuti disavanzi, “al fine di evitare il protrarsi dei pregiudizi a carico dell’ente… …l’ente ha richiamato ancora una volta il piano di riequilibrio in cui si sarebbe delineata la strategia volta a favorire una maggiore efficienza attraverso una riorganizzazione dei rapporti con le società partecipate”.

Con riguardo alla sesta misura correttiva, ovvero il monitoraggio del rispetto delle norme che regolano il numero ed i compensi elargiti agli amministratori delle partecipate…, “l’ente ha comunicato le iniziative assunte a seguito dei rilievi evidenziati dalla sezione e ha proceduto anche in via autonoma a compiere accertamenti rivolti alla verifica del rispetto di tutte le norme inerenti al trattamento normativo ed economico degli amministratori degli organismi partecipati”.

In ordine all’ultima misura richiesta, “ovvero la programmazione degli interventi necessari per garantire rispetto di tutte le norme predisposte dal legislatore al fine di assicurare la trasparenza relativamente alle partecipazioni degli enti ed ai compensi elargiti agli amministratori… …l’ente ha indicato il rispetto delle prescrizioni imposte dalla normativa vigente”.

(Danila La Torre – Marco Ipsale)