Due omonimi dell'architetto progettista del Palazzo Municipale in visita al Comune

Due omonimi dell’architetto progettista del Palazzo Municipale in visita al Comune

Due omonimi dell’architetto progettista del Palazzo Municipale in visita al Comune

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lunedì 13 Agosto 2012 - 11:18

Da tempo erano incuriositi dal toponimo attribuito al palazzo civico peloritano. La prima pietra del civico Palazzo, progettato dall'architetto Antonio Zanca, fu posta l'8 dicembre del 1915 ma l'inizio dei lavori, scoppiata la prima guerra mondiale, fu protratto sin dopo la conclusione del conflitto per giungere al completamento nel 1924

Filippo e Carmela Zanca, due anziani fratelli di Palermo, hanno voluto visitare stamani la sede municipale del comune di Messina che porta il loro stesso cognome. Giunti oggi proprio dal capoluogo siciliano, da tempo erano incuriositi dal toponimo attribuito al palazzo civico peloritano, oggi condiviso con altri 58 concittadini palermitani, e speravano di visitare il Municipio. Questa mattina sono stati accontentati dal sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca, che nel riceverli ha formulato il benvenuto nel “loro” palazzo, ed ha donato il crest della città insieme ad un volume di immagini di Messina.

La prima pietra del civico Palazzo, progettato dall’architetto Antonio Zanca, fu posta l’8 dicembre del 1915 ma l’inizio dei lavori, scoppiata la prima guerra mondiale, fu protratto sin dopo la conclusione del conflitto per giungere al completamento nel 1924. Inaugurato il 26 luglio di quell’anno, come è evidenziato nella prima monografia storica su Palazzo Zanca, edita nel 2005, l’immobile occupa una superficie di 12 mila metri quadrati e costò, all’epoca della sua realizzazione, 18 milioni di lire. Dagli anni settanta in poi alla vecchia designazione di Municipio, specie nei resoconti giornalistici, è stata aggiunta quella di palazzo Zanca.

2 commenti

  1. SaltaLaMacchia 13 Agosto 2012 15:16

    Ma “chi se ne fotte” non glielo metti ?

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  2. chi se ne fotte all’ennesima potenza!Ovvio che messina sia ormai – il paese- dei peracottari e dei focacciari, ma non capisco perchè certe boiate non vengano filtrate dai mass media.

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