Vertenza Servirail, fumata nera da Palermo: i sindacati chiedono la convocazione di un tavolo romano

Vertenza Servirail, fumata nera da Palermo: i sindacati chiedono la convocazione di un tavolo romano

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Vertenza Servirail, fumata nera da Palermo: i sindacati chiedono la convocazione di un tavolo romano

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mercoledì 11 Aprile 2012 - 12:00

All’incontro cui hanno preso parte l’assessore regionale Russo e i rappresentanti di Trenitalia è emerso chiaramente come il ripristino del treno per Milano, dal prossimo 12 giugno, consentirà il riassorbimento di sole sei unità di personale dell’impianto di Messina

Si è svolto questa mattina presso la sede dell’assessorato regionale ai trasporti, l’incontro fra le organizzazioni sindacali, l’assessore Russo e i rappresentanti di Fs per discutere del nodo occupazionale Servirail a seguito della notizia del ripristino di un treno a lunga percorrenza, con destinazione Milano, dal prossimo 12 giugno. Lo scetticismo e le perplessità mostrate dai sindacati hanno trovato conferma nell’incontro odierno, dove è emerso chiaramente come la reintroduzione di un treno non sia sufficiente a risolvere il problema degli 80 dipendenti ex-Servirail. “Di fatto – osserva Pino Foti segretario generale della Filt Messina, la categoria della Cgil che segue il settore trasporti – non ci sarà nessun concreto aumento nell’offerta posti né tanto meno sul versante occupazionale”. I sindacati fortemente indispettiti dall’atteggiamento di Trenitralia, rappresentata dal dott. D’Amelio e non, come avvenuto fino all’ultimo incontro, dal responsabile organizzazione e personale, il dott .Braccialarghe, hanno dunque proposto all’assessore Russo di inoltrare la richiesta di convocazione urgente di un tavolo nazionale.

Proposta di cui il rappresentante regionale, “in diretta”, si è fatto portatore presso gli uffici della società. Russo, infatti, dopo essersi messo in contatto con Braccialarghe, ha inoltrato a quest’ultima una lettera in cui, ufficialmente, si ribadisce la necessità di spostare la trattativa a Roma. Secondo Pino Foti, la soluzione prospettata da Trenitalia prevede che il ripristino del collegamento per Milano avvenga a costo zero, poiché altro non sarebbe se non l’allungamento di un treno che al momento si ferma e Roma e che, in concomitanza, verrebbe soppresso. Occasione vantaggiosa in termini imprenditoriali ma non occupazionali, perché il servizio di vagoni letto per la capitale viene già svolto da 20 lavoratori dell’impianto romano e, dunque, ci sarebbe un incremento di sole 6 unità (da assorbire tra gli ex-Servirail) che certo non risolverebbe il problema di tutti. Ma la lettera inviata a Roma non è stata l’unica: un’altra missiva è stata infatti indirizzata all’attenzione del presidente della Regione Lombardo affinché quest’ultimo si occupi di attivare misure urgentissime di sostegno del reddito in favore dei lavoratori coinvolti, compresi i 15 dipendenti dell’RSI manutenzioni da mesi senza stipendio.

“Con l’incontro odierno – conclude Foti – Fs, come nel gioco dell’Oca, ci ha riportato alla casella di partenza dicendo che per la Sicilia non c’è nulla . Oggi più che mai appare chiaro come i politici che ci rappresentano non hanno alcun peso decisionale ma si limitano a far filtrare indiscrezioni e notiziole. I lavoratori Servirail, delle vertenze collegate e più in generale i siciliani hanno invece bisogno che questa vertenza diventi nazionale, la vertenza di una regione che non può essere lasciata senza treni, scollegata e arretrata rispetto al resto del Paese”.

Giudizio prevedibilmente negativo anche da parte della Fit Cisl: “E’ stato un incontro a vuoto, come del resto temevamo, a questo punto abbiamo chiesto un tavolo a Roma con il Gruppo Ferrovie e la Angels (oggi assente), la ditta che deve occuparsi dei vagoni letto, bisogna mettere tutti davanti le proprie responsabilità per trovare una soluzione per il reinserimento degli 85 lavoratori della Servirail, altrimenti siamo pronti a portare avanti azioni eclatanti. Le assenze di oggi dimostrano lo scarso impegno e la poca volontà di tutti a risolvere la vertenza. Noi ribadiamo la nostra richiesta, un treno con 14 vetture da Palermo, Siracusa, Agrigento, per riuscire a reinserire tutti i lavoratori che sono davvero esasperati, da dicembre non percepiscono lo stipendio. Bisogna formalizzare l’accordo per il ripristino del treno in tempi brevi, altrimenti continueremo a protestare, non staremo di certo a guardare questo continuo rimpallo di responsabilità”. E il Segretario della Cisl Sicilia Maurizio Bernava lancia un appello: “Ora basta questa vicenda è una vergogna, le Ferrovie e i suoi dirigenti non possono umiliare così i cittadini della Sicilia e della Calabria prolungando all’inverosimile una vertenza, da cui dipende il futuro di lavoratori e del servizio di notturno delle ferrovie. Intervengano i parlamentari siciliani , il premier Monti e il ministro Passera, bisogna dare risposte subito in termini occupazionali e al diritto a viaggiare di notte dei siciliani”.

Duro anche il commento del segretario regionale dell’OrSa Mariano Massaro: “L’assenza dei vertici di Trenitalia al tavolo regionale convocato per la risoluzione della vertenza in oggetto è l’ennesimo schiaffo che l’azienda rivolge alla Sicilia senza innescare alcuna reazione da parte del Governo che assiste alla vicenda garantendo il proprio silenzio assenzio. Il Rappresentante di Trenitalia- dott. D’Amelio- incaricato di confermare il nulla di fatto, non ha proposto alcuna soluzione per la ricollocazione dei lavoratori né per il ripristino della continuità territoriale mortificata dai tagli che l’azienda F.S. ha riservato negli anni alla Regione Sicilia. Da non trascurare la drammatica situazione degli ex lavoratori della Ferrotel, anch’essi vittime dello sbaraccamento delle Ferrovie che stanno completando impunemente l’abbandono del nostro territorio L’incontro romano richiesto dall’assessore Russo deve essere confermato in tempi brevissimi e deve assumere dinamiche risolutive della vertenza in atto, gli incontri interlocutori e la solidarietà di facciata non risolve i problemi di chi non ha più un reddito per garantire il futuro della propria famiglia. La vertenza Servirail è solo la punta dell’iceberg dell’attacco ai ferrovieri siciliani, l’abbandono del traghettamento, la chiusura delle officine grandi riparazioni… fanno parte del conclamato progetto di mortificazione del territorio e del recupero di profitto a spese dei lavoratori e dei siciliani. Alla luce dei fatti diventa improcrastinabile la reazione compatta di tutti i ferrovieri siciliani, le reazioni dei piccoli sodalizi, di volta in volta colpiti dall’azienda, hanno prodotto solo sconfitte per i lavoratori. Il sindacato ha il dovere di ricompattare il fronte per rivendicare dignità e lavoro insieme a tutti i siciliani”. (E.DEP)

Un commento

  1. Sempre tavoli si richiedono! Mai che si dica: agiamo!

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