Società

Papà e mamma uguali nell’amore: venerdì alle 10 davanti al Tribunale

Ci sono genitori costretti a dover registrare ogni telefonata, ogni incontro, a millesimare ogni gesto, ogni parola. Ci sono genitori costretti a vivere l’amore secondo un calendario che moltiplica i tempi dell’attesa. Genitori che non conoscono la gioia negli occhi di un figlio che scarta il regalo di Natale o spegne la candelina del compleanno. Peggio, ci sono genitori che finiscono nel fango per anni ed anni, con accuse false e infamanti, salvo a poi a “ingiustizia conclusa con assoluzione”, una stretta di mano e una pacca sulla spalla.

La beffa dell’affido condiviso

Sono migliaia, in gran parte sono papà, ma ci sono anche le mamme. Per questi genitori a metà la normativa del 2006, quella sull’affido condiviso è una beffa, perché in Italia non è applicata nel 99% dei casi. Nei Tribunali vige il sistema del “copia e incolla” e dell’affidamento monogenitoriale (alla madre).

Il 20 davanti al Tribunale

Venerdì 20 settembre dalle 10 alle 13 in contemporanea davanti ai Tribunali di Milano, Bologna, Firenze, Roma, Taranto, Vibo Valentia, Cagliari e Messina si terrà la manifestazione per sostenere il diritto fondamentale dei bambini di poter crescere con entrambi i genitori anche dopo la loro separazione, in una nuova prospettiva di equa e responsabile alleanza tra madri e padri. La manifestazione è organizzata in coordinamento con altre associazioni nazionali che si battono per il diritto dei minori alla bigenitorialità, ed a Messina l’appello “Insieme per bigenitorialità” è dell’associazione “Genitori per sempre” che dà appuntamento alle 10 davanti al Palazzo di Giustizia.

Pari opportunità

Le associazioni da tempo chiedono la transizione da un modello separativo fatto monogenitoriale, ad una modalità che realizzi l’affido realmente condiviso, con pari opportunità per i figli di poter frequentare entrambi i genitori: quindi tempi di cura tendenzialmente paritari tra madre e padre, e mantenimento diretto.

Lo chiede la comunità scientifica nazionale e internazionale, che riconosce ormai da tempo che la continuità relazionale tra genitori e figli realizza la migliore soluzione per la salute psicofisica dei minori, ed è quindi essenziale nel perseguire il loro preminente interesse, e lo chiedono tutte le Convenzioni internazionali sui diritti familiari e dei minori. Lo chiedono quindi le istituzioni europee che all’una e alle altre si conformano, e lo prescrive la nostra stessa Costituzione.

Storie spezzate

Ciò nonostante, l’istituto dell’affido condiviso introdotto in Italia con la legge 54/2006 rimane a tutt’oggi largamente disatteso: “non ha trovato effettiva applicazione”, rileva l’Istat nel Report su Matrimoni, separazioni e divorzi del 2016. Dietro questa frase “non ha trovato effettiva applicazione”, ci sono centinaia di storie, di vite spezzate, di calvari che si trascinano nei tribunali tra beghe e vendette trasversali, ci sono bambini trattati come strumenti di rancore, utilizzati da un sistema che sta degenerando in modo vergognoso.

Filiera del dolore

C’è in Italia una sorta di filiera del doloreche parte dalla crisi separativa, troppo spesso trasformata in una separazione e perdita di relazione tra uno dei genitori e i figli, e prosegue poi magari con la sottrazione abusiva al genitore rimasto solo e più facile da colpire, come raccontano i fatti di cronaca recentemente emersi.

L’appello

Chiediamo dunque a tutte le forze politiche- si legge nell’appello delle associazioni- di superare gli steccati ideologici e adoperarsi con la massima urgenza per riformare il diritto di famiglia attraverso l’introduzione di norme che possano garantire la tutela dei bambini dall’intromissione illecita di istituzioni, enti e operatori che sull’impedimento doloso alle cure genitoriali dirette fondano un immenso e scellerato business, e rispettare finalmente in maniera inequivocabile ed effettiva i principi sacrosanti della bigenitorialità e dell’uguaglianza genitoriale, nell’unico vero interesse dei minori”.

C’è chi lucra sulle sofferenze di una coppia in frantumi, c’è chi non guarda al reale dell’interesse del minore. Ma un bambino strumentalizzato oggi è un adulto sofferente domani. E di questo abuso è la collettività che deve assolutamente assumersene la responsabilità ed evitarlo. Senza aspettare che inchieste come quella di Bibbiano divengano la spia d’allarme di metodi nazionali.

La manifestazione è aperta alla partecipazione e al sostegno di tutti, dalle 10 alle 13 di venerdì 20 settembre davanti al Palazzo di Giustizia di Messina.