Pasqua 2023. Tra la libertà dello Stretto e la "pietà che non cede al rancore"

Pasqua 2023. Tra la libertà dello Stretto e la “pietà che non cede al rancore”

Marco Olivieri

Pasqua 2023. Tra la libertà dello Stretto e la “pietà che non cede al rancore”

domenica 09 Aprile 2023 - 07:34

Qualunque sia il nostro credo, uniamoci in un augurio nel segno d'umanità da rinnovare

Buona Pasqua, care lettrici e cari lettori. Buona Pasqua, quali che siano il vostro credo e le vostre convinzioni. Buona Pasqua 2023 nel segno dello Stretto, tra Messina e Reggio, e nel segno del mondo. Nel segno dell’ignoto, della libertà, della vastità di un mare figlio di storia, tradizioni, nuove avventure e progetti da creare.

Atei, agnostici, credenti, o qualunque sia la religione professata, uniamoci in un augurio, al riparo dalla retorica, nel segno di una comune umanità. In questi tempi di guerre e crisi economica e sociale – ma quali tempi sono stati semplici o privi d’emergenze, disastri e problemi? – torniamo all’origine del nome Pasqua nel senso di passaggio. Passaggio a una nuova condizione esistenziale, individuale e collettiva, di riscatto e giustizia sociale, libertà e diritti civili, dimensione spirituale e condizione materiale. Dal diritto alla casa al lavoro e al miglioramento della qualità della vita, fino a coltivare la propria interiorità. Tutto giova ed è essenziale: dal “pane alle rose”, dalle prime necessità al diritto di sognare e progettare un futuro migliore.

Cristo risorge, per i cristiani, e ci vengono in mente i versi di Fabrizio De André nella canzone “Il testamento di Tito”, da “La buona novella”: “Io nel vedere quest’uomo che muore/Madre, io provo dolore/Nella pietà che non cede al rancore/Madre, ho imparato l’amore”. Un invito alla pietas, all’attenzione nei confronti degli altri, quantomai prezioso in mezzo ai tanti “io” in cerca di visibilità.

L’attenzione a chi soffre e la “lezione” dello Stretto

Ma chi sono questi esseri umani che muoiono o che soffrono? Hanno il nostro volto. Siamo noi e siete voi. Li raccontiamo ogni giorno, o almeno ci proviamo. L’augurio, e l’impegno da parte nostra, è che non rimangano imprigionati nel “qui e ora”, nella gabbia di un articolo da leggere in fretta e poi dimenticare. Il nostro impegno è di prenderci cura, sempre meglio, di territori da sanare, andando alle cause, alle radici. Volti, ambienti, mondi da raccontare. Persone, spesso le più fragili, da ascoltare.

Lo Stretto, intanto, ci indica la via: simbolo di cambiamento, coraggio, fantasia, quiete e tempesta, sconvolgimento e possibilità di ripresa e rinascita, per evocare un Mediterraneo da costruire. Incrocio di popoli e culture che devono guardare alle ferite del passato per costruire un presente all’altezza delle sfide del futuro. Guardiamo all’orizzonte e non accontentiamoci di questa quotidianità così opaca. Non accontentiamoci degli slogan, delle frasi fatte, dei progetti preconfenzionati. Lo Stretto ci guarda, sì, e ci fa intravedere nuove rotte che ancora non conosciamo.

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3 commenti

  1. Infiniti auguri di Buona Pasqua a Meschina e a tutti i meschinesi.

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  2. Direttore grazie per gli auguri, che come lettrice di Tempostretto ricambio, e grazie anche per il bellissimo messaggio di speranza per il MEGLIO dato in questo suo scritto…..devo dire che il modo che ha di interloquire con noi lettori, pure quando dissentiamo dal suo pensiero, mi ha portato a rivalutare il pensiero “negativo” che mi ero fatta su di lei….. proprio dal confronto che lei instaura con i lettori, rispondendo alle critiche che vengono talora fatte, mi ha portato a capire che non bisogna trarre conclusioni affrettate non conoscendo personalmente l’io di ognuno di noi…. c’è comunque da dire, che il nostro io , qui su Tempostretto , vuoi o non vuoi , traspare proprio da come scriviamo,da come articoliamo il nostro pensiero e da ciò che vogliamo comunicare con la nostra approvazione o il nostro dissenso…. Stessa cosa dicasi per lei, che, però , per il ruolo che ricopre, c è un valore aggiunto al suo io: il valore dell’umiltà, che dovremmo avere tutti, perché ,nonostante il ruolo di direttore, lei è sempre e comunque disponibile a rispondere ad ogni nostro “attacco” con garbo ed educazione tali da disarmare ogni preconcetto esistente nei suoi confronti….. potrebbe BENISSIMO evitarci, eliminando i nostri commenti scomodi e supponenti di cui varie volte io “l’ho accusata” ……eppure non lo sta facendo …..segno di chi non vuole a tutti i costi imporre la sua autorevolezza in questo giornale che mi è da subito piaciuto leggere….. Mi è da subito piaciuto, perché vi ho letto la LIBERTÀ di espressione in ogni sua forma per ogni articolo,per ogni commento,per ogni confronto che poi si instaura quando si viene coinvolti nella lettura…..e si traggono sempre insegnamenti e benefici quando si è liberi di essere se stessi e non artefatti …… La LIBERTÀ di poter dire la VERITÀ alla fine di ogni cosa che si fa finisce sempre con il
    mettere TUTTO e TUTTI d’accordo, pur essendo diversi l’uno dall’altro, perché porta ad aggiungere il RISPETTO per chi ha vedute diverse……quel RISPETTO che ognuno di noi dovrebbe tenere a mente e metterlo in pratica VERAMENTE in TUTTO e per TUTTI!!!!!

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  3. Che bella riflessione… scrollarsi dell’io per andare verso l’altro. E la pietas, un valore per tutti che dovrebbe permeare l’anima di chi crede nella Risurrezione. Complimenti, Direttore

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