Sequestrati dai Carabinieri beni per 70 milioni all' imprenditore barcellonese Michele Rotella

Sequestrati dai Carabinieri beni per 70 milioni all’ imprenditore barcellonese Michele Rotella

Sequestrati dai Carabinieri beni per 70 milioni all’ imprenditore barcellonese Michele Rotella

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martedì 10 Luglio 2012 - 06:02

Ancora un imponente sequestro di beni è stato effettuato dai Carabinieri su indagini della DDA. Sotto chiave beni per 70 milioni di euro di proprietà dell'imprenditore barcellonese Michele Rotella, implicato nella gestione della discarica di Mazzarrà S.Andrea. L'uomo, detto "Il Barone", nel marzo scorso era stato condannato a 12 anni per concorso esterno in associazione mafiosa.

Un patrimonio immenso, beni per 70 milioni di euro che la
Procura di Messina ha messo sotto chiave. Appartengono all’imprenditore barcellonese Michele Rotella che ha fatto la sua fortuna gestendo la discarica di Mazzarrà S.Andrea. Un sito dove per anni hanno conferito i rifiuti decine di comuni siciliani, gonfiando le tasche di quanti si occupavano della gestione di quell’autentica miniera di denaro che era diventata la discarica. Un affare milionario, cresciuto a dismisura grazie all’intreccio pubblica amministrazione, imprenditoria e mafia. A tenere in mano le redini della lucrosa attività, secondo gli inquirenti, erano l’ex sindaco di Mazzarrà, Sebastiano Giambò, Rotella, a tutti noto come “Il Barone” ed il boss dei mazzarroti Carmelo Bisognano. Per quasi una decina d’anni le imprese di Rotella gestivano i grandi appalti che riguardavano la discarica mentre quelle di Bisognano si occupavano dei subappalti. Non c’era concorrenza, non c’erano problemi di sorta e tutto è filato liscio fino al 2008. In un agguato mafioso fu ucciso a Barcellona, Antonino Rottino uomo fidato di Bisognano. Un’esecuzione che segnò la svolta negli equilibri mafiosi della zona. Bisognano dovette lasciare a Tindaro Calabrese lo scettro del comando nel clan dei Mazzarroti e nella gestione degli affari relativi alla discarica. Ma nel 2010 Carmelo Bisognano e Santo Gullo iniziarono a collaborare con gli inquirenti facendo cadere il velo sugli affari che si celavano dietro la discarica di Mazzarrà S.Andrea. Michele Rotella fu arrestato dai Carabinieri nell’operazione “Vivaio” ed è stato condannato dalla Corte d’Assise di Messina il 30 marzo scorso alla pena di 12 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. Poche ore dopo era nuovamente in carcere. I riflettori dell’Ufficio Misure di prevenzione del Tribunale di Messina si sono quindi accesi sul suo immenso patrimonio e su quello dei suoi familiari. Su richiesta del procuratore capo Guido Lo Forte e del sostituto della DDA Giuseppe Verzera è stato possibile allo Stato mettere le mani sui beni del Barone. Sotto sequestro sono finite quattro imprese, tre fabbricati e magazzini a Furnari, otto appartamenti a Furnari e Barcellona, ottantotto terreni, tre negozi a Terme Vigliatore, autocarri, rimorchi, trattori e titoli di credito per circa 10 milioni di euro.

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