Grande festa per il 50esimo di sacerdozio di don Angelo Costanzo

Grande festa per il 50esimo di sacerdozio di don Angelo Costanzo

Giuseppe Giarrizzo

Grande festa per il 50esimo di sacerdozio di don Angelo Costanzo

martedì 17 Luglio 2012 - 09:23

Le celebrazioni si sono svolte domenica alle 18,30. La chiesa San Nicola di Bari gremita nonostante il caldo asfissiante.

Si sono tenute domenica pomeriggio le celebrazioni per il cinquantesimo anniversario sacerdotale di don Angelo Costanzo. A dispetto del caldo asfissiante la chiesa San Nicola di Bari in piazza Niosi è stata letteralmente presa d’assalto dai fedeli, giunti da ogni angolo della diocesi per festeggiare una delle colonne portanti della comunità religiosa pattese e diocesana. Presente in numero massiccio anche la comunità cingalese, radicata a Patti e nell’hinterland ormai da diversi anni proprio grazie all’opera di sostegno e ospitalità compiuta da don Angelo. Ordinato sacerdote nel luglio del 1962 dall’allora vescovo di Patti mons. Giuseppe Pullano, padre Costanzo ha iniziato a svolgere il ministero sacerdotale a Cesarò, giungendo infine a Patti per volontà del vescovo Ferraro, dopo aver operato a Mistretta, Motta d’Affermo e Naso. Significative le parole del vescovo Ignazio Zambito, il quale ha sottolineato il grande valore simbolico che il giubileo d’oro rappresenta: «il sacerdozio – ha esordito il pastore della diocesi di Patti – rimanda al dono della vocazione e alla varietà delle mediazioni di cui il Signore si è servito, principalmente la famiglia. E celebrare un cinquantesimo di sacerdozio significa riconoscere che i sacerdoti sono dei “chiamati” che hanno risposto». Tratteggiando la figura di don Angelo, il vescovo di Patti ne ha individuato il segno distintivo nell’“umile meraviglia” del sacerdote che «tutto guarda con gli occhi di Dio, continuando a farsi carico dei suoi fratelli con la grazia, la carità e la fede». Impossibile non far riferimento alla straordinaria opera di solidarietà svolta da padre Angelo nei confronti dei cingalesi, «accolti, incoraggiati e aiutati a trovare un lavoro», ha sottolineato il presule, il quale ha rivolto parole di gratitudine anche alla signora Teresa, sorella del sacerdote, che«ha contribuito almeno per il cinquanta percento alla vocazione di Angelo, che lo ha capito, condiviso, amato, seguito e coadiuvato nello svolgimento del suo ministero sacerdotale». Visibilmente commosso, don Angelo ha ringraziato tutti per aver entusiasticamente partecipato alla celebrazione di questa importante tappa della sua vita sacerdotale. «Non è solo la mia festa – ha sottolineato – ma è la festa di tutti i sacerdoti e di tutti i fedeli. Una festa impreziosita e resa più affascinante dalla presenza di colui che detiene la pienezza del sacerdozio, guida solerte e sicura della diocesi». Infine, dopo i ringraziamenti alla famiglia, ai professori del seminario, al direttore spirituale, ai confratelli, al vescovo e a tutti i fedeli, si è data lettura del telegramma di Papa Benedetto XVI che ha voluto esprimere i più fervidi auguri a don Angelo e inviare la benedizione apostolica a tutti i presenti.

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