1200 Km in bici per i Fantasmi di Portopalo". Messina prima tappa siciliana

1200 Km in bici per i Fantasmi di Portopalo”. Messina prima tappa siciliana

Claudio Panebianco

1200 Km in bici per i Fantasmi di Portopalo”. Messina prima tappa siciliana

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martedì 19 Agosto 2014 - 11:23

E' stata presentata questa mattina, presso la Sala Ovale di Palazzo Zanca, "1200 Km in bici per i Fantasmi di Portopalo", l'interessante iniziativa promossa da "Libera. Associazioni, nomi e numeri contro la mafia" e da "Viandando".

La storia che purtroppo viene rievocata dal progetto ha radici profonde proprio in Sicilia: la pedalata intende chiedere giustizia per tutti i migranti provenienti da India, Pakistan e Sri Lanka che nella notte tra il 24 ed il 25 Dicembre del 1996 persero la vita nel naufragio del battello maltese F174 nelle acque di Portopalo di Capo Passero. In seguito le testimonianze e le ricerche hanno dimostrato come l'imbarcazione fosse in pessimo stato: costruita in legno, presentava sistemi di sicurezza fuori uso ed inoltre, dopo uno scontro con un'altra nave, uno squarcio sul fianco. La vicenda scaldò notevolmente l'opinione pubblica anche grazie all'inchiesta del giornalista Giovanni Maria Bellu (il quale nel 2001 mostrò le immagini degli scheletri delle povere vittime), arrivarono il processo e le condanne, ma il relitto giace ancora sul fondale della provincia Siracusana.

Proprio per chiedere il ripescaggio del battello F174, Gaia Ferrara, ciclista con alle spalle già sei pellegrinaggi su due ruote, è partita da San Severo, in Puglia, il 2 Agosto scorso con l'obiettivo di raggiungere Portopalo il 23 Agosto con 23 tappe lungo le coste Italiane. Dopo aver sostato nella città dello Stretto per due giorni (prima località Siciliana del viaggio) alle ore 10.30, l'atleta ha ripreso il suo cammino verso Catania, con un "pit stop" tecnico a Santa Teresa di Riva. La mattinata è stata ovviamente coordinata dal presidio di Libera a Messina "Nino e Ida Agostino", supportato dalla presenza del Sindaco Renato Accorinti.

Oltre a pedalare insieme a Gaia, si può dare il proprio contributo anche solo apponendo la propria firma sulla petizione denominata "Rambling for migrants", la quale verrà direttamente portata all'attenzione delle Istituzioni Europee, con la speranza che il relitto venga recuperato per dare una memoria dignitosa alle quasi 300 anime che da 17 anni giacciono sul fondo del mare. E' possibile aggiungere il proprio nome a quelli illustri già presenti (Giovanni Maria Bellu, Luigi Ciotti, Carlo Lucarelli, Dario FO, Christopher Hein, Piero Soldini, Carlotta Sami, Filippo Miraglia, Don Marcello Cozzi, Don Pino de Masi) attraverso la petizione online diffusa sul sito www.viandando.eu/main.

Una pedalata solitaria attraverso i luoghi diventati ormai simbolo dello sbarco dei migranti, nella speranza che tragedie come quella di Portopalo possano un giorno essere solo un cattivo ricordo.

Claudio Panebianco

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