Movida violenta, il branco resta in carcere. La parola passa al Tdl

Restano tutti in carcere i cinque giovai arrestati il 27 maggio scorso dalla Squadra Mobile con l'accusa di aver partecipato, a vario titolo, al pestaggio del giovane nel locale di via Garibaldi, una settimana prima.

Il Giudice per le indagini Monia De Francesco, dopo averli interrogati, ha confermato la sua decisione di tenerli in cella. Soltanto uno di loro aveva taciuto, il diciannovenne con precedenti Giovanni Tavilla. Gli altri giovani, incensurati, avevano invece deciso di rispondere e si erano difesi, dichiarandosi estranei alla violenta rissa.

La versione di Michele Leggio, Alessio Doddis, Giosuè Di Stefano e Luigi Bruno non ha però convinto il giudice.

Adesso i loro difensori, gli avvocati Nino Cacia, Daniela Garufi, Salvatore Silvestro, Antonello Scordo e Giovanni Caroè, puntano tutto sull'udienza davanti al Tribunale della Libertà, già fissata per l'8 giugno prossimo.

Contro il gruppetto ci sono i filmati delle video camere del locale, quelli della zona, i contenuti dei cellulari sequestrati ai giovani e il riconoscimento della vittima, il ventinovenne pestato a sangue nel bagno del locale notturno di via Garibaldi, al culmine di una lite per la fila al bagno.

Alessandra Serio