Pettineo, Il Consiglio comunale verso lo scioglimento

Lo scorso 15 Gennaio il consiglio comunale di Pettineo ha trattato la mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Giuseppe Liberti.

Il documento era stato presentato il 28 Dicembre scorso dai sette consiglieri comunali di opposizione: Gianfranco Gentile, Rosario Di Marco,Felice Ruffino, Carmelo Machì del gruppo consiliare “Crescere Insieme”; e Nino Sanguedolce, Franco Russo ed Emanuela Cicero consiglieri del gruppo “indipendente”.

Dopo un’ampia e accesa discussione dell’aula, la mozione è stata bocciata perché non ha raggiunto il quorum necessario per essere valida.

Ai sette voti favorevoli dei consiglieri firmatari del documento di sfiducia, infatti, si sono opposti i voti contrari dei cinque consiglieri vicini al Sindaco Alberti.

“Le motivazioni – si legge in una nota – che hanno indotto i sette consiglieri a firmare la sfiducia al primo cittadino, enunciate durante la discussione, trovano fondamento – secondo i firmatari – nelle innumerevoli possibilità di finanziamento andate perse, nella mancanza di trasparenza amministrativa da parte del primo cittadino, non rispettoso dei consiglieri comunali che, non rispondendo alle interrogazioni consiliari, secondo i tempi previsti dallo statuto comunale, ha ripetutamente violato il regolamento venendo meno all’osservanza delle disposizioni dettate dalle normative vigenti.

I sette consiglieri, proponenti della sfiducia, – continua la nota – hanno avuto modo di rilevare, durante la seduta consiliare, l’assoluta mancanza dell'Amministrazione comunale di fare una seria e corretta programmazione a causa delle continue assenze dei componenti della propria giunta comunale, costringendo il paese ad un assoluto stato di immobilismo.

Nessuna iniziativa – conclude – è stata posta in essere e tutto viene fatto con molta approssimazione con il risultato che tutta la comunità pettinese assiste ad un inesorabile declino”.

Alla fine dei lavori consiliari, i sette firmatari della mozione di sfiducia, “con forte senso di responsabilità – riprende la nota – nei confronti dell'intera cittadinanza, che ormai da diverso tempo assiste al continuo modo confusionale di amministrare e di non risolvere qualsiasi tipo di problematica, in segno di tangibile protesta hanno rassegnato contestualmente le dimissioni determinando lo scioglimento di tutto il consiglio comunale”. (Salvatore Famularo)