Rifiuti: quando l'emergenza diviene una condizione di ordinaria follia

Rifiuti: quando l’emergenza diviene una condizione di ordinaria follia

Monica Interisano

Rifiuti: quando l’emergenza diviene una condizione di ordinaria follia

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giovedì 13 Giugno 2013 - 14:43

Avere la volontà di pagare ma essere impossibilitati dalle norme vigenti: anche questo può succedere in ambito di gestione dei rifiuti in Sicilia

Piraino – Da più di dieci giorni, infatti, l’amministrazione comunale di Piraino si trova incastrata in questa situazione paradossale che ora è divenuta emergenziale. Tutto è cominciato quando la discarica di Mazzarrà S.Andrea ha comunicato che non avrebbe più accettato il conferimento dei rifiuti provenienti dal territorio di Piraino a causa di una situazione di morosità creatasi nel corso dei mesi di Aprile, Maggio ed i primi giorni di Giugno 2013. La particolarità di questi crediti vantati dalla discarica è che si riferiscono ai giorni coperti dal servizio svolto (in maniera assolutamente inefficiente rispetto alle reali esigenze dell’utenza pirainese) “presumibilmente” per conto della società Ato Me 2 spa da parte della Dusty srl, società aggiudicataria della gara di appalto per questo ambito territoriale. Presumibilmente, appunto, perché dalle ultime informative ufficiali inviate dalla stessa Ato Me 2 spa agli uffici del comune pirainese, si appurava che la stessa società si dichiarava impossibilitata ad effettuare il servizio di spazzamento, raccolta e conferimento dei rifiuti e nessuna comunicazione di smentita è mai arrivata al responsabile di servizio dello stesso comune, nonostante fosse stata inoltrata esplicita richiesta per sapere a che titolo si stava svolgendo nuovamente ed inaspettatamente il servizio. Adesso la Tirreno Ambiente, società che gestisce la discarica, chiede giustamente il pagamento delle fatture relative al conferimento dei rifiuti relativamente allo stesso periodo e, di contro, l’amministrazione guidata da Gina Maniaci ha tutta l’intenzione di pagare ed è qui che si cade nel paradosso. Il comune di Piraino, infatti, non può pagare direttamente la discarica perché non esiste un contratto tra questi due soggetti; l’unica cosa che può fare è pagare l’Ato Me 2 ma, purtroppo, in questo momento anche questa soluzione è impraticabile, perché la stessa Ato Me 2 è soggetta a pignoramento in quanto debitrice nei confronti di altre aziende private. Il comune di Piraino, in quanto socio della società Ato Me 2, è in questo momento custode dei crediti e, anche volendo, non può pagare l’Ato. Una vera e propria situazione “kafkiana” il cui frutto è ancora una volta l’emergenza che diventa una questione di ordinaria follia, dove anche chi vuole pagare, come il comune di Piraino, si trova impossibilitato a farlo. Per venire fuori da questa “impasse” ed eliminare il pericolo igienico sanitario, il sindaco Gina Maniaci lo scorso 10 Giugno ha emesso l’ordinanza sindacale n. 11 per il ricorso temporaneo a speciali forme di gestione dei rifiuti ex art. 191 del D.Lgs n. 152/2006 e art. 54 D. Lgs n. 267/2000 sindacale n. 11, con la quale ordina proprio alla Tirreno Ambiente spa “lo smaltimento con decorrenza immediata e per la durata della presente ordinanza in discarica presso il sito di Mazzarà S.Andrea”. Nonostante l’ordinanza, però, la Tirreno Ambiente si rifiuta di far conferire in discarica i rifiuti provenienti da Piraino, contravvenendo alla normativa e in ottemperanza ad una insana consuetudine che fa divenire “rifiuto” anche il sacrosanto diritto dei cittadini che devono vedere il proprio paese pulito. Adesso, come anticipato in una nota dell’amministrazione pirainese, la questione sarà posta all’attenzione della Prefettura di Messina per cercare di venire a capo di questa assurda e sconfortante situazione.

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