ll centrodestra utilizza il passo indietro del sindaco per attaccare la mobilità sostenibile. Ma bisogna guardare al futuro di Messina
di Marco Olivieri
MESSINA – Piste ciclabili: il dietrofront in via del Vespro come cavallo di Troia per attaccare un’idea di mobilità sostenibile mal digerita dal centrodestra messinese? Il futuro alleato dell’ex “Scateno” De Luca affila le armi e utilizza le piste ciclabili come strumento per contestare un’idea di città meno a misura di auto e più di pedoni e cittadini, con più trasporto pubblico? Il rischio esiste.
Il sospetto è più che legittimo. Il centrodestra potrebbe utilizzare il passo indietro del sindaco Basile per demolire ogni idea di mobilità sootenibile. Ma bisogna guardare al fuuro di Messina. Non al passato
Invece di fare le pulci all’amministrazione, su viabilità e tanti nodi critici, c’è chi coltiva l’idea della restaurazione? Non lo si può escludere. Una cosa è sollevare problemi specifici; altra cosa voler demolire ogni idea di città civile con un avvenire differente dall’attuale delirio quotidiano. Bisogna semmai chiedere garanzie a chi governa su un futuro con un tram davvero efficiente e un trasporto pubblico sempre più efficace. Il tutto senza dimenticare il tema epocale della liberazione dai tir in città. Ma invece di guardare la luna, si preferisce soffermarsi sul dito.
Anche la mobilità sostenibile fa parte del risanamento sociale di Messina
La sensazione è che Messina continui a guardare al suo passato e poco al presente, super caotico, e al suo futuro. Una città che si svuota e che non mette al centro il tema della sua vocazione economica e del risanamento sociale (ci ritorneremo). E pure la mobilità sostenibile, con servizi mirati per persone con disabilità e anziani, fa parte della necessaria rigenerazione urbana.
Quando i consiglieri leghisti,. ad esempio, continuano ad associare la pista ciclabile ai danni per i commercianti, sul viale San Martino, nel tratto tra via Santa Cecilia e Villa Dante, si comprende ancora quanto siamo indietro nel dibattito. Il futuro del commercio non passa dalla dittatura delle auto. In tutto il resto del mondo lo hanno capito. Non esiste una “specificità” messinese che ci deve condannare alle macchine in doppia fila e ai tubi di scarico.

Condivido tutto di quest’articolo.. ma credo che a queste persone Voi concedete troppo spazio.. perchè non rappresentano nessuno.. La città ha necessità di futuro.. chi è contro guarda esclusivamente alle proprie briciole..
Giusto il contenuto dell articolo.
Ma Sindaco,consiglio, etc etc hanno fatto troppi errori.
Parcheggi vuoti pur essendo gratuiti.
Piste ciclabili deserte.
Stop ai lavori e ripartenze dopo mesi.
Parcheggi di interscambio (finti) a chilometri dal tram.
San Licandro…viale giostra alto, viale europa alto, Bordonaro deserto……etc etc.
Tram fermo per chissà quanto……..
INDIFENDIBILI.
Caro direttore se lei tiene tanto alla mobilità sostenibile perché non prova a trasferirsi a Copenaghen o magari se vuole rimanere in Italia a Padova o Bologna li di bici ne girano tante, Messina é una realtà diversa
Infatti sono solo sbandierate propagandistiche atte a prendere i voti di tutti coloro che inspiegabilmente ancora non hanno capito , a dire il vero molti non ci arriveranno mai a farlo .. che la direzione presa è l unica possibile.
L’unica su cui lavorare per migliorala anno dopo anno .
Finché il Messinese medio si ostinerà a riggettare questa idea di mobilità , il commercio non potrà che risentirne.
I commercianti a loro volta si,rimboccassero le maniche, si focalizzassero sui turisti per esempio ( un minimo d’inglese non guasterebbe ) Non so se fattibile , ma non so ,delle promozioni per chi viene in centro a fare acquisti con mezzi diversi da auto o scooter, anche questa sarebbe una idea.
Saluti
chiedere garanzie a chi governa su un futuro con un tram davvero efficiente e un trasporto pubblico sempre più efficace.Una domanda la vorrei porre : ” Il tram forse tornerà tra due anni migliorato , mi spiegate perchè sono attivi i semafori ” cretini ” del Tram che non c’è? L’assessore alla Mobilità urbana che fa? Non abbiamo più il tram ,ma i disagi restano .
Chi si oppone ad una citt più vivibile lo fa per meri interessi personali. Perchè il porto di Tremestieri non è operativo 365 giorni l’anno? Perchè l’ex Ospedale Regina Margherita dopo tutti i proclami del centro destra è ancora ridotto a discarica anche di mezzi dei VVFF? Perchè bisogna chiudere la chirurgia pediatrica di Taormina affermata e funzionante e farne una a Palermo ex novo spendendo un mare di soldi in più? anzichè potenziare l’esistente. cosa interessa alla destra di Schifani & Co.?
Troppi errori nelle scelte e nelle progettazioni, tanto da sembrare “dilettanti allo sbaraglio”. Il più evidente il parcheggio sul vialone Papardo, che non ha tenuto conto della strettoia per le ambulanze. Idem, l’inutile pista ciclabile all’inizio di via Vitt.Emanuele, come pure quel brevissimo tratto all’inizio della via dei Mille, o l’idea di realizzare una pista ciclabile a p.zza Cairolie nel tratto pedonale del Viale: nelle città, anche europee, si sono tolte le piste ciclabile nelle isole pedonali con grande afflusso di pedoni: la maleducazione dei ciclisti, e simili, creava incidenti ai pedoni, soprattutto bambini che giocano e corrono qui e là, oltre a investire i cani al guinzaglio che hanno scatti improvvisi. Dove si passeggia niente bici e monopattini.