L’alluvione e gli esperti di Lombardo: le risposte-interrogativo di Santi Trovato

L’alluvione e gli esperti di Lombardo: le risposte-interrogativo di Santi Trovato

L’alluvione e gli esperti di Lombardo: le risposte-interrogativo di Santi Trovato

martedì 30 Novembre 2010 - 01:13

Il presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Messina ha scritto una lettera inviata alle Istituzioni locali circa l'operato della Regione: “Sarà apparso più utile rimborsare € 400.000 l’anno ai vari consulenti piuttosto che coinvolgere le categorie tecniche locali per la predisposizione di una lungimirante attività di pianificazione degli interventi a difesa del suolo”

Con riferimento a quanto è emerso qualche giorno fa in merito all’individuazione di alcuni consulenti nominati in ossequio alle disposizioni contenute nell’ordinanza di Protezione civile n.3825/2009, le cui competenze verranno saldate con i fondi previsti nella stessa ordinanza, il presidente dell’Ordine degli Ingegneri Santi Trovato ha scritto una nota inviato al prefetto, al presidente della Provincia, al sindaco e alla deputazione regionale e nazionale, per precisare alcuni passaggi e porre qualche interrogativo.

“Occorre premettere che l’Ordine degli ingegneri – si legge -, con il Dipartimento di Ingegneria civile dell’Università di Messina, nell’immediatezza dell’evento del 1 ottobre 2009 ha garantito la presenza di centinaia di professionisti, con il compito di periziare circa 800 fabbricati danneggiati: tale operazione condotta in grande emergenza, ed a titolo gratuito, ha interessato l’agibilità strutturale post-alluvione ed ha consentito anche di raccogliere importanti dati in rapporto all’incombente rischio esterno. Sebbene successivamente esclusi da ogni livello consultivo sui criteri e sugli scenari della ricostruzione e sulle tecniche a nostro avviso più idonee di protezione e rinaturalizzazione del territorio, nonostante le numerose note inviate al Presidente della Regione, rimaste senza riscontro (le uniche notizie ed elaborati grafici si sono ricavate da articoli di stampa), si è preferito lavorare in silenzio, attivando una sezione di volontariato di ingegneri intitolata al collega ing. Luigi Costa, promuovendo due borse di studio, alcuni convegni ed incontri sui luoghi teatro delle sciagure. Ricordiamo ancora la visita a Giampilieri il 5 ottobre dell’equipe del Politecnico di Torino e del presidente del Consiglio nazionale ingegneri nel corso della quale si è proposta la collocazione di speciali radar a difesa delle zone a rischio: a tale visita non era presente nessun rappresentante istituzionale della Regione Sicilia né della Protezione civile regionale, seppur invitati”.

Ma è quanto asserito da Pietro Lo Monaco a meritare, secondo Trovato, un’approfondita ulteriore valutazione per rispetto all’impegno e alla competenza sino ad oggi assicurata dai professionisti messinesi. Secondo il presidente dell’ordine sarebbe opportuno chiedersi: “Se risponda al vero che alcuni dei citati consulenti svolgano attività di ricerca presso l’Università di Catania congiuntamente ai professori Maugeri, Foti, e/o Navarra; se gli stessi abbiano svolto autonomamente la prestazione e firmato gli elaborati dei 70 progetti esecutivi andati in gara d’appalto, chi ha autorizzato gli stessi progetti e a quale titolo; chi ha eseguito i rilievi di campagna e ricostruito le sezioni; se gli stessi progetti hanno subito varianti in corso d’opera, comportanti modifiche di spesa; a chi è stata affidata la direzione dei lavori; a chi la contabilità; a chi il collaudo e la responsabilità della sicurezza sui cantieri; tra quali soggetti, RUP e staff interno degli uffici pubblici, siano stati ripartiti i circa 3 milioni di euro pari al 2% di 150 milioni di euro dell’importo totale dei lavori (dichiarazione dell’ing. Lo Monaco del 23 novembre u.s.); quale ruolo questi dipendenti ricoprano all’interno dei propri Uffici”.

Per Trovato “non è condivisibile l’opinione secondo cui vi sarebbe stato un notevole risparmio per l’Amministrazione nel mantenere all’interno degli Uffici le funzioni di RUP e di progettazione, preso atto che le stesse non sono svolte a titolo gratuito e che i ribassi di gara sulle parcelle di progettazione e direzione lavori raggiungono ormai lo stesso ordine di grandezza delle spettanze fisse riconosciute all’ufficio del RUP (e a questi ultimi non gravano le spese di studio)”.

“Si ricorda – prosegue la missiva – anche che, in data 11 dicembre 2009, è stato sottoscritto dal Consiglio nazionale ingegneri e dal Dipartimento della Protezione civile nazionale, un accordo di collaborazione finalizzato a potenziare il ruolo degli Ordini provinciali sui temi attinenti l’ingegneria nell’ambito delle attività di Protezione civile su tutto il territorio nazionale. Dal 7 luglio giace presso l’Ufficio del Dipartimento regionale di Protezione civile analoga bozza di convenzione con la Consulta regionale degli Ingegneri, più volte sollecitata agli stessi Uffici. Ma certo sarà apparso più utile rimborsare € 400.000 l’anno ai vari consulenti che coinvolgere le Categorie Tecniche locali per la predisposizione e programmazione di una corretta e lungimirante attività di pianificazione degli interventi a difesa del suolo, come tra l’altro avevamo già richiesto con nota del 14 dicembre 2009 (rimasta anche questa inevasa). Alle autorità ed alla classe politica – conclude – chiediamo infine di supportare con atti concreti la legittima richiesta di messa in atto di ogni più utile iniziativa necessaria a garantire prioritariamente la difesa e la salvaguardia del territorio, e nel contempo di operare con maggiore trasparenza e rispetto delle competenze e professionalità tecniche locali anche a maggiore tutela delle centinaia di abitanti che vedono ancora lontano il ritorno alla normalità delle loro comunità”.

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