L'altra faccia del prefetto Alecci: -Ecco come cambiare Messina-

L’altra faccia del prefetto Alecci: -Ecco come cambiare Messina-

Redazione

L’altra faccia del prefetto Alecci: -Ecco come cambiare Messina-

mercoledì 07 Maggio 2008 - 15:01

Il rappresentante dello Stato incontra gli studenti di Giornalismo (Scienze politiche e Lettere e Filosofia) dell'Università di Messina, raccontandosi dal punto di vista umano e professionale.

Arriva puntuale, come spesso accade, dopo l’incontro mattutino con il commissario Martelli per discutere della difficile situazione della Cooperativa Garibaldi e un breve salto al supermercato, perché anche lui, come tutti noi, ha bisogno di qualcosa in frigo.

Quando il prefetto di Messina Francesco Alecci fa il suo ingresso al rettorato, sono già diversi gli studenti di giornalismo, della facoltà di Lettere e di Scienze Politiche ad attenderlo, un breve saluto, poi si parte subito, perché l’occasione lo rende felice, ma il tempo è poco.

Si parte con la sua vita: Tre figli, uno di ventisei anni avuto dalla prima moglie che sta a Verona, un maschio di cinque e una bambina di uno, entrambi residenti a Siracusa con l’attuale compagna. -Mi sento vivo quando il sabato prendo l’autostrada per tornare a casa e non vedo l’ora di abbracciare la mia famiglia-, rivela.

Prosegue senza pause, dall’entusiamo con cui parla si capisce che è la passione che lo trascina nella vita e nel lavoro. Descrive in carrellata le sue esperienze in giro per l’Italia, da Livorno a Verona, da Napoli a Siracusa, da Taranto alla nostra città e poi si sofferma su cosa lo lega alle sedi periferiche dello Stato: -Non riuscirei mai a lavorare in un Ministero, perché gli aspetti burocratici mi schiaccerebbero. Onore a coloro che sono lì e che riescono a svolgere i propri compiti con diligenza, ma io sono uno che basa tutto sull’operatività-.

Ma ciò che interessa di più ad Alecci oggi, è parlare di Messina: -Ho avuto subito un impatto positivo con la città, che conoscevo solo indirettamente. Arrivavo da Taranto, una comune commissariato da 16 mesi e con dei grossi problemi anche dal punto di vista occupazionale. Qui c’era un Sindaco e tutto sembrava tranquillo, ma probabilmente dove arrivo io, arrivano i disastri…-.

Sarà solo una coincidenza, ma dopo qualche mese dal suo insediamento anche l’ex Sindaco Genovese decadde e per la città si aprirono le porte di un nuovo commissariamento. Ma Alecci non si perse d’animo e fu il solo a dire pubblicamente di essere disposto a sobbarcarsi i problemi della città: -Credo che il ruolo che ricopro sia per così dire anche vicario rispetto a situazioni di vacatio amministrativa. E’ certo che in alcuni casi, soprattutto quando in precedenza sono state usate misure tampone, non può un Prefetto da solo risolvere i problemi. Ma ascoltare e provare a fare da mediatore civile questo si-.

Quello che ha fatto lui in questi mesi, sobbarcandosi -grane- lasciate dalle gestioni amministrative passate. Ma non basta, Messina per cambiare avrebbe bisogno d’altro. -Ci sono grossi problemi, che hanno bisogno di grandi uomini per essere risolti. Bisognerebbe partire da entità in grado di muovere l’economia, spazi verdi, pulizia delle strade, sicurezza, ma soprattutto di rappresentanti che facciano sentire la propria voce nelle sedi opportune, che portino a Roma o Palermo i veri drammi del nostro territorio. Ieri ho scritto al Presidente della Regione, che non ha ancora una giunta, per informarlo sul grave problema in cui versa l’Atm. 720 persone vanno a lavorare senza sapere se l’indomani l’Azienda ci sarà ancora. E’ soprattutto un problema sociale, poi la Regione è strettamente legata alla questione trasporti-. E non dimentichiamo le infrastrutture, perchè per Alecci -sono le grandi cose che cambiano le abitudini di ognuno di noi-. -Parlo del rafforzamento della piattaforma di Tremestieri, degli svincoli Giostra e Annunziata, ma anche di altre situazioni più delineate. Se queste cose non verranno realizzate, la città non morirà, ma soffocherà e brucerà tutto ciò che di positivo c’è-.

Poi un appello ai rappresentanti politici, affinché una volta insediati possano veramente lavorare per il bene della città: -Non voglio sostituirmi a nessuno, ma dico che molte questioni arrivano in Prefettura perché chi doveva risolverle non lo ha fatto. Non è un’accusa, io sono sempre pronto ad accogliere tutti, ma solo una sollecitazione per cercare di cambiare quella situazione che tutti ‘noi messinesi’ abbiamo contribuito a creare: fiducia a coloro che una volta eletti si dimenticano di questa provincia e che invece dovrebbero aiutarla in tutti i modi, cimici o non cimici-.

Nonostante ciò, Alecci conclude dicendosi orgoglioso di essere a Messina, città che in passato ha ospitato grandi personaggi nella sua Prefettura: -Anche uomini che conosco personalmente, come Marino e Vito Colonna, una persona stupenda che non dimenticherò mai per la sua immensa cultura e che un incidente stradale ci ha portato via-.

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