Aprono la convention il segretario regionale, il commissario provinciale Lo Monte e il sottosegretario agli Esteri Scotti. Dibattito sulla sanità con l'assessore regionale Russo
«Messina è una città simbolo per l’Mpa, perché da qui parte la prima battaglia del nostro movimento: il ponte sullo Stretto». Così Lino Leanza, segretario regionale dell’Mpa, taglia idealmente il nastro inaugurale della “Festa del movimento per l’autonomia-, che si svolgerà da oggi pomeriggio a domenica mattina nella cittadella fieristica.
Una sede, quella messinese, scelta non a caso, perché è proprio qui che l’Mpa, politicamente sempre più consistente sia a Catania che a Palermo, deve ampliare la sua base. «Dal primo congresso di tre anni fa – afferma Leanza dal palco del “Pala-Mpa-, tensostruttura realizzata all’interno della Fiera – abbiamo fatto tanta strada, tanto che abbiamo trenta deputati tra europei, nazionali e regionali, un presidente della Regione e due sottosegretari».
Accanto a Leanza a fare gli onori di casa è il commissario (dimissionario in estate, poi tornato sui suoi passi) del partito a Messina, Carmelo Lo Monte, vicecapogruppo alla Camera: «In questi giorni assistiamo a forti mobilitazioni. Anche la nostra lo è, vuole provocare un confronto per ascoltare la base e fare uscire una linea politica. La mobilitazione che c’è oggi in Italia esprime un disagio fortissimo, siamo alle soglie dell’esplosione di una nuova questione sociale, che avrà effetti ancora più forti nel mezzogiorno, colpendo le speranze dei giovani. Il presidente Lombardo si sta rendendo protagonista di scelte forti, difficili, forse impopolari: il punto è che non vogliamo più presentarci allo Stato con il cappello in mano».
Secondo Lo Monte «l’ultima speranza è rappresentata dai fondi 2007-2013 e dai fondi Fas, che sono della Sicilia e per i quali non siamo, come qualcuno vuol far credere creando un determinato clima, mendicanti».
A chiudere le presentazioni ci pensa uno dei due sottosegretari dell’Mpa, quello con delega agli Esteri Vincenzo Scotti, secondo il quale il movimento fondato da Lombardo «è la vera novità nonché la grande speranza della politica italiana. La crisi della politica è una crisi di rappresentanza, per questo l’anima e la forza del partito sono le persone». Scotti tratta anche la questione crisi economica, «dalla quale si esce con la ripresa degli investimenti nel Sud. L’Italia non si riprenderà se non ripartirà dal Mezzogiorno. Il Ponte sarà il simbolo di un cambiamento, dello spostamento degli investimenti al sud».
Il primo dei tanti dibattiti organizzati per la tre giorni autonomista riguarda la sanità. A parlare, tra gli altri, c’è l’assessore regionale al ramo Massimo Russo. «Il famigerato piano di rientro – ha affermato – affronta cinque problematiche, in particolare, del sistema sanitario siciliano: il deficit economico, l’inappropriatezza delle prestazioni, il sistema ospedalecentrico, la disomogeneità della medicina di base e la fuga dei cittadini verso altre regioni. Dobbiamo interloquire con il Ministero – aggiunge Russo – il 10 ottobre c’è stato il primo giro di verifica, rimangono delle criticità, siamo ancora a rischio commissariamento, ma ci hanno dato atto del grande sforzo attuato».
Domani mattina si parlerà di Ponte con, tra gli altri, il sindaco Giuseppe Buzzanca, mentre nel pomeriggio il ministro della Giustizia Angelino Alfano parlerà di antimafia.
(nelle foto: Leanza, Lo Monte e Scotti)
