Atm, Buzzanca condivide il piano di Cgil, Cisl e Uil: azienda pubblica e manager esterno

Atm, Buzzanca condivide il piano di Cgil, Cisl e Uil: azienda pubblica e manager esterno

Redazione

Atm, Buzzanca condivide il piano di Cgil, Cisl e Uil: azienda pubblica e manager esterno

venerdì 29 Agosto 2008 - 10:59

L'azienda non verrà privatizzata e non avrà, per il momento, un Cda -politicizzato-. Accordo sull'acquisto di circa 40 autobus di seconda mano. I sindacati di base convocati separatamente

No alla privatizzazione dell’Atm, sì al mantenimento dell’azienda pubblica. No alle cariche -politiche-, sì al proseguio del commissariamento con la prospettiva di affidare l’azienda ad un tecnico, un manager esterno. Questi i punti focali sui quali Cgil, Cisl e Uil da una parte e il sindaco Giuseppe Buzzanca, affiancato dall’assessore alla Mobilità Melino Capone, dall’altra hanno trovato un’intesa di massima. La storia infinita delle problematiche relative all’Atm è tornata, quest’oggi, a varcare le soglie di Palazzo Zanca, con un incontro -in due tempi- tra il sindaco e le organizzazioni sindacali. Tavoli separati, prima i confederali e poi gli autonomi, un’ulteriore conferma del fatto che tra i sindacati dell’azienda trasporti non corre buon sangue. Già nei giorni scorsi l’Orsa aveva denunciato comportamenti -antisindacali-, rimanendo fermamente sul piede di guerra.

Ma su gran parte dei contenuti, in particolare il mantenimento dello status di azienda pubblica, sembra esserci accordo sia tra i sindacati stessi sia con l’amministrazione. Al termine del primo incontro di stamani tra Buzzanca, Capone e i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, questi ultimi apparivano moderatamente soddisfatti. Viene dato, prima di tutto, uno -stop- alla politicizzazione dell’azienda, per lo meno sul fronte della nomina del Cda, che slitterà lasciando la gestione al commissario Manna. Un passaggio propedeutico all’affidamento dell’Atm ad un manager esterno, un tecnico esperto del settore e lontano dalle logiche partitiche che hanno contribuito in maniera determinante ad affossare l’azienda. Ci sarebbe una sorta di -patto-: via le mani della politica, ma via anche le mani del sindacato, che spesso è andato oltre il modello di semplice tutela del lavoratore.

«La grande vittoria – afferma Tonino Genovese, segretario generale della Cisl, dai cui -pungoli- è partita questa prima fase di confronto tra amministrazione e sindacati – sarà il mantenimento dell’azienda pubblica. Il no alla privatizzazione è forte e condiviso, e va ribadito». Quello che Genovese e gli altri sindacalisti accolgono con favore è la fine delle formali contrapposizioni tra Atm e Comune che hanno caratterizzato le ultime gestioni, compresa quella di Providenti. In questo momento Palazzo Zanca ha di fatto preso direttamente le chiavi dell’azienda, attraverso un commissario interno al Comune in stretto rapporto con l’assessore Capone. Da questa ritrovata -sinergia- dovrebbe arrivare un primo investimento di circa 200mila euro che porterà in via La Farina tra trenta e cinquanta autobus di seconda mano provenienti da un’azienda di Milano, e che facendo due conti raddoppierebbero l’attuale parco mezzi.

L’intesa prevede anche e soprattutto che ogni attività del settore della mobilità urbana passi all’Atm, dunque anche ganasce e carroattrezzi, seppur con modalità da studiare e possibilmente diverse da quelle attuali. Punto importante è quello della pubblicità: i sindacati hanno appreso oggi che al Comune il settore frutta quasi 5 milioni di euro annui, mentre a questa voce nelle casse di via La Farina affluiscono appena 400mila euro. Un sistema che va rivisto per incrementare le entrate. Tutto questo, però, risulterebbe inutile o comunque parzialmente risolutivo senza una generale e significativa riorganizzazione del personale dell’azienda. Anche su questo puntano i sindacati di base, -subentrati- ai confederali nella stanza del sindaco quasi due ore dopo il primo incontro.

(foto Dino Sturiale)

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