Stamani Buzzanca si è incontrato coi sindacati e i vertici dell’azienda: la società di revisione sta completando le sue verifiche, entro il 15 novembre il “superbilancio” (aggiornato al 31 dicembre) sarà pronto. E la palla passerà al consiglio comunale
E’ autunno, e come ogni anno arriva la stagione calda per l’Atm. La disastrata azienda trasporti di Messina si trova di fronte ad alcuni nodi dai quali passa il futuro della stessa. O si risolve tutto nel giro di qualche settimana, o si muore. Stamani a Palazzo Zanca il sindaco Giuseppe Buzzanca ha incontrato i rappresentanti di tutte le sigle sindacali, il commissario Giuseppe Russo ed il direttore generale Claudio Conte. Sul piatto doveva esserci la bozza delle linee guida per la trasformazione in Spa, ma si è finito per parlare quasi esclusivamente del bilancio. Che, c’è da dire, è il passaggio principale senza il quale divente inutile parlare di tutto il resto. La richiesta del Comune, un “superbilancio” aggiornato al 30 giugno scorso, ormai è ufficiale, non potrà essere accolta. Gli uffici ne hanno predisposto uno aggiornato al 31 dicembre 2009 ed è questo che sta analizzando la società di revisione contabile incaricata dall’Atm, la Crowe Horwath srl. La società sta ritardando sulla tabella di marcia ma, è stato assicurato oggi da Buzzanca, entro il 15 novembre sarà tutto pronto: dopodiché la palla passerà al consiglio comunale, che dovrà assumersi l’onere di votare un bilancio che, di fatto, racchiude in sé i conti dell’Atm dal 2004 al 2009, cioè tutti quei bilanci che, per vari motivi, Palazzo Zanca non ha mai approvato.
Bilancio a parte, l’altro grosso nodo è economico: come arrivare a fine anno? Sono in arrivo 1 milione e 32 mila euro dallo Stato risalenti al 2006, il Comune sta cercando di riordinare il Durc tramite una transazione con Inail e Serit per ottenere ulteriori 1,8 milioni sempre dallo Stato per il rinnovo dei contratti di lavoro dal 2006 al 2008. A giorni, in ogni caso, verrà corrisposto lo stipendio di ottobre. Il problema riguarda novembre, dicembre e tredicesima. Servono 5 milioni, e non ci sono, perché i trasferimenti regionali sono finiti, e a poco serviranno, perché non destinati a questo scopo, i 6 milioni per cui il ministero dell’Ambiente ha firmato il decreto per l’acquisto di 25 autobus a metano. Come pagare, dunque, le mensilità che mancano da qui alla fine del 2010? Buzzanca ha preannunciato l’intenzione di fare battaglia alla Regione su due fronti: l’ottenimento di circa 11 milioni per il riconoscimento del chilometraggio della tranvia dal 2004 al 2009 (storia vecchia, tutt’oggi irrisolta) e il rinvio della restituzione dei 7,4 milioni che a fine 2008 il governo regionale anticipò al Comune. La richiesta, ha detto oggi il sindaco, sarà quella di plasmare la restituzione in 6 anni, a partire dal 2012. Richiesta azzardata, per la quale, visti pure i rapporti che intercorrono oggi tra Comune e Regione, sarà davvero necessaria un’autentica battaglia.
Delle linee guida della trasformazione in Spa, è stato deciso oggi, si parlerà in un’altra occasione. Trasformazione in Spa che, va ricordato e sottolineato, è necessaria per la sopravvivenza dell’azienda: senza questo passaggio, infatti, la Regione chiuderebbe definitivamente i rubinetti e per l’Atm sarebbe la fine. Del resto proprio l’approvazione del bilancio è il primo step previsto dallo stesso piano redatto dal commissario Russo. Piano che prevede due passaggi fondamentali: la riduzione della voce di spesa inerente il personale, non con licenziamenti ma tramite prepensionamenti (che dovrebbero essere un’ottantina) e soprattutto la separazione dell’azienda in due distinti soggetti giuridici: il primo che dovrebbe occuparsi del trasporto pubblico (bus e tranvia) e della gestione dell’officina, il secondo dei parcheggi e del patrimonio immobiliare dell’azienda. Un passaggio, questo, che ad alcuni piace e ad altri molto meno, sul fronte sindacale. Ma del quale, come detto, si discuterà nella prossima puntata di questa interminabile telenovela.
