Beninati torna sull'Atm: «40 milioni di deficit? Si rendano note le cause principali»

Beninati torna sull’Atm: «40 milioni di deficit? Si rendano note le cause principali»

Redazione

Beninati torna sull’Atm: «40 milioni di deficit? Si rendano note le cause principali»

mercoledì 03 Dicembre 2008 - 15:42

L'ex assessore al Bilancio (giunta Providenti, '94-'98): «Dal 1999 in poi il bilancio di previsione del Comune non tenne conto delle somme richieste dall'Atm»

Sulla vicenda Atm e sul rapporto tra Palazzo Zanca e l’azienda trasporti torna a intervenire Luigi Beninati, ex consigliere comunale e assessore al Bilancio della giunta Providenti dal 1994 al 1998. «La classe dirigente di questa città – scrive Beninati – deve riflettere maggiormente, perché se non si operano i dovuti distinguo, il segnale che viene fuori da tale atteggiamento non lascia speranza alla cittadinanza che vede scemare il prestigio di numerose istituzioni locali e dei suoi rappresentanti. Mi chiedo se è mai possibile che gli addetti ai lavori non comprendano la necessità, in questo delicato momento, di offrire speranza anziché continuare a seminare zizzania».

Secondo Beninati «è falsa in senso politico (tecnicamente qualche limitata contestazione debitoria si può comprendere in ogni gestione) l’asserzione infelice per cui il “deficit accumulato dal ‘94 è di 40 milioni-. Bene si chiarisca anno per anno a quanto ammonta questo deficit e se ne rendano note le cause principali. Solo così si potrà capire se proprio tutti gli amministratori hanno operato male. Per quanto riguarda gli anni 94-98, ricordo a tutti che nel 1996 su proposta del mio assessorato, il consiglio comunale esitò a larga maggioranza una delibera che sanava le posizioni contabili dell’Atm a partire, se ricordo bene, dal 1982 e fino a tutto il 1995. Successivamente, la municipalizzata ha viaggiato in piena sinergia tra le previsioni di spesa, annualmente presentate ed accolte, e gli stanziamenti effettuati dal Comune».

«Dopo – prosegue Beninati – a partire dal 1999, il bilancio di previsione che anno per anno venne predisposto dal Comune non tenne rigorosamente conto delle somme preventivamente richieste dall’Atm per far fronte alle proprie esigenze. Furono stanziate minori risorse dal Comune e, pertanto, anno dopo anno, si è prodotto un deficit all’Atm. Che fa quindi il Comune, ovvero “lo struzzo-, non riconosce i suoi debiti, semplicemente perché non risultano stanziati nei propri bilanci di competenza le cifre richieste dall’azienda trasporti. Inoltre, a peggiorare le cose, non si sono dettati gli indirizzi gestionali a seguito dei minori trasferimenti corrisposti».

«Sia chiaro – conclude Beninati – non addebito responsabilità all’attuale amministrazione comunale, chiedo invece a tutti di cogliere l’occasione per ristabilire ordine, verità e volontà di collaborare, facendo subito ciò che è indifferibile per salvare il salvabile. Altrimenti la situazione diverrà ingovernabile, e nessuno, dico nessuno, potrà dichiararsi esente da colpe. L’amore per la nostra città è ora di dimostrarlo con le azioni concrete, assumendosi responsabilità anche impopolari. Per far questo dobbiamo fare di più e meglio; da parte mia continuo ad offrire un contributo dal mio posto di lavoro e nella società, anche se nella qualità di semplice cittadino, senza rassegnazione e con l’orgoglio di chi sa di essere figlio di una tra le più belle e martoriate città d’Italia. Città che però, sono certo, ha ancora in sé le energie per risorgere sol che queste se ne rendano finalmente conto e si ritrovino subito attorno ad un tavolo per decidere il da farsi».

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Premi qui per commentare
o leggere i commenti
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007