Buzzanca ai deputati: «Portiamo a Roma la questione messinese»

Buzzanca ai deputati: «Portiamo a Roma la questione messinese»

Redazione

Buzzanca ai deputati: «Portiamo a Roma la questione messinese»

lunedì 13 Ottobre 2008 - 11:26

Il sindaco incontra i parlamentari: «Esigenze infrastrutturali per almeno 500 milioni di euro». Genovese: «Giusta chiamata a raccolta, che non sia una sceneggiata». La dichiarazione d'intenti c'è, si passi ai fatti

«Messina non ha bisogno di proclami, ma di fatti concreti». L’affermazione è di Francesco Stagno D’Alcontres, uno dei deputati nazionali messinesi che stamani hanno risposto -presente- all’appello del sindaco Giuseppe Buzzanca. Ma chi si aspettava fatti concreti, appunto, dal summit di questa mattina, potrebbe rimanere deluso. Ciò che viene fuori dall’incontro tra il primo cittadino e i parlamentari -romani- (unico assente Gianpiero D’Alia, impegnato a Bruxelles) è una grande, solenne dichiarazione d’intenti, quella cioè di porre al centro nelle aule delle due camere e nelle stanze dei bottoni del governo centrale quella che lo stesso Buzzanca ha definito la -questione messinese-. Punto. Per i fatti concreti, invocati da D’Alcontres, bisognerà attendere.

«Nella nota che ho inviato al Governo – ha spiegato Buzzanca – non ho chiesto 500 milioni di euro e basta. Ho detto: le necessità infrastrutturali di Messina sono queste, e per realizzarle ci vorrà una cifra vicina ai 500 milioni. Contemporaneamente ho inviato un documento al Cipe nel quale indichiamo quali sono i progetti cantierabili o di accertata fattibilità, progetti per 120 milioni di euro, rispetto ai quali spetterà a noi stabilire le priorità». Su questo, assicura D’Alcontres, «c’è la massima disponibilità del sottosegretario al Cipe Gianfranco Miccichè».

Il sindaco insiste su un punto: «Non si possono creare valutazioni diverse per le aree metropolitane della Sicilia. A Palermo sono state concesse somme per circa 80 milioni per il risanamento delle partecipate, in particolare per i Rifiuti solidi urbani; a Catania il Governo ha destinato 140 milioni, seppur in conto infrastrutture. Purtroppo le nostre richieste, avanzate tramite un emendamento portato in aula dall’on. D’Alcontres, sono state blindate. Noi pensiamo ad un prestito ponte, per fronteggiare il disagio finanziario del Comune di Messina dovuto, in particolare, alle società partecipate. Stiamo lavorando per la razionalizzazione, ad un piano di dismissione che non può essere, però, di svendita, abbiamo pronto l’accordo con la Regione Lombardia per l’acquisto di 40 autobus al prezzo di 2000 euro l’uno. Stiamo lavorando, ma abbiamo bisogno del sostegno del Governo. Per quanto riguarda il Ponte, il Consiglio dei Ministri ha approvato la reiterazione dei vincoli per gli espropri, chiederemo un decreto attuativo per capire quali fondi avremo a disposizione per avviarli».

«E’ necessaria – ha aggiunto il sindaco – una specifica deroga in favore della città di Messina dall’osservanza del patto di stabilità, attesa l’importanza strategica del territorio e la necessità di attivare l’immediata spendibilità dei finanziamenti». Piena approvazione, infine, per l’ordine del giorno esitato in Consiglio comuale, presentato dalla maggioranza e approvato anche dal centrosinistra, con il quale è stato richiesto al Presidente della Regione Raffaele Lombardo di convocare una riunione di Giunta, aperta alla deputazione ed al consiglio comunale, per indicare gli impegni da assumere per la soluzione delle poblematiche cittadine.

Buzzanca sostiene di aver avuto la disponibilità di tutti i deputati e senatori, «pur con qualche distinguo». Domenico Scilipoti di Italia dei Valori, ad esempio, afferma che «la soluzione non può essere chiedere soldi per ripianare debiti fatti comunque dalla politica», in riferimento in particolare al buco delle partecipate. Una sponda al sindaco, seppur con qualche riserva, la offre il suo avversario alle ultime elezioni, Francantonio Genovese, che torna per la prima volta a Palazzo Zanca dalla sentenza del Cga che lo detronizzò un anno fa. «Se a Catania sono stati concessi dei fondi – afferma il segretario regionale del Pd – non vedo perché Messina debba essere da meno. Ritengo utile una chiamata a raccolta dei parlamentari, lo feci anch’io quando ero sindaco, ottenendo dal governo Prodi quei 250 milioni che Berlusconi ci ha poi tolto. Anche il governo regionale, però, dovrà fare la sua parte, invece di pensare alle passerelle. Vorremmo, in generale, che non si riveli tutta una sceneggiata». Perché non si riveli una sceneggiata, ci vogliono i progetti, quelli che a Messina mancano troppo spesso e senza i quali intercettare fondi, a livello nazionale ma anche europeo, diventa oggettivamente proibitivo. «Catania li ha i progetti? – risponde Genovese – Se c’è una volontà da parte del governo di aiutare Messina, lo si vedrà a prescindere». E noi saremo qui a prenderne atto. Ma soltanto quando dai proclami, per tornare al punto di partenza, si passerà ai fatti concreti.

(nelle foto di Dino Sturiale: la conferenza stampa, con i deputati D’Alcontres e Scilipoti a fianco di Buzzanca; ancora il sindaco nel corso dell’incontro; il deputato e segretario regionale del Pd Genovese)

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