Buzzanca non crede al ballottaggio e chiude le porte a D'Amore: «Nessun apparentamento»

Buzzanca non crede al ballottaggio e chiude le porte a D’Amore: «Nessun apparentamento»

Redazione

Buzzanca non crede al ballottaggio e chiude le porte a D’Amore: «Nessun apparentamento»

martedì 27 Maggio 2008 - 11:38

Anche il candidato del centrodestra presenta squadra e programma: «Ho scelto persone che al 95% hanno una grande esperienza politica». Sui poteri speciali: «E' una responsabilità che deve assumersi il sindaco»

Niente tecnici in giunta, ma per Giuseppe Buzzanca questo non è un problema. Nel giorno della presentazione della sua squadra e del suo programma, in un forse troppo angusto saloncino della segreteria politica di via Dogali nel quale si vedono finalmente i primi manifesti, il candidato sindaco del centrodestra difende la sua scelta e stoppa le critiche: «Ho voluto una giunta composta per il 95 per cento da persone con esperienza politica, noi non vogliamo polemizzare con chi ha fatto scelte diverse». Solo volti noti e abituali frequentatori dei Palazzi cittadini, dunque: da Elvira Amata, già assessore nella prima, breve esperienza di Buzzanca al Comune, a Pietro Currò, esperto di risanamento e voce in giunta del Partito repubblicano, da Igor Maurizio Germanà, rappresentante della famiglia che ha prodotto finora due deputati nazionali, Basilio e il figlio Nino, che ne ha preso il posto, a Giuseppe Isgrò, uomo di Forza Italia in quota a Roberto Corona, da Francesco Mondello, unico membro dell’Udc (in un secondo tempo potrebbe rientrare, anche come eventuale vicesindaco, Carmelo Santalco) a Pippo Previti, una vita in politica anche come consigliere comunale, in quota all’Mpa e in particolare vicino a Lo Monte, da Pippo Rao, coordinatore cittadino di Forza Italia a l’unico volto nuovo, Anna Retto, anche lei dell’Mpa ma più vicina politicamente a Cateno De Luca (è candidata nella sua lista).

Buzzanca parla di Ponte, dichiarando che il suo «non è un “nì-, come quello di altri, ma un si convinto», e annuncia anche che il 5 giugno a tal proposito saranno in città il ministro Altero Matteoli e il presidente della Regione Raffaele Lombardo. Non è originale, c’è da dire, lo slogan scelto da Buzzanca per questa sua campagna elettorale partita un po’ in sordina: quel suo “la sinistra ci ha messo in ginocchio, Rialzati Messina- è un po’ troppo mutuato da quello di Berlusconi alle scorse politiche. E c’è anche chi ironizza sulla eccessiva somiglianza tra le “carpette stampa- consegnate ai giornalisti da Buzzanca e Genovese, troppo simili per non destare facili commenti. All’interno dell’elegante “brochure- Buzzanca elenca i quattro punti cardine del programma. Al primo posto c’è il sostegno alle famiglie, con la riduzione dell’addizionale Irpef, il miglioramento dei servizi sociali e il completamento del risanamento. Al numero due ecco un generico “rilanciare lo sviluppo della città-, che comprende tanti punti, come la lotta alla criminalità organizzata e all’evasione fiscale, il risanamento delle casse comunali e il completamento delle infrastrutture, l’attuazione del Prp e la riqualificazione della zona falcata, e via dicendo. Al terzo punto “più sicurezza, più giustizia-: il centrodestra propone una maggiore presenza di forze dell’ordine nei quartieri e nelle zone a rischio, più risorse alle scuole e la realizzazione di un nuovo Palazzo di Giustizia. Quarto e ultimo cardine, “servizi ai cittadini-: servizi contro droghe e alcol, sostegno a diversamente abili e ammalati cronici, promozione della cultura, recupero di centro storico e commerciale, realizzazione della strada del mare, completamento del condono edilizio “dando certezze ai cittadini-.

Ma il primo pensiero della giunta Buzzanca, qualora dovesse insediarsi, sarà quello del «risanamento della situazione economica del Comune. Bisogna uscire dall’emergenza finanziaria, e in questo senso essere omogenei politicamente con i governi regionale e nazionale ci aiuterà senz’altro. Abbiamo una valida deputazione regionale e un’altrettanto valida rappresentanza al Parlamento che ci farà ottenere i budget necessari per risanare le casse. Di certo non dichiareremo il dissesto finanziario». Capitolo poteri speciali: «Ho grande stima del prefetto – dice Buzzanca – ma credo che sia una responsabilità, con tutti gli onori e gli oneri del caso, che debba prendersi il futuro sindaco eletto democraticamente dalla città». Sul Ponte e sulla proposta di referendum rilanciata, negli ultimi giorni, dal candidato di Risorgimento messinese Fabio D’Amore Buzzanca dice: «Non c’è bisogno del referendum, i messinesi hanno già votato scegliendo due governi che hanno il Ponte tra le priorità. E poi ricordiamo che il referendum lo può eventualmente attuare solo la Provincia». Breve passaggio sull’assenza di messinesi nel governo Lombardo («è una giunta transitoria»), poi un accenno alla Istituzione dei Servizi sociali («le sue competenze vanno trasferite all’assessorato omonimo») e all’Atm («un problema grande risolvibile con il coinvolgimento dei privati e la nomina di un grande manager alla guida»), prima di arrivare alla “chiusura- per il dopo 16 giugno: «Sono convinto che non arriveremo al ballottaggio – afferma ottimista Buzzanca – ma in quel caso non ci sarà nessun apparentamento con D’Amore». Ma stando a sentire il braccio destro di D’Amore, Carmelo Briguglio, non sembra che un eventuale apparentamento sarebbe stato poi tanto gradito.

(foto Dino Sturiale)

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