Caprì e Barbalace sui Servizi sociali: «Subito i bandi, poi il Cissa»

Caprì e Barbalace sui Servizi sociali: «Subito i bandi, poi il Cissa»

Caprì e Barbalace sui Servizi sociali: «Subito i bandi, poi il Cissa»

martedì 10 Marzo 2009 - 12:06

Le proposte dei due consiglieri comunali del Pd: «Per i pubblici incanti si utilizzino gli stessi criteri fino ad oggi adottati. In seguito si crei un ente sovracomunale»

Ebbene sì, aveva ragione il buon commissario Gaspare Sinatra: la via da seguire per i servizi sociali è quella del Cissa, l’ente sovracomunale previsto dalla legge 328 del 2000. Lui l’Istituzione l’aveva sciolta un anno fa, lui il Cissa lo aveva costituito un anno fa. Adesso a proporlo sono due consiglieri comunali del Partito Democratico, Giorgio Caprì del gruppo Francantonio per Messina e Nicola Barbalace dei Popolari Riformisti Socialisti. I quali ammettono che l’idea di Sinatra era quella giusta, ma con un distinguo: «Aveva ragione nel merito – affermano – ma non nel metodo, e per quello i suoi provvedimenti sono stati bocciati dal tribunale del lavoro. E’ necessario tutto un percorso preparatorio che il commissario aveva saltato».

Secondo i due consiglieri del centrosinistra l’amministrazione ha inutilmente perso tempo a causa della «scelta, mai smentita, di affidare il servizio alla Croce Rossa Italiana, ipotesi oggi abbandonta perché impercorribile giuridicamente così come da noi già rilevato». Una perdita di tempo sintomo della «mancanza di una concreta programmazione dall’insediamento ad oggi».

La proposta di Caprì e Barbalace prevede due fasi. La prima: «Bandire immediatamente i pubblici incanti per il periodo di un anno ed assegnare tutti i servizi, utilizzando gli stessi criteri fino ad oggi adottati, aggiornando soltanto gli importi ai previsti adeguamenti contrattuali». La seconda: «Dare inizio contestualmente al vero percorso innovativo, ovvero l’attuazione di quanto dettato dalla legge 328 del 2000, all’interno del distretto socio-sanitario D26, prevedendo il coinvolgimento di tutti i Comuni del suddetto distretto, le Asl, l’Università degli Studi e tutti i soggetti del terzo settore nonché il Ministero della Giustizia ed il Ministero dell’Interno al fine di ceare un ente sovracomunale che può gestire la rete integrata di servizio sociale». Un Ente che «sgraverà significativamente i costi politici dell’amministrazione comunale e che non verte solo sul bilancio comunale». Un Ente che quando c’era Sinatra si chiamava Cissa e che, la storia parla, sembrava proprio non piacere a nessuno.

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