Centenario del terremoto. Cantello: «È il momento di dire basta a un secolo di umiliazioni»

Centenario del terremoto. Cantello: «È il momento di dire basta a un secolo di umiliazioni»

Redazione

Centenario del terremoto. Cantello: «È il momento di dire basta a un secolo di umiliazioni»

lunedì 29 Dicembre 2008 - 08:37

Il capogruppo de “Gli Autonomisti Mpa- passa in rassegna i “mali- della città partendo proprio dalle carenze della classe politica

Si è conclusa ieri sera la maratona della commemorazione per ricordare i circa 80 mila messinesi scomparsi durante il catastrofico sisma del 1908. Un “evento- le cui fasi sono state scandite da fiaccolate, momenti di preghiera, di raccoglimento, di corone di fiori deposte ai piedi dei monumenti cittadini, di targhe e lapidi affisse in varie zone della città. Una giornata, quella del 28 dicembre, che ha conquistato un posto anche fra le prime notizie di molti tg nazionali, che è stata ricordata anche da Papa Benedetto XVI durante la celebrazione dell’Angelus. L’immagine purtroppo però è ancora quella di una Messina che a distanza un secolo “combatte- la sua battaglia per la rinascita.

Come spesso è stato detto in questi giorni, infatti, in città “purtroppo poco o nulla è stato fatto-. Parole quest’ultime, spese anche dal consigliere Ivano Cantello, che sottolinea sia arrivato il momento per le istituzioni di rispondere con i fatti. Un’autocritica che l’esponente de “Gli autonomisti Mpa- muove alla classe politica di cui egli stesso è parte, passando in rassegna le nmerose carenze della città, dalla mancanza di un piano di protezione civile adeguato per affrontare le emergenze, ad una classe dirigente “per la maggior parte cieca e sorda- che rende Messina ancor più vulnerabile.

Ma è soprattutto l’emergenza sicurezza, quella che in città si manifesta, al verificarsi degli eventi climatici di portata superiore che “spaventa- di più Cantello: proprio il consigliere, lo ricordiamo, ha più volte sottolineato i pericoli vissuti quotidiniamente dagli abitanti di contrada Zafferia dove il rischio esondazione torrente è sempre dietro l’angolo, per non parlare delle carenze strutturali di edifici, pubblici e non, e della scarsa manutenzione delle strade.

“Dobbiamo riflettere tutti – afferma il consigliere – non bastano le celebrazioni e le commemorazioni, servono i fatti; questa città li attende da cento anni. Ricordiamoci che abbiamo ancora le baracche di allora. Ancora c’è da avere paura, ed eventi del genere non si prevede quando si verificheranno, ma si possono prevedere gli effetti e creare le giuste condizioni di sicurezza. Eppure a Messina si è deciso di non programmare, di non pianificare. Si sa per certo che eventi disastrosi a Messina sono avvenuti una volta ogni secolo, eppure se c’è un luogo ove non si pensa al Terremoto, è Messina-.

Ma ciò che rischia di creare più danno alla città è un generalizzato atteggiamento “fatalista- che, a detta del consigliere, può essere sintetizzato nell’espressione “se dovessimo pensare a queste cose-, espressione che rappresenta una sorta di “lascia passare- al fiorire di nuove e ormai onnipresenti sopraelevazioni. È dunque arrivato il momento di dire basta a cento anni di umiliazioni “Il mio impegno – conclude Cantello – per contribuire alla rinascita di questa città a garanzia dell’ordine e della sicurezza pubblica-.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007