Cento giorni di giunta Buzzanca: prima di tutto la tolleranza zero, ma preoccupa il rapporto con i governi -amici-

Cento giorni di giunta Buzzanca: prima di tutto la tolleranza zero, ma preoccupa il rapporto con i governi -amici-

Redazione

Cento giorni di giunta Buzzanca: prima di tutto la tolleranza zero, ma preoccupa il rapporto con i governi -amici-

sabato 18 Ottobre 2008 - 06:32

Diverse ordinanze sul solco dell'operazione -decoro urbano-. C'è sinergia con Palazzo dei Leoni, Reggio Calabria e le istituzioni locali, meno con i governi regionale e nazionale

Il 10 luglio si riuniva a Palazzo Zanca per la prima volta la squadra degli assessori nominati dal sindaco Giuseppe Buzzanca, che li aveva preceduti di poco più di due settimane. Da allora sono trascorsi cento giorni, i famosi cento giorni che sono nulla rispetto ai cinque anni nei quali è chiamata ad agire l’amministrazione, ma che possono dare, quello sì, qualche indicazione sulla strada intrapresa. Nessun giudizio, nessuna pagella, solo una ricognizione di quello che è stato fatto, di quello che si sarebbe dovuto e potuto fare e di quello cui si dovrà necessariamente provvedere, per dare la possibilità a questa città di uscire dall’inarrestabile declino che ne ha contraddistinto gli ultimi decenni.

L’AMMINISTRAZIONE E GLI ALTRI PALAZZI: NUOVE SINERGIE E GOVERNI POCO -AMICI-

Fondamentale perché Palazzo Zanca funzioni al meglio è la sinergia con le altre istituzioni, siano esse quelle locali o quelle esterne al territorio messinese. Da questo punto di vista la medaglia ha due rovesci ben diversi l’uno dall’altro. C’erano pochi dubbi sul rapporto consolidato, e chiaramente reso più forte dalla campagna elettorale vissuta a braccetto, con Palazzo dei Leoni e con il suo presidente Nanni Ricevuto. Il risultato più importante, sotto questo punto di vista, è senz’altro l’Accordo di programma sottoscritto con Autorità portuale e Camera di Commercio sulla cittadella fieristica, accordo che risponde a quanto affermava Buzzanca nel suo programma a proposito della Fiera, da «consegnare alla fruizione dei cittadini». Resta però irrisolto il nodo relativo all’ente in sé, che dovrà trovare una nuova collocazione (l’ex Sanderson?) e soprattutto una nuova ragione d’esistere. A proposito di accordi di programma, un altro verrà firmato a breve dal presidente della Regione Raffaele Lombardo sul Contratto di Quartiere 2: parliamo dell’annosa vicenda della riqualificazione del Tirone, sulla quale diverse sono le perplessità riguardo le possibili colate di cemento che si abbatteranno sull’area.

Qui veniamo al -lato B- della medaglia. Uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale fu il rapporto con i governi definiti -amici- di Palermo e Roma solo perché anch’essi di centrodestra: finora, però, sono arrivati solo schiaffi, tra i quali ricordiamo il dirottamento dei 250 milioni (fondi ex Fintecna) verso l’abolizione dell’Ici, l’esclusione di Messina dall’accesso al fondo di 50 milioni per le Zone franche urbane, l’accantonamento di rappresentanti messinesi dalla giunta Lombardo. Unica consolazione, il bando per la metropolitana del mare, che però non è -figlio- di questo governo. Una situazione generata dalle divergenze politiche che animano il processo di formazione del Pdl: a livello regionale non è ancora stata digerita la famosa -fuga in avanti- di Buzzanca e Ricevuto che tanti problemi ha causato nei vari scacchieri elettorali, mentre a livello nazionale e internamente ad An è Carmelo Briguglio a -far la guerra- al sindaco, con un valido alfiere in consiglio comunale, Nello Pergolizzi, che qualche grattacapo alla maggioranza l’ha già procurato. Non calma certo le acque l’ultimo episodio, il cosiddetto -caso Scoglio-, con il senatore Gianpiero D’Alia che ha chiesto le dimissioni dell’assessore ai Lavori pubblici, ponendo le basi per una -crisetta-.

In questo contesto arriva la richiesta d’aiuto da parte di Buzzanca, che ha chiamato a raccolta la deputazione nazionale e regionale messinese: vogliamo fare qualcosa per Messina? Otteniamo i fondi che ci servono da Roma (500 milioni di euro per -prepararsi- al Ponte) e una legge speciale da Palermo. Ognuno, però, dovrà fare la sua parte. Certo è che presentarsi con il cappello in mano non basterà, senza adeguata programmazione e capacità di intercettare contributi comunitari e nazionali con i progetti, e non con gli annunci. E a proposito della legge speciale, sul risanamento si dovrà far chiarezza una volta per tutte sulla percorribilità o meno della strada del project financing (le perplessità, anche all’interno della coalizione, sembrerebbero più d’una).

Per fortuna, comunque, che ci sono gli -amici-. Tra questi sicuramente il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Scopelliti, con il quale la sinergia era nata già nel 2003, si è rinsaldata in campagna elettorale e sta proseguendo sulla scorta dell’Area integrata dello Stretto: da qui è nato l’accordo sulla notte bianca -congiunta- del 28 dicembre e soprattutto su un sistema integrato dei trasporti, con un biglietto unico che comprenda i mezzi pubblici delle due città e la metropolitana del mare. Non si sa, invece, se sarà amico o no il sottosegretario al Cipe Gianfranco Micciché, al quale sono stati presentati progetti per 120 milioni di euro. A questo riguardo già il 28 luglio, in occasione della visita a Palazzo Zanca del presidente della società Stretto di Messina Pietro Ciucci, quest’ultimo aveva parlato di «un accordo di programma con Buzzanca, che riguarda alcune richieste avanzate espressamente dal sindaco, sulle quali verrà posta la massima attenzione e che saranno oggetto di esami in sede tecnica». Tra queste la seconda canna Giostra-Annunziata, l’agevolazione del pedaggio, la variante per la cittadella universitaria ed al minisvincolo di Papardo. In quell’occasione fu richiesta la presenza di un messinese nella società Stretto di Messina.

Altra questione istituzionale di una certa importanza è quella relativa al recupero del waterfront e al rapporto con Rfi e Trenitalia. Il 18 settembre scorso è stata trovata un’intesa nel corso dell’incontro tra l’assessore ai Lavori pubblici Scoglio, il dirigente alle Grandi opere e infrastrutture strategiche ing. Giovanni Caminiti e il direttore Infrastrutture di Rfi Sicilia Alfonso Belluccia. Intesa che verte su due punti focali: la realizzazione di un’unica stazione ferroviaria a sud, e precisamente a Gazzi, e la liberazione di migliaia di metri quadri di aree nella zona sud (a partire dalla zona falcata) da binari e strutture varie presenti, in vista della riqualificazione urbana e della realizzazione della via del mare. Tutto in vista della realizzazione del Ponte ma, cosa fondamentale, a prescindere da esso.

LA TOLLERANZA ZERO DEL SINDACO, DENTRO E FUORI IL PALAZZO

Già il 19 luglio scorso, in occasione dell’insediamento del Consiglio comunale, il sindaco era stato netto : «Voglio far mia la linea seguita dal ministro Brunetta: i fannulloni vanno stanati, massimo rispetto per chi lavora, rigore per chi non lavora». Pochi giorni dopo, l’Area Coordinamento Risorse Interne di Palazzo Zanca inviava ai dirigenti comunali una circolare con le direttive per dare uniforme indirizzo alla registrazione automatica delle presenze dei dipendenti comunali. Un primo passo della tolleranza zero che Buzzanca sta manifestando dentro e fuori il Palazzo. A proposito del -dentro-, il 2 settembre scorso ha istituito un gruppo di lavoro con personale comunale, cui è stata affidata la bonifica ed il restauro degli ambienti occupati attualmente da archivi. Nonostante ciò, poche settimane fa è scoppiato il caso -sporcizia- a Palazzo Zanca, con il blitz della V commissione.

Ma la vera tolleranza zero si sta attuando per le strade di Messina, secondo quella che lo stesso Buzzanca ha battezzato come -operazione decoro urbano-. Primi passi, le ordinanze contro chi sfrutta i bambini ai semafori e per strada, contro chi imbratta i muri e chi non ripulisce le deiezioni canine rilasciate dai propri animali domestici. A queste ha fatto seguito l’ordinanza contro la prostituzione, con multe severe nei confronti di chi -offre- e di chi -chiede-. In quest’ottica rientra anche il nuovo piano di affissioni, con punizioni per chi non rispetta le regole. In programma anche la realizzazione di una toponomastica completamente nuova da Ganzirri a Tremestieri, a costo zero grazie a delle sponsorizzazioni.

A proposito di sicurezza, inizia a muoversi qualcosa anche sul fronte dell’organico della Polizia Municipale. Il prefetto ha sbloccato l’iter per il rimpinguamento del personale di venti unità, mentre da par suo la giunta ha deliberato il trasferimento nel corpo dei vigili urbani di alcuni dei precari del Comune, ottenendo così un duplice risultato. Sulla questione potrebbero nascere problemi a causa del regolamento della Polizia Municipale, che il consiglio dovrà eventualmente provvedere a rinnovare.

(foto Dino Sturiale)

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