Clamorosi sviluppi sulla vicenda stadi: esistono due versioni differenti della delibera di Sinatra

Clamorosi sviluppi sulla vicenda stadi: esistono due versioni differenti della delibera di Sinatra

Redazione

Clamorosi sviluppi sulla vicenda stadi: esistono due versioni differenti della delibera di Sinatra

giovedì 23 Ottobre 2008 - 12:46

La copia sulla quale si è sempre discusso è differente dall'originale. La storia ricostruita fa emergere dettagli confusi ma paradossali, tutti gli atti sono stati inviati in Procura

Nuovo colpo di scena nella sempre più paradossale vicenda della convenzione sugli stadi San Filippo e Celeste. Ed è un colpo di scena che, inevitabilmente, lascerà il segno, soprattutto negli uffici di Palazzo Zanca: esistono due versioni differenti della famigerata delibera 11/C targata Gaspare Sinatra (nella foto), una, la copia, è quella ufficialmente consegnata ai consiglieri comunali e sulla quale si discute da mesi, l’altra, l’originale, è sempre stata custodita all’ufficio delibere e presenta differenze rilevanti. Lo hanno potuto accertare i consiglieri comunali Giuseppe Melazzo e Nello Pergolizzi, che a seguito dell’ispezione effettuata dalla IV commissione consiliare nei locali del dipartimento Sport, hanno fatto visita proprio all’ufficio delibere scoprendo “l’arcano-.

La storia è clamorosa e per essere compresa fino in fondo merita di essere ricostruita nei passaggi che, finora, sono noti grazie a quanto dichiarano Melazzo e Pergolizzi. Nel febbraio di quest’anno dal dipartimento Sport viene partorita una prima bozza di delibera che comprende il famoso schema di convenzione con tanto di accordo sullo sfruttamento delle aree esterne degli stadi. Nella bozza, infatti, si approva la delibera del 2005 «con le modifiche ed integrazioni di cui allo schema contrattuale allegato al presente provvedimento e di cui fa parte integrante». Tre righe sulle quali ci si soffermerà spesso più avanti. Il braccio destro di Sinatra, Salvatore Vernaci, avrebbe rigettato questa proposta, in quanto intenzione del commissario era limitarsi a concedere semplicemente l’uso sportivo degli stadi, null’altro. Va bene la delibera, ma senza lo schema di convenzione, dunque senza le “modifiche e integrazioni-, dunque senza quelle tre righe.

Il dipartimento Sport, allora, predispone una nuova proposta di delibera, nella quale mancano le famose tre righe, ovvero «con le modifiche ed integrazioni di cui…», ma in cui viene mantenuto lo schema di convenzione. Questa nuova delibera è l’originale 11/C firmata da Sinatra e formalmente in vigore. La copia, invece, sarebbe la prima bozza, quella con le tre righe ma senza la firma del commissario.

A rendere ancora più intricata la vicenda è la seconda differenza tra le due versioni della 11/C: nella copia c’è un parere dell’ex dirigente del dipartimento Sport, Giacomo Leotta, datato 20 marzo, mentre nell’originale il parere è precedente e porta la data del mese di febbraio. Come è possibile tutto questo? Come è possibile che la copia sia differente dall’originale? E soprattutto, ha valore la delibera che include lo schema di convenzione ma non quelle tre righe famose che la legittimano? Sono domande complicate a cui darà una risposta la Procura, alla quale si è deciso di inviare tutti gli atti previa una relazione dello stesso Leotta, dopo che del tutto è stato informato il segretario generale Filippo Ribaudo.

A conclusione di questo bailamme, la IV commissione ha deciso di convocare, per la prossima seduta, tutti i dirigenti coinvolti nella vicenda, direttamente e indirettamente, dunque Leotta, Ribaudo, l’attuale dirigente allo Sport Natale Castronovo e la funzionaria dell’avvocatura Diane Litrico, per relazionare sui fatti riportati nella seduta odierna da Melazzo. In precedenza, come detto, una delegazione di componenti (lo stesso Melazzo, il presidente Caliò e i consiglieri Muscolino e Conti) avevano effettuato un sopralluogo negli uffici del dipartimento Sport, visionando, tra i vari documenti, una bozza di carteggio tra il Comune e i Franza dal quale viene fuori la conferma che volontà del commissario era concedere esclusivamente l’uso sportivo degli impianti del San Filippo e del Celeste. Infine è in dirittura d’arrivo (tra oggi e domani) il parere richiesto dall’amministrazione all’avvocato Giuseppe Mazzarella.

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