Il candidato a Palazzo dei Leoni: «Lo Statuto siciliano non prevede le Province». La proposta di Clementi: «Un mutuo per le famiglie disagiate»

Forza Nuova ci prova ancora. «Abbiamo deciso di esporci in prima persona – ci spiega il candidato a sindaco Filippo Clementi – perché non abbiamo trovato in nessuna altra candidatura un punto di riferimento». E così anche per questa tornata elettorale il partito di estrema destra ha deciso di correre da solo, con candidati autonomi sia al Comune, con appunto il segretario provinciale Clementi, sia alla Provincia, dove ha dato la sua disponibilità l’ex parlamentare missino Giuseppe Scalisi.

Il quale, pur candidandosi a Palazzo dei Leoni, esordisce così: «La mia candidatura è sia provocatoria che moralizzatrice. Provocatoria perché dico che le Province vanno abolite, in quanto lo Statuto siciliano non le prevede, l’articolo 15 fa riferimento ai Comuni e ai liberi consorzi, e sicuramente le Province regionali non sono liberi consorzi». Da qui le proposte, appunto provocatorie ma anche -moralizzatrici-, di Scalisi: «Dare più forza e poteri ai Comuni, che si riapproprino delle prerogative che gli spettano; dimezzare il numero degli assessori, da dodici a sei; dimezzare le indennità; costituire un fondo per le energie alternative, in modo da aiutare le famiglie in difficoltà che con i mezzi energetici tradizionali non arrivano a fine mese; rendere obbligatoria, dopo un anno di -educazione del cittadino-, la raccolta differenziata». I termovalorizzatori? «Non saranno più necessari. E’ assurdo che a Palermo chiuda una ditta di riciclaggio della plastica perché non aveva plastica da riciclare». E ancora: «L’edilizia scolastica, è assurdo che i soffitti crollino sulle teste dei nostri ragazzi». La conclusione di Scalisi è questa: «La nostra presenza è una ribellione a questo modo di amministrare, che ha generato disamore, se non vero e proprio odio verso la politica».

Filippo Clementi è per la seconda volta candidato a sindaco: «Noi aspiriamo al benessere della città – afferma – avremmo voluto qualcosa di nuovo, una ventata di aria fresca, non le solite facce, che non sappiamo con che coraggio si presentino dopo le non certo brillanti esperienze che hanno avuto, sia alla Provincia che al Comune». Ecco le -ricette- di Forza Nuova: «Abbiamo iniziato una raccolta firme per una delibera che porteremo al prossimo consiglio comunale che si insedierà nella quale proponiamo un mutuo popolare in aiuto alle famiglie disagiate. Il primo attore dovrà essere il Comune, tramite tra i cittadini e l’istituto bancario che verrà individuato attraverso una gara. Dunque si bandirà un concorso con graduatoria, stilata in base a punteggi su situazioni familiari, sociali ed economiche. In base a quanto stanziato dal comune le famiglie alle prime posizioni della graduatoria potranno accedere ad un mutuo per acquistare una casa i cui interessi verranno pagati dal Comune, una casa che verrà scelta dagli inquilini, troppo spessi sradicati dal loro territorio per essere portati da tutt’altra parte della città rispetto a dove sono cresciuti. Pensiamo che questa iniziativa possa essere sovvenzionata con la riduzione di un terzo del gettone dei consiglieri comunali e dei consiglieri dei quartieri, per un risparmio che abbiamo calcolato in 3 – 4 milioni di euro».

Capitolo aziende municipalizzate e crisi finanziaria del Comune: «Bisognerebbe cominciare a usare un metro che premi chi lavora e si impegna e non ha santi in paradiso, ponendo un freno ai soliti furbi. Non esiste che su 380 vigili urbani solo 50 operino su strada. L’Atm è stata distrutta dal malgoverno politico e sindacale, all’interno dell’azienda si sono create delle piccole -cosche-. Bisogna moralizzare queste aziende – conclude Clementi – e renderle efficienti».

(nella foto, da sinistra a destra, Clementi e Scalisi)