La tornata elettorale appena conclusa ha emesso le sue sentenze. La sinistra radicale è in crisi e l’assenza dal prossimo Parlamento ne è la prova lampante. Ma la pagina è già stata voltata e oggi il comitato politico di Rifondazione comunista ha votato i documenti presentati per la composizione del comitato di gestione che dovrà condurre il partito al congresso. Ad avere la meglio, la corrente interna rappresentata dal ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero, che ha ottenuto 98 voti diventando quindi la nuova maggioranza del partito. La segreteria nazionale fino a qui guidata da Franco Giordano si è ufficialmente dimessa a seguito delle 70 preferenze ottenute, mentre 16 sono state totalizzate dalla minoranza dell’Ernesto di Fosco Giannini e solo 5 per la componente Falce e Martello.
Ferrero ha potuto contare anche sull’appoggio della minoranza di Essere Comunisti, e quindi da oggi il comitato sarà composto, visto l’esito delle votazioni, da sei rappresentanti della nuova maggioranza, cinque componenti della vecchia ed un esponente della minoranza dell’ Ernesto. Ma dall’incontro di ieri è emerso anche un dispositivo che prevede la convocazione del prossimo comitato politico per il 3 e 4 maggio e il congresso straordinario del partito dal 17 al 20 luglio.
-E’stato una discussione difficile, ora però dobbiamo ripartire, avendo una linea politica precisa per il rilancio di Rifondazione – ha commentato Ferrero. Ci sono stati toni pesanti a cui però non voglio rispondere perché la polemica si chiude oggi pomeriggio. Noi eravamo contrari alle ultime parole dette in campagna elettorale in cui si parlava di scioglimento del Prc. Ora si deve ripartire proprio da noi, che dobbiamo diventare attori di un’aggregazione di sinistra più ampia-.
E mentre il segretario uscente Franco Giordano smentisce una scissione dopo il congresso, il governatore della Puglia Nichi Vendola rivela: -Non avendo ottenuto la piena maggioranza nessuno, sono felice dell’approvazione di un dispositivo che possa formare un comitato che però non è né una segreteria né un organismo dirigente. Io a capo del partito? Dipende. Se sarà un partito che avrà il torcicollo e guarderà al passato sarà un partito inutile, mentre se avrà come bussola l’innovazione sarà un partito capace di mettere in campo le ragioni per una nuova sinistra-.
